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Pagelle MotoGP Assen 2016: Miller l’anfibio, Marquez allunga, Rossi a terra, Lorenzo disperso

Pagelle MotoGP Assen 2016, complice la pioggia Marquez allunga in classifica su Rossi e Lorenzo

MotoGP Olanda 2016 – Le pagelle di Motoblog del Gran Premio di Assen della lasse regina, ottvao round del Campionato Mondiale MotoGP 2016.

LA GARA: la scoperta dell’acqua. Voto 8 Assen non delude, o per grandi corse come quella magica della Moto3 o per i grandi rimescolamenti come quella (doppia) della MotoGP. Per la prima volta tre vincitori “nuovi” in tutte tre le categorie e nella premier class un big come Marquez nella morsa sul podio fra gli outsider Miller e Redding. Svanisce sotto l’acqua il sogno di una tripletta tricolore (Dovizioso, Rossi, Petrucci) come quella della Moto3 (Bagnaia, Di Giannantonio, Migno). Gara al limite ma “regolare” e risultati “legittimi”: ok la bandiera rossa” per lo stop e ok la ripartenza. I soliti noti hanno “scoperto” il condizionamento del meteo ballerino nelle corse di moto. Ad Assen è così dal 1925! Gomme Michelin o gomme non Michelin. Il motociclismo non è il ballo delle debuttanti.

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MILLER: l’australiano. Voto 9+ La prima volta non si scorda mai e Jack può essere fiero di aver messo la propria firma nell’albo d’oro iridato della Cattedrale. La fortuna c’è ma aiuta gli audaci e chi sta… in piedi. Tutti i piloti corrono sulla stessa pista. Chi vince ha sempre ragione. E chi finisce a terra deve solo rialzarsi. Miller ha iniziato il 2016 con una caviglia distrutta ma non ha mai mollato. Un bel manico, un osso duro. Il salto diretto dalla Moto3 alla MotoGP è possibile. E paga. Aria nuova male non fa. Poi, si sa, un australiano al top iridato riporta sempre a grandi ricordi…

MARQUEZ: il secondo dorato. Voto 9 L’asso della Honda (voto 8) dimostra di saper gestire – finalmente – ogni situazione sia in attacco che in difesa. Così oggi conquista sul bagnato infidissimo una piazza d’onore che vale una vittoria, allungando in classifica generale. Marc è davvero cresciuto acquisendo la maturità decisiva per altri titoli mondiali. E’ sulla buona strada anche per il titolo 2016.

REDDING: il terzo. Voto 8+ Un podio è un podio e Redding lo agguanta per la seconda volta in condizioni limite. Coriaceo, guida d’istinto, capace di non stendersi sul ghiaione. Non è poco, con in più la ciliegina della prima fila in griglia. Dopo tanta sfortuna un po’ di fortuna ci sta. A proposito, Redding ha portato una… Ducati sul podio. E chi lo sa? Forse non lo sanno neppure a Borgo Panigale…

ROSSI: il somaro. Voto 4 Rossi gran protagonista ma cade. Valentino fa autocritica: “Sono stato un somaro” dice dopo essersi steso sul ghiaione bagnato di Assen quando guidava la corsa. Non capita spesso che il “Dottore” si faccia prendere la mano dalla foga e perda lucidità in corsa. Ma capita, e paga pegno. Ma non è un “somaro”: è semplicemente un grande campione né infallibile e né imbattibile. Alla Yamaha (voto 6-) musi lunghi non solo per le due Honda e una Ducati sul podio ma perché Marquez allunga con una moto inferiore e col sorriso.

DOVIZIOSO & IANNONE: i soliti. Voto 6- Voto (eccessivo?) d’incoraggiamento. Diversi in tutto e per tutto i due Andrea della Ducati (voto 😎 fanno di tutto per portare a casa (ancora) un pugno di foglie secche o poco più. Il forlivese impepato si stende con una vittoria a … portata di mano. L’abruzzese brilla (quinto, unico italiano al traguardo) ma … Conclusione: in classifica generale Ducati ufficiali con Iannone all’ottavo posto (52 punti) dietro alla Ducati “privat” di Barbera (58) e con Dovizioso all’11esimo posto (43 punti) dietro alla Ducati “privat” di Laverty (48). Pronto? A proposito: onore al Petrux!

LORENZO: non pervenuto. Voto 4 L mai protagonista ma sta in piedi. Il maiorchino della Yamaha (voto 7-) bissa il disastro di Assen del 2014 con una gara cui mancava solo la scivolata finale per chiudersi nel motorhome e rimanerci dalla… “vergogna”. Un pilota così con una moto così con un Team così può essere “così” … “fuori corsa”? Jorge, quando tutto gira è un robot ma quando non gira … Grande occasione persa per regolare i conti con Rossi e per la classifica. E comunque non è colpa della Yamaha la figuraccia di Rossi e di Lorenzo.

MEDIA: vergognosi, Voto 3. Stucchevoli alcuni, che cercando di difendere l’indifendibile, scendono nel ridicoli. Tragicomico il dopo-gara. Valentino Rossi, che non ha bisogno di avvocati difensori perché, da grande Campione (con la C maiuscola) quale è, sa ammettere i propri errori, non ha avuto difficoltà a confessarsi davanti alle telecamere: “è colpa mia, sono andato troppo forte, sono stato un somaro”

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