Royal Enfield: “pizzicata” su strada la nuova bicilindrica 750
Lo storico marchio inglese ha in cantiere una bicilindrica parallela di media cilindrata, una configurazione assolutamente inedita dopo anni di…immobilismo. La Triumph Bonneville ha una nuova rivale?
Che gli indiani stessero guardando con grande interesse ai marchi europei ve l’avevamo già detto. Quella che è la vera novità è che Eicher Motors, già da anni proprietario di Royal Enfield, sta spingendo con veemenza sull’acceleratore per rilanciare in maniera decisa il glorioso marchio britannico. E non parliamo solo di numeri (RE è già leader nell’imponente mercato domestico) ma anche, udite udite, di prodotti totalmente nuovi. Se alcuni rumors già circolavano da qualche tempo, le foto che vi mostriamo ora e che stanno circolando in rete, ci danno la conferma che qualcosa di grosso sta bollendo in pentola in casa Royal Enfield, dopo anni di fedele (forse fin troppo…) attaccamento alla tradizione.
Nelle ultime settimane è infatti stato più volte pizzicato il muletto di quella che è indubitabilmente una bicilindrica parallela di media cilindrata, novità assoluta per il marchio che da decenni si affida al collaudato mono raffreddato ad aria da mezzo litro. Il propulsore è la prima novità assoluta in campo motoristico da molti anni a questa parte per la Casa, ed era già stato avvistato su alcuni prototipi realizzati modificando il telaio della Classic 500: è tuttavia la prima volta che abbiamo la possibilità di vederlo in una configurazione che inizia ad avvicinarsi a quella che probabilmente sarà la versione di serie.
Il telaio utilizzato in questo nuovo muletto sembra infatti essere quello della Continental GT, opportunamente modificato per ospitare il più grosso bicilindrico: è d’altra parte pratica comune per i costruttori quella di utilizzare telai preesistenti per testare motori non ancora sul mercato. Il parallel-twin che vediamo in questi scatti si attesta plausibilmente su una cubatura di circa 750cc, il che renderebbe la futura moto di serie una rivale designata della Triumph Bonneville.
La cosa che balza all’occhio dalle foto è sicuramente l’alimentazione a carburatori: è il chiaro che segnale che, per lo meno in questa configurazione, la moto in oggetto è destinata al mercato indiano. La mancanza dell’iniezione renderebbe infatti impossibile la commercializzazione in Europa, in quanto questa lacuna è in chiaro contrasto con le normative Euro 4 vigenti nel Vecchio Continente. Tale scelta è perfettamente comprensibile: il mercato domestico è nettamente la piazza più importante per Royal Enfield, le cui vendite sono effettuate per la gran parte entro i confini nazionali. Tuttavia, ciò non deve scoraggiare gli appassionati europei: l’iniezione è già stata adottata sui modelli monocilindrici disponibili da noi, per cui tutto lascia pensare che un’operazione analoga verrà compiuta anche riguardo a questa new entry.
Questa bicilindrica è solo un tassello di un profondo rinnovamento al quale i vertici stanno sottoponendo il brand: non solo lo scorso anno è stato istituito nel Leicestershire (UK) il Royal Enfield Technology Centre (dove per altro questo motore è sviluppato), ma si è “fatta la spesa” per assicurarsi la collaborazione di nomi di assoluto rilievo nel panorama motociclistico globale. E’ ad esempio il caso di Harris Performance, rinomato telaista britannico con un passato in MotoGP e recentemente acquistato in toto da Royal Enfield. Anche al reparto design sono approdati nomi importanti, quali Pierre Terblanche (ex Ducati) e la coppia Mark Wells-Ian Wride (il cui nome è legato ai recenti modelli di Triumph tra cui la Daytona 675). Da Hinckley arriva anche il nuovo capo produzione, Simon Warburton.
Ufficialmente, Royal Enfield non si è sbilanciata rilasciando dichiarazioni su questa nuova bicilindrica, tuttavia il CEO Siddharta Lal sembra avere le idee chiare sul futuro del marchio: “Royal Enfield è uno dei marchi potenzialmente più redditizi del Mondo in termini percentuali, e stiamo pensando in grande per diventare il leader mondiale delle medie cilindrate”. Lal ha anche affermato che almeno per i prossimi 5 anni le cilindrate in gamma saranno da 250 a 750cc, ma che saranno moto “versatili, belle, ma con un prezzo ragionevole”.
Plausibilmente, la nuova sette-e-mezzo potrebbe venire commercializzata in India a partire dalla fine del 2017, mentre l’arrivo sui nostri mercati non dovrebbe avvenire prima del 2018.