MotoGP, trionfo Dovi-Ducati. Marquez regge l’urto delle Rosse. Jorge ko. Disastro Yamaha
Un super Dovi e una super Rossa trionfanti a Misano in MotoGP dopo le travolgenti vittorie di Lorenzo Dalla Porta in Moto3 e di Francesco Bagnaia in Moto2.
Lo volevate il “tricolore” issato per la terza volta – uno due tre – sul pennone più alto e sventolare radioso sul cielo terso di Misano? Lo volevamo! Grazie al super Dovi e alla super Rossa trionfanti in MotoGP dopo le travolgenti vittorie di Lorenzo Dalla Porta in Moto3 e di Francesco Bagnaia in Moto2.
Miglior suggello di una giornata di grande show agonistico e di grande spessore tecnico per il motociclismo non poteva esserci. Onore, innanzi tutto, ad Andrea Dovizioso capace di fare la differenza, in testa dal sesto giro imponendo il suo ritmo da “lepre” a … sei zampe, senza un filo di sbavatura tenendo sulla corda tesissima gli inseguitori, Lorenzo e Marquez, mai domi pur se alla fine piegati.
Il maiorchino ancora una volta è stato protagonista di una prova maiuscola (da incorniciare il sorpasso-monstre su Marc al curvone!) inficiata però dalla caduta al penultimo giro nel tentativo di rimontare il gap dal suo compagno di squadra in fuga e al contempo di non consentire a Marquez il riaggancio con le Rosse. Giù il cappello anche di fronte a un Marquez consapevole della impossibilità di tenere oggi il passo del binomio in sella ai “missili” della Casa di Borgo Panigale ma capace di inventarsi di tutto per rimanere in scia dei ducatisti e magari indurli all’errore, come poi è accaduto con Jorge, al termine 17esimo dopo la ripartenza post caduta.
La “morsa” delle Rosse non ha prodotto la sperata doppietta ma ha messo Marc fra l’incudine e il martello, in difesa, permettendo al Dovi di fare il passo e alla fine portarsi a casa il suo terzo trionfo stagionale, tre vittorie come quelle di Lorenzo. Di buon auspicio per la Ducati, oggi la moto più competitiva specie in accelerazione e in frenata ma anche in velocità di punta, tornata alla vittoria a Misano dall’indimenticabile trionfo di Stoner del 2007.
Il campionato non si scuote al vertice più di tanto, con Marquez che tappa dopo tappa s’avvicina al suo settimo sigillo iridato anche perché quando gli va male conquista il podio, oggi secondo con punti d’argento dal valore dell’oro. E Rossi? Riceve lo stesso il grande tributo della marea gialla sugli spalti ma la classifica piange, per un settimo posto a 19 secondi dal vincitore e dietro a Pedrosa, a Vinales, a Rins e a Crutchlow ottimo sul podio che la dice lunga sulle difficoltà odierne della Yamaha, affogata in un vero e proprio disastro.
Il quinto posto di Vinales (a 16 secondi dal Dovi) non fa certo recuperare il sorriso alla Casa di Iwata, davvero nel “pallone”: sono 22 GP che non vince! Così Valentino perde il secondo posto in classifica generale (terzo con 151), con il Dovi secondo (154 punti ma staccato di ben 67 lunghezze da Marquez) e Lorenzo quarto (130) davanti a Vinales (124) e a Crutchlow (119). Il Dovi, giustamente gode. Anche Marquez, pur se con il rospo nel gozzo.