Le 10 moto Top del 2019
Nessuna classifica, ecco in ordine del tutto casuale le moto che ci hanno fatto battere più forte il cuore durante tutto l’anno che si sta per chiudere
Un anno se ne va, si aprono le porte del 2020 e, come spesso accade in questo periodo, è tempo di bilanci, riflessioni sull’anno appena passato e buoni propositi per il futuro. Ma quali sono state le moto che nel 2019 ci hanno fatto battere il cuore? Tra le tante provate su strada o in pista o anche solo ammirate ai bordi di una pedana d’esposizione, abbiamo estratto dieci modelli che a nostro giudizio hanno saputo colpirci più di altre per personalità, prestazioni e fascino. Eccole qua di seguito e in ordine del tutto casuale; nessuna classifica, ma solo una “rosa” di dieci elette che racconta moto anche molto diverse tra loro, ma tutte capaci di alimentare questa magnifica passione che ci fa stare come bambini davanti ad una vetrina di giocattoli.
Yamaha Ténéré 700
La Ténéré ci ha fatto sudare… dopo il primo prototipo mostrato nel lontano 2016, abbiamo dovuto attendere la primavera del 2019 per provare finalmente la versione definitiva di una moto che aveva suscitato molto interesse negli appassionati. Inutile dire che è stato bello scoprire che l’attesa è valsa la pena. La nuova Ténéré ha conquistato tutti per tre motivi principali: la fedeltà verso il progetto originale del 2016 finemente legato allo spirito sportivo che il nome Ténéré riesce ad evocare; secondo, per la bontà d’erogazione del suo bicilindrico da “soli” 75cv unita ad una agilità e propensione ad affrontare l’off-road e, terzo, per il prezzo sotto i 10.000 euro. Tre goal che hanno permesso di stipulare sui desk dei concessionari Yamaha un bel numero di contratti in poco tempo.
Triumph Rocket 3
Tre cilindri, 2500cc. E’ sufficiente menzionare questi due dati per rendersi conto di quale oggetto incredibile è la nuova Rocket 3. E’ la moto dei record capace di elargire una coppia da rimorchiatore, 221Nm sono un valore imbarazzante… Eppure questa super roadster mantiene la dignità di un modello “nei ranghi”. Grazie ad un design estremamente compatto, curato e pulito nelle linee, si allontana dal tranello che l’avrebbe portata verso il baratro del “tamarro a tutta gallara”. E’ un modello premium a tutti gli effetti, migliorato sensibilmente rispetto al modello precedente, sia sotto l’aspetto ciclistico sia per le doti di questo incredibile motore. Nel mio ipotetico fanta-garage non mancherebbe di certo.
Ducati Panigale V2
Sulla scia della continua ricerca delle massime prestazioni, Ducati quest’anno ha presentato un modello capace invece di raccogliere i favori di un pubblico amante della sportività “ragionevole”. Questa Panigale V2 rimette in gioco in versione aggiornata Euro5 il bicilindrico desmo da 955cc che già equipaggiava la precedente 959 Panigale ed aggiunge la versione più aggiornata del pacchetto elettronico. Tutta la moto presenta una linea finemente rinnovata e in linea con la sorellona tutta muscoli, Panigale V4. Ottima la scelta di abbandonare il forcellone bibraccio in favore di un evergreen di casa Ducati ovvero un bel monobraccio capace di mettere in risalto il design della ruota posteriore e il nuovo impianto di scarico. 155cv, 104Nm e 176kg a secco sono una garanzia in termini di divertimento senza patemi d’animo. La nuova Panigale V2 è un vero giocattolo a portata d’uomo.
Husqvarna Norden 901 Concept
L’abbiamo ammirata durante l’ultima edizione della fiera Milanese e ne siamo stati affascinati. Si tratta di un Concept che come dichiarato ufficialmente da Husqvarna entrerà in produzione per essere presentata probabilmente in versione ufficiale durante la prossima Eicma 2020. Dal grado di finiture e ricchezza di dettagli sembra che la versione definitiva sarà molto vicina a questa concept e, francamente, ne saremmo felici perché questa Norden 901 è bellissima. Il carattere pulito delle linee allo stesso tempo eleganti e cazzute, la rendono ideale per “l’uomo che non deve chiedere mai…” Il motore sarà un bicilindrico frontemarcia da 889,5cc, probabilmente un’evoluzione del propulsore che equipaggia la KTM 890 Duke, una garanzia in termini di potenza e trattabilità. Vedremo, nell’attesa è lecito sognarla.
Honda Africa Twin CRF 1100L
Quest’anno l’Africa si presenta con un motore vitaminizzato per l’aumento di cilindrata dai 998cc precedenti agli attuali 1.084cc con tale aumento arriva una manciatina di cavalli in più (7cv) non tantissimi, ma in termini di coppia e sensazioni di guida la nuova Africa si trasforma in un oggetto decisamente più interessante. Per la prima volta compare una piattaforma inerziale IMU a 6 assi e tutta l’elettronica ne gode i benefici grazie a 6 riding mode disponibili e sospensioni elettroniche. Si tratta di un modello che mantiene inalterate tutte le caratteristiche di bontà della versione precedente ed offrendo tutto un tantino di più senza la percezione di alcun segno meno. Davvero un ottimo lavoro per un modello premiato dal mercato e per il quale mamma Honda non poteva permettersi errori. Bravi.
