XTR Spitfire: la Honda Shadow 400 secondo Pepo Rosell
Questa volta Pepo Rosell ha sfidato sé stesso, mettendo le mani su un’anonima, vecchia e lenta Honda Shadow 400. E ha fatto centro, con la bellissima XTR Spitfire
“If it wasn’t for Merlin, I’d be speaking German”. E’ la frase di un meme che circolava qualche tempo fa sui social network, nei gruppi dedicati agli appassionati di aerei storici frequentati da chi scrive. “Se non fosse stato per il Merlin, starei parlando tedesco”: il “Merlin” in questione è il Rolls-Royce Merlin, un propulsore aeronautico a pistoni della Seconda Guerra Mondiale che possiamo definire, senza timore di esagerare, uno dei motori avio più efficaci, riusciti e di successo fino all’avvento dei jet.
Si trattava di un 12 cilindri a V raffreddato ad acqua, che equipaggiava una discreta schiera di bombardieri e caccia della RAF (Royal Air Force, l’aeronautica militare inglese) e delle altre forze aeree alleate: tra gli altri, il Merlin era montato anche sul celeberrimo Supermarine Spitfire, il caccia britannico per eccellenza durante il Secondo Conflitto assieme all’Hawker Hurricane: per il suo ruolo svolto durante la Battaglia d’Inghilterra e durante la controffensiva contro la Germania Nazista, lo “Spit” è considerato dai suoi fan una delle armi più influenti del XX secolo.
Spitfire, nome che in inglese significa evocativamente “Sputafuoco”, è anche il modo in cui Pepo Rosell ha battezzato la sua ultima creatura: una special decisamente particolare, anche per un customizer eclettico come Pepo.
A proposito di Spitfire, ricordate per caso di aver già letto questo nome su queste pagine? Ricordate bene: la Moto Guzzi Airtail, una 850 Le Mans II personalizzata da Death Machines of London, montava sul quadro strumenti proprio un interruttore di accensione proveniente dalla strumentazione di un vecchio Spifire della WWII.
L’ultima creatura di Pepo, comunque, nasce dalle ceneri di una moto che non è propriamente un inno alla sportività: una grossa, pesante e poco potente Honda Shadow 400. La Shadow è una custom bicilindrica che, nelle sue varie versioni, è stata prodotta dalla casa di Tokyo a partire dal 1983: pensata principalmente per spartirsi il mercato americano delle cruiser con l’Harley-Davidson, venne proposta in numerose cilindrate comprese tra i 125 e i 1100 cc.
La versione da 400 cc -quello elaborato da Pepo è un esemplare del 1997- era venduta in Giappone e in pochi altri paesi, e si tratta della Shadow più piccola dopo la ottavo di litro: molto pesante (si parla di circa 225 kg) è equipaggiata con un V-Twin raffreddato ad aria in grado di erogare 33 cv, non certo una mandria di puledri vista la stazza non indifferente. La Shadow 400, insomma, è tutto fuorché un missile: renderla leggera ed aggressiva non era, per Pepo, una missione semplice.

Il primo passo è stato quello di sottoporla a un’energica dieta dimagrante che riconducesse il peso entro limiti più accettabili: via tutto il superfluo quindi, con i componenti strettamente necessari sostituiti, laddove possibile, da parti più leggere.
In seguito, vista l’impostazione di guida della custom originale e il target di Pepo, si sono rese obbligatorie delle consistenti modifiche al retrotreno: il telaietto posteriore stock è stato sostituito da uno fabbricato artigianalmente, costruito ad hoc da XTR per stravolgere radicalmente la posizione di guida e infondere alla moto un assetto più sportivo.
“La parte più difficile del progetto è stata la trasformazione del posteriore” ha dichiarato Pepo “Il telaio originale è veramente grosso e pesante, principalmente perché deve contenere e occultare l’impianto elettrico. Abbiamo dovuto tagliarlo e costruire un retrotreno dal profilo racing, il che non è stato affatto semplice”.
Sul rinnovato codino hanno trovato spazio una sella monoposto e un nuovo portatarga, oltre che un fanale posteriore di provenienza Montesa e indicatori di direzione aftermarket.
Anche il forcellone stock è stato rimpiazzato da un tubolare in alluminio realizzato “in house”, che permette di alloggiare il nuovo mono-ammortizzatore posteriore.
Anche l’avantreno ha ricevuto le giuste attenzioni: la forcella anteriore della Shadow è totalmente inadatta ad un uso sportivo, e per questo Pepo ha deciso di montare la upside-down di una Kawasaki ZX-6R. Il tamburo posteriore è stato bucherellato, per un ulteriore risparmio di peso ma soprattutto per un più efficace raffreddamento.
La stessa Kawa ha donato anche parte dell’impianto frenante, cioè pinze radiali e dischi freno. Le tubazioni sono invece Frentubo, mentre la pompa è quella di una Suzuki GSX-R 750 da cui sono stati prelevati anche i semi-manubri. La manopola del gas rapido è Domino.
Il propulsore, vero cuore pulsante di questa special, è stato sottoposto alle cure di Motostation: il V-Twin da 33 cv è stato completamente ricostruito e messo a punto, in modo da ottimizzarne il sound e tirare fuori la giusta “castagna” anche da un motore che non è certo nato per venire scannato in pista.
Oltre ai filtri aria racing è arrivato anche un nuovo impianto di scarico: si tratta di un Supermario 2-in-2 che termina in due minacciosi tromboni che spuntano entrambi sul lato destro della moto.
Sul fronte estetico, la moto ha ovviamente cambiato categoricamente faccia: è passata dall’essere una paciosa e goffa custom a un un’aggressiva e minimalista cafè racer.
Di sovrastrutture ne sono rimaste proprio poche: i parafanghi XTR in carbonio, una tabella portanumero sul lato sinistro. Il serbatoio, che proviene da una Yamaha YBR 125, è decorato con una tipica colorazione Honda bianco-rossa (eseguita da Pintumoto). Anche il fanale anteriore arriva da una piccola ottavo di litro a 4T, una Mash 125.
Anche per un customizer vulcanico come Pepo Rosell riuscire a trasformare così radicalmente una vecchia (e francamente, molto carente di appeal) Honda Shadow è stata una sfida non indifferente: “Credo di avercela fatta. La moto ora appare pulita e ‘leggera’ alla vista… e anche racing! Quando ricordo com’era la moto originale penso che sì, c’è da essere soddisfatti di questo lavoro”.
Siamo assolutamente d’accordo con lui: il risultato lascia davvero sbalorditi. Qui sotto potete anche ascoltare il ruggito del V-Twin che esce dai due tromboni dello scarico Supermario. Musica!