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I piloti con mobilità ridotta sbarcano nel Motomondiale

Emiliano Malagoli: “A Valencia è stata la prima volta che mi sono sentito dire dalle istituzioni che il nostro progetto è uno stimolo e non un problema. E’ un grandissimo riconoscimento.”

Il prossimo gran premio di Francia classe MotoGP nel week end del 18-20-21 maggio, avrà una valenza decisamente particolare. Sarà la prima occasione in cui una gara riservata a piloti con disabilità si troverà all’interno del calendario del motomondiale. I Di.Di sbarcano in MotoGP verrebbe da scrivere in maniera sensazionalistica, e concettualmente è vero, ed anche molto importante per il movimento tutto.

L’accordo è stato siglato a Valencia tr ale associazioni Di.Di e Handy Free Riders (di origine transalpina) proprio con l’organizzatore del gran premio di Le Mans, oltre alle massime cariche del motoclicismo, come Vito Ippolito e Carmelo Ezpeleta.

Si tratta di un passo fondamentale per quel progetto chiamato Di.Di, motociclisti diversamente disabili che, nato proprio dalla passione di persone come Emiliano Malagoli, ha spinto e riportato in moto persone con disabilità da tutte le parti del mondo. Così, dopo aver mostrato sempre di più al mondo cosa erano in grado di fare, il passo successivo era breve: proporre una tappa del campionato PMR Bridgestone Cup (per Piloti con Mobilità Ridotta) durante la motoGP.

Missione impossibile? Non per chi non conosce quella parola, come proprio questi ragazzi che hanno una determinazione ed una forza unica. Ed infatti, detto fatto, con ambasciatore e promotore Lucio Cecchinello, l’accordo è stato chiuso.

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“Quando abbiamo iniziato nel 2013 a promuovere il motociclismo per disabili in Italia mi prendevano per matto” ha raccontato Emiliano Malagoli, fondatore e presidente della Di.Di. “Il progetto è stato accolto dai ragazzi con tale entusiasmo che per soddisfare le tante richieste abbiamo creato una scuola guida con moto adattate, un progetto per facilitare l’ottenimento della Patente A Speciale e un campionato riservato, nazionale e internazionale. Abbiamo riportato in sella più di 150 persone con disabilità, fatto rilasciare 35 patenti AS, organizzato 8 gare dedicate con la partecipazione di circa 80 piloti di diverse nazionalità: a Valencia è stata la prima volta che mi sono sentito dire dalle istituzioni che il nostro progetto è uno stimolo e non un problema. E’ un grandissimo riconoscimento.”

Entusiasta anche Stephane Paulus, fondatore e presidente della Handy Free Riders “Siamo veramente felici di organizzare questo evento insieme ai nostri omonimi italiani della Di.Di. Diversamente Disabili, è un onore poter portare il motociclismo paralimpico in una vetrina così importante. Voglio ringraziare i nostri partner, Bridgestone, GD-Home, Worldline e tutte le persone, i volontari e i piloti che credono nei nostri progetti e ci supportano.”

“Ho partecipato ad alcuni loro eventi, quello che ti colpisce è lo spirito con cui affrontano la vita di tutti i giorni e il messaggio che portano in sé semplicemente guardandoli, ossia che non bisogna mai arrendersi perché ci sono infinite possibilità” è l’opinione di Lucio Cecchinello, Manager del Team LCR Honda in MotoGP. “Sono contento di potermi mettere a loro disposizione: Emiliano e Stephane stanno facendo un gran lavoro nei loro paesi, ed è giusto aiutarli in tutti i modi possibili. Sono convinto che sarà un evento unico ed emozionante anche per noi “addetti ai lavori”.

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