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MotoGP, parla Beirer: “KTM sarà competitiva”

Il boss delle attività sportive di Mattighofen risponde alle perplessità dei nuovi piloti dopo i primi test: “Abbiamo provato tanto, miglioreremo…”

Dopo le prime due stagioni complete in MotoGP, l’impegno di KTM nel massimo campionato di velocità su due ruote si appresta a crescere ulteriormente nel 2019, con il team ufficiale KTM Red Bull che schiererà il confermato spagnolo Pol Espargaró ed il prestigioso neo-acquisto Johann Zarco ed il nuovo team satellite Tech3 che scenderà in pista con il malese Hafizh Syahrin e il rookie portoghese Miguel Oliveira.

Fino ad ora, la KTM RC16 si è dimostrata competitiva solo a tratti e solo su determinate piste, e dopo i primi test con la nuovo moto a Valencia e Jerez i “nuovi arrivati” non hanno esitato ad esprimere qualche perplessità sull’attuale livello del prototipo austriaco, il cui sviluppo è comunque in continua evoluzione. E per rafforzarsi anche in quest’ambito è stato ingaggiato come nuovo collaudatore un certo Dani Pedrosa

Nel 2018, KTM si è comunque tolta qualche bella soddisfazione grazie a Pol Espargaró, che ha incassato lo storico primo podio in MotoGP nell’ultima gara stagionale a Valencia dopo un ottimo sesto posto in qualifica, a soli 2 decimi dalla pole.

Buone prestazioni per KTM sono arrivate anche a Brno, al Sachsenring e a Phillip Island, ma alcuni problemi di sviluppo continuano a persistere, come dimostrato dalle grandi difficoltà incontrate precedentemente su tracciati quali Mugello, Montmelò e Austin.

Pit Beirer, Motorsport Director di KTM, ha recentemente discusso della situazione con il tedesco Speedweek, evitando di nascondere gli attuali problemi della moto:

“Sì, è vero, abbiamo ancora dei problemi su certe piste, ma non abbiamo promesso a nessuno che avremmo risolto tutti i problemi che un progetto come quello della MotoGP comporta entro i primi due anni. Non siamo il costruttore di riferimento, non possiamo certo dire di avere una moto che va bene per tutti i circuiti, o che è migliore di altre, ma non siamo poi così lontani dai migliori.”

“Siamo soddisfatti. Non vogliamo nasconderci i problemi o girarci troppo attorno, ma nel giro di due anni e 39 Gran Premi siamo riusciti a salire sul podio.”

Nonostante le critiche mosse alla moto da più parti, Beirer si è comunque detto fiducioso sul potenziale della RC16, a suo avviso ancora bel lungi dall’essere espresso anche per un recente rallentamento nello sviluppo, non dovuto alla casa:

“Il nostro pacchetto di base, con il quale scenderemo in pista, va bene. Dopo il GP del Sachsenring è diventato chiaro che non avremmo potuto fare i collaudi che volevamo perché sia Pol che [il test rider] Mika Kallio erano infortunati, e quindi non avevamo piloti. Quella mancanza ci accompagna ancora, perché abbiamo perso metà anno di sviluppo che per noi sarebbe stato davvero importante.”

“Questo è anche il motivo per il quale abbiamo provato così tanto nelle ultime settimane di quest’anno, migliorando i tempi, e continueremo così fino a quando potremo dire: “Siamo competitivi su tutte le piste e in tutte le condizioni”. Questo deve essere il mnostro obiettivo, è chiaro.”

A Beirer è stato chiesto un parere anche sulle recenti dichiarazioni del CEO di KTM, Stefan Pierer, che ha lasciato intendere un possibile interesse di KTM per l’acquisto di Ducati.

Uno scenario simile potrebbe portare a un “trasferimento di tecnologia” da Borgo Panigale a Mattighofen, di cui il progetto MotoGP austriaco potrebbe solo beneficiare, ma per Bierer si tratta solo di “voci” su cui non fare troppo affidamento, almeno per il momento:

“Io adesso ho l’ordine da parte del Consiglio di Amministrazione di costruire una KTM “purosangue” per il prossimo anno. Tutto il resto viene deciso in altri dipartimenti…”

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