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Yamaha XSR 700 MY 2016: il video-test su strada

Una moto può essere vintage, entry level e fun bike allo stesso tempo? A Iwata, con la XSR 700, rispondono di sì: l’abbiamo provata per capire se mantiene davvero le promesse, e la sorella retrò della MT-07 ci ha piacevolmente stupito

Che il vintage vada di moda, non è certo una novità. Che piaccia molto anche a una buona fetta di motociclisti, nemmeno: sempre più utenti delle due ruote sono attratti dallo stile retrò, ammaliati dal sapore delle motociclette di un tempo e dal grande appeal che solo le forme tipiche degli anni ’60-’70 sanno sprigionare.

La cafè racer mania ha contribuito non poco ad alimentare la vera e propria febbre che va contagiando sia appassionati veterani che semplici “curiosi” che si avvicinano al mondo delle moto: le case si sono accorte del grande interesse del pubblico nei confronti di questo segmento, e non sono rimaste con le mani in mano.

Kawasaki e Triumph sono state in un certo senso le iniziatrici di questo fortunato filone che ha le sue radici negli ultimi anni ’90: la W650 e la Bonneville hanno fatto scuola, anticipando di un bel po’ di anni una tendenza che sarebbe letteralmente esplosa trasformandosi in vera e propria vintage-mania.

Da allora molte altre case hanno seguito l’esempio dei brand di Akashi e Hinckley, sfornando modelli che strizzano l’occhio alle cavalcature di qualche decennio fa: si è però quasi sempre trattato di motociclette da passeggio, generalmente dotate di un pacioso bicilindrico senza velleità sportive e una ciclistica votata alle tranquille passeggiate.

E’ in questo che sta la vera novità della serie XSR, proposta da Yamaha a partire da fine 2015: non si tratta più solo di motociclette belle da guardare ma con guidabilità e prestazioni senza troppe pretese. L’epoca delle vintage buone soprattutto per essere parcheggiate fuori dal bar è finita: si è aperta una nuova era, in cui retrò non è più sinonimo di mancanza di divertimento.

Questa nuova generazione di motociclette retrò continua a ispirarsi al passato, strizzando però l’occhio anche ai motociclisti più smaliziati e alla ricerca di emozioni nella guida. E questa XSR700 è una perfetta incarnazione di questo nuovo filone neo-vintage.

Con 7590 euro ci si porta a casa una moto divertente, facile da usare, e dotata di finiture superiori alla sorella “moderna”.

Yamaha XSR700 M.Y. 2016: com’è?

Figlia della filosofia “Faster Sons”, che trae ispirazione dalle vecchie glorie della casa dei Tre Diapason, la XSR 700 è l’ultima esponente della vincente stirpe “Sport Heritage”. Omaggio in chiave moderna alla bicilindrica XS650, prima 4 tempi prodotta dalla casa di Iwata a partire dagli anni ’70, la “piccola” delle XSR nasce da una costola della best seller MT-07, la naked di media cilindrata che sta letteralmente spopolando tra i motociclisti e dettando nuovi parametri per il mercato.

Il punto forte della gamma MT è infatti il rapporto qualità/prezzo: se un tempo la “coperta corta” richiedeva in buona sostanza di scegliere tra divertimento e costi, tra facilità d’uso e piacere di guidare, ora le ultime “Master of Torque” puntano proprio a coniugare questi aspetti che normalmente sembrerebbero quasi antitetici.

Addirittura, questa declinazione in salsa vintage della vendutissima MT-07 si spinge oltre, migliorandosi laddove la moto da cui deriva già eccelleva. Il tutto è poi arricchito da un appeal inarrivabile dalla pur sfiziosa capostipite.

Una perfetta commistione tra tradizione e modernità: questa è la XSR 700, a partire dai dettagli. Vecchio e nuovo si fondono armoniosamente nel design di questa bicilindrica: la sella dritta come sulle moto classiche, la fanaleria dalle forme tradizionali e la strumentazione a quadrante tondo sono i principali richiami al passato di questa riuscita neo-vintage.

Tuttavia, basta uno sguardo al contagiri per capire che di davvero “vecchio”, qui, non c’è proprio nulla: pur ispirandosi allo stile delle strumentazioni d’epoca, si tratta di un cockpit modernissimo, dotato di schermo LCD che, integrato da spie a LED, fornisce tutte le informazioni necessarie.

