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Rievocazione storica sul tracciato cittadino di Tubingen

Rievocazione storica sul tracciato cittadino di Tubingen

Da qualche tempo le manifestazioni Classiche, ovvero sfilate di moto da corsa d’epoca con i Campioni di un tempo, stanno spopolando e non solo in Italia, così il meritato successo di queste rievocazioni storiche oggi come allora sta tutto nella enorme passione che anima piloti, meccanici e motociclisti veri di ogni età.

A ben vedere i piloti che scendono in pista a volte mostrano uno spirito competitivo molto (forse troppo) simile a quello di un tempo, con il rischio di osare sempre un pò troppo, Phil Read ad esempio è da sempre tra i più combattivi e spesso si esibisce in duelli all’ultima staccata con i rivali di un tempo (primo tra tutti Giacomo Agostini, che non ha voglia di stare dietro ma al contempo non vuole rischiare oggi di farsi male seriamente e così fuori dalla pista incita spesso ad una condotta di guida pacata).

Ci sarebbero infinite storie e tanti racconti per ognuna di queste manifestazioni, ma oggi grazie all’aiuto di un inviato speciale, quel Mario Lega che già in passato ci ha dispensato racconti che parlavano di piloti senza paura, che sfidavano ad ogni gara la sorte insieme alla loro abilità su due ruote. Quando le vie di fuga di chiamavano muretti con balle di paglia, i freni erano lontani parenti di quelli odierni, le forcelle non avevano regolazioni e di gomma ce ne era un solo tipo (caldo, freddo, asciutto o bagnato che fosse).

Rievocazione storica Tubingen Mario Lega
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Mario non è solo un grande Campione, sopravvissuto a anni di gare che definire “pericolose” appare riduttivo, ma è anche un uomo sensibile e dalla grande umanità che oggi come allora sa cogliere sfumature e emozioni in tutto ciò che ruota intorno alla passione per le due ruote.

Lasciamo quindi alle sue parole il racconto della rievocazione di Tubingen che ha seguito di poche settimane quella svolta a Imatra, una delle piste più carismatiche e pericolose del motomondiale degli anni ’70, li direttamente dalal sella della sua Ducati N8 ha risolcato le strade e i paesaggi allora teatri di tante battaglie. “Sono da poco rientrato in Italia – racconta Mario – dopo la rievocazione storica svolta sul bellissimo Circuito Finlandese di Imatra.

Imatra aveva una grande tradizione come prova di Campionato del Mondo, si disputava su un tracciato stradale, molto pericoloso ma affascinante e suggestivo, esattamente come le bionde bellezze locali. Ora, invece, ci siamo trasferiti in Germania a Tubingen che non ha piste, che non ha tradizione, ma dove gli organizzatori trasudano di passione motoristica da ogni poro.

La cittadina dista una trentina di chilometri da Stoccarda e gli organizzatori ci hanno regalato una visita al Museo della Mercedes, bellissimo! Organizzazione Tedesca di Boxenstop, quindi precisione negli orari di partenza con i Bus, ingresso e pranzo pagati tutto organizzato nei minimi dettagli. Io e Lucchinelli siamo stati contattati da un simpatico Italiano emigrato fin da bambino in questa parte della Germania: Leo Le Rose, meccanico e restauratore di moto, e importatore di parti speciali Italiane.

Leo aveva preparato una Ducati 851 per me, e un Ducati Montjuic per Marco, belle e in ordine tanto da farmi affermare, alla fine della manifestazione: è stata la miglior moto Classica che ho guidato da 150 anni a questa parte. Il parterre dei piloti era molto ricco, citando, dai più titolati in giù si parte da Giacomo Agostini, Phil Read, Jim Redman, Freddie Spencer, Dieter Braun, Marco Lucchinelli, (io) Gianfranco Bonera, Peter Rubatto, seguiti dagli appassionati Piero Laverda (che guidava una fantastica 6 cilindri perfetta in ogni particolare), Fernando Cappellotto Tester Laverda, Giovanni Magni figlio del mitico Arturo Magni Direttore Sportivo MV.

