Home MotoGP Phillip Island, test super per Vinales e Marquez. Ducati col fiatone. Rossi e Iannone oltre la top10

MotoGP Phillip Island, test super per Vinales e Marquez. Ducati col fiatone. Rossi e Iannone oltre la top10

Presto per emettere sentenze ma si prospetta una lotta due nel Mondiale MotoGP 2017

Ieri, dopo la seconda giornata di test a Phillip Island un Valentino Rossi mesto – per non dire sconsolato – affermava: “Sarà duro battere Vinales”. Evidentemente il 38enne asso pesarese più che a queste prove si riferiva alla stagione agonistica in arrivo presagendo un 2017 per niente facile. Ora, passata anche la terza giornata e chiusi questi test, per Rossi non sarà solo duro battere il proprio compagno di squadra ma sarà molto arduo farsi largo in mezzo a vecchi e nuovi competitors.

Ci sarà tempo, nelle prossime ore e a bocce ferme, per fare una analisi tecnica compiuta. Fatto sta che, a caldo, questi test su un circuito da pelo qual è quello di Phillip Island, la dicono lunga sull’aria che tira. Fino alla noia ripetiamo che “sono solo test”, con i limiti che ne derivano sul piano di una scala di competitività che deve trovare conferma in ben altri terreni, alla prima gara. Ma un valore c’è perché nessuno scende in pista per… andare piano e quindi la legge del cronometro vale sempre e per tutti, sia sul giro secco che sul passo. Specie quando, come per Maverick Vinales, i tempi confermano una supremazia che è sempre meno virtuale e sempre più reale e costante.

PHILLIP ISLAND, VICTORIA - FEBRUARY 17:  Marc Marquez of Spain and Repsol Honda Team rounds the bend during 2017 MotoGP pre-season testing at Phillip Island Grand Prix Circuit on February 17, 2017 in Phillip Island, Australia.  (Photo by Mirco Lazzari gp/Getty Images)

Il nuovo arrivato in Yamaha non scherza e, oltre a non fare rimpiangere l’uscita di Jorge Lorenzo passato in Ducati, impone a Rossi di rifare tutti i suoi calcoli. L’1’28.549 è l’asticella cui tutti sono chiamati a misurarsi, con il solo Marquez (1’28.843) – che fra l’altro non è parso… “impiccato” – a rimanere sotto il muro dell’1 e 29 e con Rossi (11esimo tempo)… “lumaca” (1’29.470), con un pesante gap di quasi un secondo (+0.921) dal compagno di squadra. Che succede?

PHILLIP ISLAND, VICTORIA - FEBRUARY 17:  Jorge Lorenzo of Spain and Ducati Team  rounds the bend during 2017 MotoGP pre-season testing at Phillip Island Grand Prix Circuit on February 17, 2017 in Phillip Island, Australia.  (Photo by Mirco Lazzari gp/Getty Images)

E’ il solito Rossi che fatica a scaldarsi e parte piano per poi crescere e sbalordire fino a tornare leone ruggente in corsa? Si vedrà. Per ora è un Rossi che arranca, forse più sbalestrato per come l’irriverente Maverick batte e ribatte demolendo il cronometro che per il non facile feeling con la nuova M1: moto tutt’ora in gran spolvero, come dimostra anche la performance di Folger (sulla moto Tech3 no Factory), quarto tempo assoluto: +0.493 dietro al ritrovato Pedrosa (1’29.033) e davanti a Crutchlow (+0.552) e a Rins (Suzuki) + 0.554. Nella terza fila virtuale troviamo le Ducati, con Dovizioso (1’29.248) davanti a Lorenzo (1’29.342), quasi appaiati ma col muso lungo.

PHILLIP ISLAND, VICTORIA - FEBRUARY 17:  Andrea Iannone of Italy and Team Suzuki ECSTAR rounds the bend during 2017 MotoGP pre-season testing at Phillip Island Grand Prix Circuit on February 17, 2017 in Phillip Island, Australia.  (Photo by Mirco Lazzari gp/Getty Images)

Il maiorchino comincia a prendere le misure alla nuova cavalcatura agganciando l’esperto (sulla Rossa) Dovizioso, ma – se così dovesse proseguire – è un film già visto, con i ducatisti in lotta fra loro, ma dietro agli avversari. C’è tempo per recuperare. Ma pare che ancora una volta a Borgo panigale siano uno step dietro agli altri. E’ comunque un segnale di preoccupazione, se non proprio di allarme. Altra delusione riguarda Iannone, lanciatissimo il primo giorno, poi… “seduto”, dodicesimo tempo (1’29.547) con gap di un secondo (+0.998), soprattutto a un abisso dall’altra Suzuki del compagno di squadra Rins (sesto tempo: 1’29.103). Anche in questo caso all’Andrea abruzzese serve meno impegno mediatico e un diverso approccio in pista. Bene l’Aprilia, nella top ten con Espargaro con un non disprezzabile 1’29.361, a dimostrazione che il lavoro paga.

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