Anche il fanale posteriore, che “chiude” la bella sella marchiata con il badge XSR, è il risultato di un incontro tra epoche diverse: preso in prestito dalla XV950, è costituito da un elemento rotondo che integra al suo interno una serie di LED che disegnano una forma esagonale. I fianchetti laterali in alluminio danno un ulteriore tocco di modernità, ma allo stesso tempo riescono ad evocare le tabelle portanumero delle moto da corsa di un tempo.

Yamaha XSR700 M.Y. 2016: come va?


La scheda tecnica e le prime impressioni ci dicono che abbiamo di fronte una moto sfiziosa, divertente e facile da guidare, ma anche economica nell’acquisto e nella gestione. La ricetta è apparentemente semplice: un motore rotondo, un ciclistica confidenziale, pochi fronzoli ma nessuna rinuncia. Insomma, un prodotto che promette molto, apparentemente forse persino troppo. Sarà vero?

Per toglierci ogni dubbio, l’abbiamo provata, e siamo rimasti davvero sorpresi da come la XSR 700 sia, nella guida, tale e quale a come si presenta da ferma: ricercata ma con un prezzo e dei costi di mantenimento abbordabili, facile abbastanza da mettere a proprio agio il meno esperto neofita ma capace di far divertire anche chi ha già un bel po’ di chilometri sulle spalle.

Come abbiamo già detto il propulsore è quello, pastosissimo, della MT-07: più che per i freddi numeri, il bicilindrico parallelo stupisce per l’erogazione davvero goduriosa, che fa dimenticare di avere sotto al sedere solo 74 cv.

Sia che si trotterelli sotto-coppia o che si tirino le marce con decisione, questa XSR esce comunque a testa alta: capace di riprendere senza strappi e esitazioni grazie anche a un cambio morbido e ben rapportato, sa anche tirare fuori gli artigli man mano che la zona rossa del contagiri si avvicina, pur senza perdere la rotondità che fa tanto apprezzare questo twin da 700cc.

Il sound emesso dallo scarico di serie non è propriamente una musica per le orecchie degli appassionati, ma non possiamo nemmeno lamentarci troppo: fin troppo educata in configurazione stock, la voce di questa Yamaha può essere facilmente… rinvigorita con lo scarico Akrapovic presente nel catalogo degli accessori.

Ottima sia come commuter sia nelle tranquille gite fuori porta, è nel misto stretto che la XSR 700 dà il meglio di sè: le sospensioni copiano bene le asperità dell’asfalto, e anche quando di forza un po’ il ritmo è raro andare incontro a reazioni brusche e impreviste.

Danzare tra le curve, in sella a questa naked, è davvero un piacere: il vigore del bicilindrico parallelo permette di non perdere troppo tempo a “trafficare” con il cambio, dedicandosi invece alla guida pura e alla ricerca delle traiettorie migliori nei velocissimi cambi di direzione, suo vero terreno di caccia.

Il fatto che questa Yamaha dia il suo meglio quando la strada si fa tortuosa e movimentata non deve far pensare che si sia sacrificato il comfort: la comoda ed elegante sella, unita all’indovinata posizione di guida e alla taratura delle sospensioni, rende affatto stancante anche compiere percorrenze quasi da tourer.

Molto sicura la frenata, grazie alla pinze a quattro pistoncini abbinate ai dischi a margherita: l’ABS permette di staccare con grande energia, senza il patema d’animo di un possibile bloccaggio sui fondi più scivolosi. Forse si sarebbe potuto optare per dei tubi in treccia, un vezzo che sarebbe stato all’altezza delle finiture della XSR 700: a dirla tutta, però, la modulabilità della frenata non risente troppo di questa lacuna, che rimane solo un piccolo rimpianto.

Si può essere un po’ entry level e un po’ fun bike, facendo bene entrambe le cose? Dopo averla provata in maniera tradizionale e averla poi messa nelle mani giuste per un test un po’ più… particolare, possiamo rispondere senza dubbio in modo affermativo: la XSR può essere utilizzata come uno scooter per gli spostamenti e le commissioni quotidiane, oppure regalare monoruota e burnout che credevamo essere appannaggio delle maxinaked con 170 cv.

Forse è nell’utilizzo urbano che dobbiamo constatare uno dei difetti più fastidiosi: la mancanza di un spazio sottosella si fa sentire, soprattutto parlando di una moto che nasce per poter essere utilizzata ogni giorno: un piccolo vano portaoggetti sarebbe stato indicato, per non costringere l’utente a spostarsi con il tradizionale (ma spesso scomodo…) zainetto in spalla.

