Jorge Lorenzo chiama a raccolta i tifosi a Valencia
In un video promozionale il pilota spagnolo chiama a raccolta i suoi tifosi e inneggia all'unità e all'amore per le due ruote.
[blogo-video id=”742769″ title=”Jorge Lorenzo. ValenciaGP, el Gran Premio de Tod@s” content=”” provider=”youtube” image_url=”https://media.motoblog.it/0/0e3/maxresdefault-jpg.png” thumb_maxres=”1″ url=”https://www.youtube.com/watch?v=VebouaU4qJE” embed=”PGRpdiBpZD0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fNzQyNzY5JyBjbGFzcz0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudCc+PGlmcmFtZSB3aWR0aD0iNTAwIiBoZWlnaHQ9IjI4MSIgc3JjPSJodHRwczovL3d3dy55b3V0dWJlLmNvbS9lbWJlZC9WZWJvdWFVNHFKRT9mZWF0dXJlPW9lbWJlZCIgZnJhbWVib3JkZXI9IjAiIGFsbG93ZnVsbHNjcmVlbj48L2lmcmFtZT48c3R5bGU+I21wLXZpZGVvX2NvbnRlbnRfXzc0Mjc2OXtwb3NpdGlvbjogcmVsYXRpdmU7cGFkZGluZy1ib3R0b206IDU2LjI1JTtoZWlnaHQ6IDAgIWltcG9ydGFudDtvdmVyZmxvdzogaGlkZGVuO3dpZHRoOiAxMDAlICFpbXBvcnRhbnQ7fSAjbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fNzQyNzY5IC5icmlkLCAjbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fNzQyNzY5IGlmcmFtZSB7cG9zaXRpb246IGFic29sdXRlICFpbXBvcnRhbnQ7dG9wOiAwICFpbXBvcnRhbnQ7IGxlZnQ6IDAgIWltcG9ydGFudDt3aWR0aDogMTAwJSAhaW1wb3J0YW50O2hlaWdodDogMTAwJSAhaW1wb3J0YW50O308L3N0eWxlPjwvZGl2Pg==”]”Quando il gioco si fa duro…” direbbe qualcuno, sta per arrivare il momento più delicato della stagione della MotoGP, quello in cui ci si gioca il tutto per tutto, il titolo di Campione del Mondo. Jorge Lorenzo dopo aver provato una mossa poco convincente con il Tas ed essere stato sfiduciato al riguardo dalla Yamaha prova una mossa che tutti i campioni farebbero: chiede il supporto ai suoi tifosi con un video che è anche un messaggio d’unità per tutti gli amanti del motociclismo con tanto di motto: “sotto il casco, siamo tutti uguali“.
“Oggi io non sono qui per parlare di mio successo o delle mie sconfitte. In questa occasione vorrei condividere un messaggio con tutti i tifosi“, spiega il maiorchino nel video con un tono degno del miglior politico o rivoluzionario che chiama a raccolta le sue truppe per l’ultima battaglia, “Ci possono separare i colori. Ci sono persone in cerca di emozioni forti, altri invece vogliono solo godersi il paesaggio, ci sono quelli che passano il testimone di generazione in generazione, gli esploratori dei confini della terra, quelli che camminano da soli oppure quelli che preferiscono comandare. A quanto pare, ci sono cose che ci differenziano, ma sotto il casco, siamo tutti uguali“.