Suzuki Katana
Anche se la risposta del mercato è stata per ora un pochino timida, la Katana di casa Suzuki è un oggetto che merita attenzione. Non era facile rielaborare in chiave moderna-retrò la linea della mitica Katana di quasi quarant’anni fa, eppure il Designer italiano Rodolfo Frascoli ha colto nel segno e ci ha regalato una moto davvero unica. Il resto lo fa motore e ciclistica, entrambi di grande sostanza visto che il quattro in linea deriva dal meraviglioso 1000cc K5 e K6 capace di ben 150cv a 10.000giri e una coppia di 108Nm a 9.500, mentre per il telaio ecco un robusto doppio trave in lega di alluminio così come il forcellone. Nel complesso, gran bella moto, piacevole da guidare quando si va a spasso e dal carattere finemente sportivo quando si decide di sfruttare tutta la potenza; ora c’è da capire se questa iniziale timidezza delle vendite è un naturale effetto della particolarità del modello.
BMW GS 850 Adventure
Questo modello segna una separazione netta col precedente. Grazie ad interventi mirati su telaio ciclistica ed accentramento delle masse, la GS 850, soprattutto nella versione Adventure, mette in gioco un’attitudine off-road da vera adventourer. Ruota anteriore da 21” e sospensioni che per le versioni più accessoriate sono anche elettroniche grazie al pacchetto che prevede la presenza del Dynamic ESA offrono la concreta possibilità di divertirsi su sterrato. E’ una BMW fino all’ultimo bullone ed è una vera alternativa al classico Boxer. Il motore infatti è un bicilindrico frontemarcia da 95cv e 92Nm di coppia capace di “girare” come un bicilindrico a L o a V grazie alla sfasatura a 90°. Rispetto alle “solite” GS con motore boxer offre anche il vantaggio del prezzo più competitivo anche se spesso, per il cliente BMW, questa non è una discriminante. Merita un posto in questa classifica.
Honda CB500X
E’ la crossover che vorresti appena conseguita la patente A2 e, allo stesso tempo, la moto ideale per il “rientro” nella categoria di motociclista, magari dopo anni di inattività. Presentata ad inizio 2019 insieme alle sorelle CB500F e CBR500R con cui condivide telaio e motore, la CB500X vince per versatilità e per le doti di motore e ciclistica. Molto ben rifinita, possiede tutte le carte in tavola per regalare grandi sorrisi sotto la visiera del casco. Certo… i 48cv imposti dalla normativa sui patentati A2 non sono molti, ma non c’è dubbio che si tratta di una validissima moto da consigliare ad un amico. La versione precedente aveva la ruota da 17”, con la 2019 arriva la 19” che consente anche una piacevole attitudine ad affrontare anche qualche sterrato con maggiore sicurezza. Promossa.
Ducati Multistrada 950S
Da molti definita come la miglior Multistrada di sempre, è il perfetto connubio tra motore e ciclistica. Per la versione S, la più ricca in termini di dotazioni ed allestimenti, non rinuncia a nessuna delle diavolerie elettroniche partorite da Ducati. Il suo bicilindrico da 937cc regala senza sforzi apparenti 113cv a 9.000giri e una coppia di 96Nm a 7.750giri, ovvero quanto basta per guidare con gran gusto lungo una bella strada ricca di curve. Bella ed unica in fatto di design, il suo valore più grande è l’equilibrio. Ne troppo ne poco, questa Multistrada non è esplosiva come la sorellona da 1260cc, ma la sensazione non è quella di perdere qualcosa, anzi… sembra più facile apprezzare la bontà della guida senza troppi patemi d’animo. Dovrebbe essere la classica entry-level, in realtà è la Multi che vorrei.
Suzuki V-Strom 1000
In occasione dell’ultima EICMA abbiamo potuto mettere gli occhi sulla nuova V-Strom 1000. Si tratta di una evoluzione del modello precedente che porta con se diverse migliorie tecniche, qualche cavallo in più, il rispetto della normativa Euro 5 e un nuovo pacchetto elettronico che si avvale di piattaforma inerziale. Tutti aggiornamenti sacrosanti e in linea con i tempi moderni, ma il vero motivo per il quale la nuova V-Strom 1000 rientra a pieno titolo in questa classifica è il sostanziale rinnovamento estetico che attinge con fierezza dal passato. Attraverso le linee della mitica DR 800 Big la nuova V-Strom si stacca nettamente dalla precedente versione e colpisce nel segno. Perché diciamolo… la V-Strom 1000 è da diversi anni un’ottima moto per qualità dinamiche, equilibrio e bontà del suo bicilindrico a V, ma l’aspetto estetico precedente sembra aver giocato un tantino a sfavore. Ecco quindi la moto del riscatto. Bravi.