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MotoGP Legends, quali i criteri della scelta?

Perché non premiare tra le MotoGP Legends anche i campioni “senza corona” ?

Il prestigioso titolo MotoGP Legends verrà assegnato quest’anno all’iridato delle 500 del 1981 Marco Lucchinelli (Suzuki) e all’iridato della classe regina del 2000 Kenny Roberts Jr. Al pilota italiano l’ambito riconoscimento verrà dato al GP del Mugello e al pilota californiano al GP di Austin. Lucchinelli e Roberts Jr sono, in ordine di tempo, gli ultimi campioni di una prestigiosa Hall of Fame del Motomondiale, dopo Giacomo Agostini, Mick Doohan, Geoff Duke, Wayne Gardner, Mike Hailwood, Daijiro Kato, Eddie Lawson, Anton Mang, Angel Nieto, Wayne Rainey, Phil Read, Jim Redman, Kenny Roberts, Jarno Saarinen, Kevin Schwantz, Barry Sheene, Marco Simoncelli, Freddie Spencer, Casey Stoner, John Surtees, Carlo Ubbiali, Nicky Hayden, Alex Crivillé e Franco Uncini.

Quindi in totale 5 piloti italiani su 21 in una graduatoria dove – se si può dire – non sono del tutto chiari quali sono i criteri di selezione, anche se è evidente che tutti i premiati hanno vinto almeno un titolo mondiale. Non per cercare il pelo nell’uovo, ma perché Tizio al posto di Caio e/o questo prima di quello ecc.? Non è dato sapere. Ad ogni modo, prendiamo atto del buono che c’è perché fa sempre piacere quando vengono dati riconoscimenti a piloti del passato, specie quando questi sono italiani.

Anche la FMI (Federazione Motociclistica Italiana) ha meritoriamente costituito la “CIV HALL OF FAME” inserendo piloti quali Carlo Ubbiali, Remo Venturi, Pier Paolo Bianchi, Maurizio Vitali, Maurizio Pirovano, personaggi di prestigio quali gli imprenditori e organizzatori Morri e Fantini, giornalisti e scrittori quali il compianto Claudio Porrozzi. Anche qui, non c’è che da rendere omaggio all’iniziativa del CIV (Campionato italiano velocità) e al valore dei premiati (in questo caso ad esempio fra i piloti ci sono iridati e non), ma anche qui non è facile capire i criteri che portano a scegliere uno al posto di un altro. L’impressione (solo un’impressione?) è che il criterio non c’è affidandosi al … caso o al suggerimento di un amico o del … primo che passa.

Ci permettiamo di agire – nel CIV ma anche nel Mondiale – con un criterio chiaro e credibile – o più criteri – per capire come quando e perchè si scelgono i premiati. Suggeriamo anche di aggiungere nell’ambito di tali premi – nel CIV e anche a livello internazionale – i cosiddetti campioni “senza corona”, con particolare riferimento ai piloti del motociclismo de: “I giorni del coraggio” che, pur protagonisti in Italia e nel mondo, non hanno mai vinto un titolo iridato. Parliamo delle corse fino a metà degli anni ’70, per cui bisognerebbe anche fare in fretta se si vogliono dare riconoscimenti ai piloti tutt’ora arzilli e non… alla loro memoria.

Alcuni di questi, ad esempio Agostini, sono già – ovvio – in entrambe le “Hall Of Fame” ma ce ne sono altri che, a nostro avviso lo meritano ugualmente. Alcuni esempi? Silvio Grassetti, Bruno Spaggiari, Francesco Villa, Alberto Pagani, Paolo Campanelli ecc. e, alla memoria, Renzo Pasolini, Angelo Bergamonti, Gilberto Parlotti ecc. Sono solo alcuni nomi di una serie di indimenticabili protagonisti del motociclismo italiano e internazionale. Poi ci sono altri piloti non italiani altrettanto meritevoli. Cosa si aspetta?

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