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MotoGP: Rossi-Marquez, Dorna-Fim Ponzio Pilato? La farsa continua

Non si sa se la lotta continua in pista. Di certo continua la farsa…

Non si sa se la lotta continua in pista. Di certo continua la farsa. Quando parliamo di lotta ci riferiamo al duello Marquez-Rossi (o Rossi-Marquez se più aggrada) che speriamo si svolga – correttamente – il prossimo GP di Austin in Texas con altri piloti protagonisti in corsa. Quando invece parliamo di farsa ci riferiamo ai vertici del Motomondiale con baricentro la MotoGP, quindi al promoter Dorna e alla Fim soprammobile che – udite! udite! – pare uscita dal letargo per bocca del suo presidentissimo Vito Ippolito il quale interviene sul fattaccio in Argentina fra Marquez e Rossi (ignorando le responsabilità gravissime della Direzione gara a Termas de Rio Hondo) precisando che lui non sarà presente fisicamente (ci mancherebbe!…) ad Austin.

Qui siamo, ben sapendo che certe cose più le si girano più assumono odori e colori sgradevoli ma che se lasci dove sono fingendo che non esistono non migliorano di certo perché poi ci ripassi sopra. Ora, dato che parliamo di motociclismo (quindi di sport) – o no? – non si capisce tutto questo clima da “guerra fredda”, con azioni diplomatiche che quelle relative ai bottoni delle bombe H fra Trump l’ameriKano e Kim il koreano sono quisquiglie.

Dopo il casino in Argentina, il boss Ezpeleta incontra o no domani ad Austin i due duellanti Marc e Vale per “capire” cosa hanno davvero in mente e per dargli una robusta lavata di capoccia? Non è dato sapere. Top secret. “Non bisogna fomentare l’animo dei tifosi!” esclama Don Vito. Non si capisce se quello di Ippolito è un ordine o una supplica. Comunque entrambi inutili. Come se i tifosi ascoltassero le prediche di chi sta chiuso nel bunker e non volessero davvero capire cosa hanno in mente i loro beniamini.

Poi la ciliegina di Ippolito: “Non mi piace Marquez che spiega di voler ancora guidare così, né il post di Rossi sui social” (“Una gara difficile distrutta da un pilota pericoloso” Ndr). Come dovrebbe guidare Marquez in pista, di grazia? Chi glielo dice di andare … più piano, essere più attento e magari più gentile: “prego passi lei, no dopo di lei, grazie”. Ma dove siamo? Basta melina!

Ad Austin va fatto il confronto diretto fra Marquez e Rossi e Dorna-Fim o Fim-Dorna hanno l’autorità per chiamarli entrambi e metterli uno davanti all’altro, insieme. A Marquez, l’abbiamo ripetuto fino alla noia, andava data bandiera nera sin da prima dello start e poi squalificato per i suoi comportamenti in pista.

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Ma Rossi ha fatto peggio con le dichiarazioni del dopo gara, un attacco che definirlo durissimo contro Marquez è dire niente:

“Il problema è che è pericoloso, io ho paura di stare in pista con Marquez e non mi sento tutelato dalla direzione gara, lui ti viene apposta addosso. Ti punta la gamba pieno e sa che lui non cade e spera che cadi tu, il problema è che lui è recidivo e corre così con tutti. Non ha alcun rispetto per i suoi avversari”.

Delle due l’una: o ha ragione Rossi e allora Marquez va “frenato” o peggio, o Rossi esagera lanciando accuse che vanno oltre l’ambito sportivo per diventare un fatto penale. Qui siamo. Dorna e Fim si limitano al ruolo di Ponzio Pilato, al richiamo “verbale” verso i due… “discoli”. Non ci si calma senza un chiarimento sincero. Vanno entrambi chiamati e messi di fronte alle loro responsabilità. Un chiarimento è d’obbligo: O reciproche scuse o entrambi appiedati! Non c’è il confronto diretto fra Rossi e Marquez ad Austin di fronte all’autorità del Motomondiale? Come se i due piloti fossero nei box lontano mille miglia, idem in corsa, dove incrociano occhi e traiettorie e sentono l’uno il respiro dell’altro. La patata bollente continua a girare. La farsa continua.

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