Ma in conclusione, si può dire che senza ombra di dubbio che la XSR 700 mantiene le promesse e conferma la bontà del progetto MT-07, esaltandone ulteriormente i pregi: ugualmente divertente, facile ed economica nell’acquisto e nella gestione (si raggiungono i 300 km con 14 litri di benzina!), è decisamente più affascinante grazie al suo aspetto retrò, con finiture di più alta qualità e doti di guida addirittura migliorate.

Yamaha XSR700 M.Y. 2016: la tecnica

A spingere i 186 kg in ordine di marcia di questa XSR ci pensano i 689cc del collaudato bicilindrico frontemarcia ereditato dalla MT-07: il parallel twin di casa Yamaha eroga 74 cavalli a 9000 giri, ma è la coppia il vero punto di forza di questo propulsore.

Grazie all’albero motore Crossplane (layout caro al marchio dei Tre Diapason dal lancio della celeberrima R1 con cui Ben Spies vinse il suo unico Mondiale WSBK) e alla configurazione a scoppi irregolari, la linearità di erogazione che caratterizza il motore della XSR700 è veramente sorprendente: i 68 Nm sono spalmati in maniera uniforme lungo tutta la curva di coppia, con il picco massimo a 6500 rmp. Grazie a queste caratteristiche costruttive, il tiro è ottimo a tutti i regimi, e a ogni apertura del gas l’indicatore nel contagiri danza senza mai dare segni di esitazione.

A imbrigliare la piacevole vivacità del bicilindrico parallelo da 0.7 litri c’è la medesima ciclistica della MT-07: forcella telescopica non regolabile all’avantreno e ammortizzatore Monocross (con la possibilità di regolarne il precarico) al retrotreno.

Il telaio lavora anche in questo caso assieme al motore, che ha funzione portante; il corto forcellone bibraccio misura solo 530 mm, al fine di esaltare la maneggevolezza di questa naked. Le novità di questa XSR stanno nelle quote della triangolazione manubrio-sella-pedane: rispetto alla moto da cui deriva, si è cercata una posizione più eretta e meno caricata verso il davanti.

L’impianto frenante è composto da un doppio disco anteriore a margherita da 282 mm e da un unico 245 mm al posteriore: a fornire il mordente necessario ci sono, all’avantreno, pinze a 4 pistoncini aiutate dal sistema ABS fornito di serie. Le Pirelli Phantom di primo equipaggiamento vestono invece i cerchi in alluminio a 10 razze (120/70/17 e 180/55/17).

Pregi & Difetti

Piace

– Design
– Erogazione
– Facilità di guida
– Divertimento in sella
– Finiture

Non Piace

– Ergonomia blocchetto sinistro
– Mancanza di vano sottosella

Nella pagina successiva, le caratteristiche tecniche

Yamaha XSR 700: le caratteristiche tecniche

Yamaha XSR 700: le caratteristiche tecniche

Motore

Motore Raffreddato a liquido, DOHC, 4-tempi, 4-valvole, 2-cilindri
Cilindrata 689 cm3
Alesaggio e corsa 80.0 mm x 68.6 mm
Rapporto di compressione 11.5 : 1
Potenza max 55.0 kW (74.8PS) @ 9,000 rpm
Potenza max versione limitata 35.0 kW
Coppia max 68.0 Nm (6.9 kg-m) @ 6,500 rpm
Frizione Multidisco a bagno d’olio
Alimentazione Iniezione
Sistema iniezione TCI
Avviamento Elettrico
Cambio 6 marce
Trasmissione finale Catena
Consumo dichiarato 4,3 l/100km
Emissioni CO2 100 g/km

Ciclistica

Telaio Diamante
Sospensione anteriore Forcella telescopica
Escursione anteriore 130 mm
Sospensione posteriore Forcellone oscillante Monocross con ammortizzatore orizzontale
Escursione posteriore 130 mm
Freno anteriore Doppio disco idraulico, Ø 282 mm con ABS
Freno posteriore Singolo disco idraulico, Ø 245 mm con ABS
Ruota anteriore 120/70 ZR 17M/C(58V) (Tubeless)
Ruota posteriore 180/55 ZR 17M/C(73V) (Tubeless)

Dimensioni

Lunghezza complessiva 2,075 mm
Larghezza complessiva 820 mm
Altezza complessiva 1,130 mm
Altezza sella 815 mm
Interasse 1,405 mm
Peso in ordine di marcia 186 kg
Capacità serbatoio benzina 14 L
Capacità serbatoio olio 2.7 L
Omologazione EU4

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