MotoGP: Andrea Iannone “Suzuki, io non mollo”
In una lunga lettera su Instagram accompagnato da un video dei test di Aragon, il pilota di Vasto racconta i mesi difficili in sella alla sua Suzuki
E’ un Andrea Iannone a cuore aperto quello che, attraverso uno dei suoi canali di comunicazione preferiti quale Instagram, ha voluto scrivere ai suoi tifosi e, con ogni probabilità, anche al suo team. Una lunga lettera che ripercorre sommariamente una stagione complicata, difficile, dura per il pilota di Vasto, che quasi filosoficamente cerca di giustificarsi, senza voler cercare dei colpevoli.
Non mi sono mai tirato indietro, non mi sono mai trattenuto , non mi sono mai risparmiato, ho sempre rischiato fino in fondo e dato tutto me stesso, sempre, ho sempre cercato di capire, ho sempre provato ad analizzare ogni cosa, sempre da punti di vista diversi, perché la ragione non sta mai solo da una parte, ho anche imparato negli anni a incassare in silenzio, piano piano, una volta ero molto più irruento, e chi mi conosce bene lo sa ? oggi aspetto che sia il tempo a parlare, per questo rimango zitto.
Il pilota Suzuki si mette quasi a nudo, mostrando il suo lato più umano: uno sfogo pacato, nei confronti delle tante critiche subite durante la stagione. Poi, parla del suo “rapporto” con la sua GSX-RR, quasi come con una donna:
Ma la verità è che non ho dormito per parecchio tempo, la verità è che quest’anno è stato difficile, e lo sarà ancora, veramente dura. Ho provato ad amarla dal primo momento, ho provato a farla innamorare, ho provato a sgridarla, a farla ingelosire, per momenti l’ho anche odiata, ma niente funzionava, non ho saputo come gestirla e questo mi ha mandato letteralmente fuori di testa. Ma lei è sempre lì che mi aspetta.
Nel finire di questo lungo sfogo, Iannone torna a parlare “tecnicamente” del suo ultimo round di Aragon, ma sopratutto dei test effettuati nei giorni seguenti. Test attesi dal pilota e dal team che hanno riportato fiducia e positività. La Suzuki infatti, sembra aver trovato la strada da tracciare, tra cui anche l’aver (forse) capito di aver scelto male il motore da omologare ad inizio anno, con una specifica forse troppo aggressiva, che ha mandato in crisi la ciclistica.
Probabilmente dopo quasi un anno intenso di lavoro abbiamo individuato determinate problematiche che ci regalano una boccata d’aria fresca. Aspettiamo il prossimo campionato con la consapevolezza che il 2018 possa regalarci le emozioni che a mio malgrado quest’anno non è stato possibile farci vivere, volevo solo farvi sapere che io non mollo, che io non mi arrendo e non smetto mai di crederci!