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CIV, quel video “ironico” della discordia

Qui non si tratta di discutere se un video così rispetta o no il pilota che comunque in pista rischia sempre, ma capire qual è il senso del video stesso, se è un… “dritto” che può capitare a tutti in una staccata … impiccata o se è invece un tassello di una strategia di una comunicazione…

Fa discutere il promo video ufficiale del Campionato Italiano Velocità sottotitolato “Crash Sbam Boom” dove per 43 secondi si vedono alcune cadute di piloti dell’ultimo round CIV di Misano. In quello stesso autodromo romagnolo intitolato al compianto Marco Simoncelli che proprio in una caduta in gara a Sepang il 23 ottobre 2011 perse la vita.

Basterebbe questo per dimostrare quanto sia stato almeno inopportuno realizzare e pubblicare (anche) sui social un video che trasforma le cadute di alcuni piloti in “fatto comico” con tanto di didascalie in sovrimpressione coerenti con il messaggio: “Sbaam!”, “Ouch!”, Boom!”, “Coal”, Arrrgg!”, Ouch!”, Whamm!” ecc.

Nel motociclismo le cadute fanno parte del “gioco” ma non sono mai un fatto comico perché non si sa come va a finire. Troppo lungo è l’elenco dei corridori che hanno pagato il conto salato di una caduta anche sul circuito in riva all’Adriatico. Proprio in quello stesso round del CIV di Misano, per cadute in prova e in gara specie nella classe 300, alcuni piloti sono stati ricoverati in ospedale con conseguenze tutt’altro che … comiche.

Qui non si tratta di discutere se un video così rispetta o no il pilota che comunque in pista rischia sempre, ma capire qual è il senso del video stesso, se è un… “dritto” che può capitare a tutti in una staccata … impiccata o se è invece un tassello di una strategia di una comunicazione che cerca di “attirare” (clic o appassionati in circuito che invece purtroppo latitano) nella logica che tutto fa spettacolo.

Il rischio è di alimentare una spirale senza controllo sempre più al limite dove alla fine una corsa di moto si trasforma in una corrida. La caduta – e nel film si vedono cadute che solo per fortuna non hanno avuto esito ben più drammatico – è sempre un fatto traumatico su cui riflettere senza strumentalizzazione alcuna, di ogni tipo, anche – come riteniamo sia stato fatto qui – se pensata e fatta a fin di bene. “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”.

Quindi chiudiamola qui. Inserendo il video nei peccati veniali perché l’obiettivo dei promotori è di certo quello dell’ironia, quello di rendere meno drammatico il fatto rappresentato dalla caduta. Forse sarebbe stato meglio (sarebbe meglio), quanto meno, supportare il video con quattro righe di presentazione. O è chiedere troppo?

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