Devo dire che da un paio di anni ci incontriamo spesso nelle varie manifestazioni di questo tipo, e per questo fra noi il legame è sempre più stretto e amichevole, anche le star più blasonate sono rilassate, mentre noi Italiani non manchiamo di fare gruppo e il solito “casino divertente” fatto di battute e scherzi di ogni tipo. Durante il trasferimento dall’Hotel al Museo Mercedes inoltre, abbiamo apposto le nostre firme sul libro d’oro, dopo di che ucchinelli ci ha fatto ascoltare tramite telefonino alcune sue impareggiabili canzoni, una su tutte quella dedicata alla MV che poi tutti volevamo scaricare.

Ne consiglio l’ascolto perchè veramente bella e centrata nelle sue parole, mentre ce ne sono altre dal carattere più beffardo, tipiche del suo personaggio schietto e irriverente che ci hanno fatto scombisciare dal ridere. A fare le spese di questo gruppo di guasconi sono a volte alcune donne, che ignare dell’ambiente, per qualche motivo si avvicinano al “branco”, stavolta la più colpita è stata la signora Sybille Schlichter che oltre a lavorare per l’organizzazione parlava un ottimo Italiano. Ovviamente, da bravi italini in “vacanza premio” all’estero, la abbiamo messa in difficoltà in ogni circostanza (segno che i motociclisti non maturano mai davvero).

Rievocazione storica Tubingen Mario Lega
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A fine giornata inoltre la povera Sybille ha poi dovuto subire le intemperanze di Lucky e Ago insieme, che un pò per gioco, un pò per piacere si sono avvicinati più del dovuto forse alla povera organizzatrice con quella che un tempo chiamavamo la tecnica della “mano morta”, ma oggi sono altri tempi e anche la gentile Sybille ha saputo giocare con gli ex campioni del mondo. Da notare però che alla fine della manifestazione, mi ha confessato di aver chiesto le ferie al suo capo, la motivazione? Troppo stressante seguire il gruppo degli Italiani durante il week-end, quindi necessitava riposo!

Tornando a cose più serie e attinenti alla rievocazione, notiamo subito che la pista è ricavata in una zona Artigianale/Industriale un rettangolo con leggere variazioni di pendenza seminato di tombini, ma con un buon grip. Le vecchie “amiche” gialle, le balle di paglia e la cornice di un foltissimo pubblico rendevano la manifestazione veramente Retrò, come campeggiava nella locandina di presentazione. Allineamento sulla griglia con tanto di ragazzini che tenevano il nome del pilota, bagno di folla e di fotografi, count down per la partenza 2′, un minuto (ma cronometrati veramente) e via per la sfilata.
Sfilata…? Si partiva con un auto starter come per i cavalli e quando essa si spostava era il delirio: testa negli strumenti e via per quanto ne avevamo.

Logicamente alcune moto erano meno in forma dei piloti stessi (che pure non brillavano) ma tra età e carburazione abbiamo subito individuato diverse moto un pò recalcitanti nel salire di giri. Tra queste però non figurava affatto la moto del Tedesco Peter Rubatto, in dettaglio una Bimota “canguro” che non è un modello particolare, ne ha nulla a che vedere con il giovane Stoner, ma l’aggettivo è semplicemente riferito alla prestazione offerta in pista, perchè Peter era sempre in monoruota, con continui su e giù poco piacevoli per la forcella anteriore.

Buona e ben in forma anche la Honda affidata a Spencer, una RC 30 bellissima che sembrava uscita dal concessionario, così come la mia Ducati 851 perfetta e stabile come un treno sulle rotaie. La gente a bordo strada, così come gli spettatori, erano tutti in visibilio, questo pubblico che potevi quasi toccarlo con mano, mi ha ricordato le gare sui lungomare di Rimini, Riccione, Milano Marittima, o quelle che correvamo a Cesenatico, dove lo skyline era esattamente lo stesso di Tubingen. Nella pausa, inevitabile bagno di folla e di autografi, mentre venivamo letteralmente circondati da appassionati a loro volta muniti di alcune foto che nemmeno noi avevamo mai visto, semplicemente fantastico!

E così ancora con libri, magliette e berretti da firmare e immortalare con le foto di rito. Phil Read per esempio, era partito in tutta fretta da Heathrow e arrivando in circuito in Germania, non aveva avuto tempo di prendere la sua solita tuta di pelle, così ha girato “in pista” in giubbino e calzoni di Jeans: “tanto è un’esibizione e io non cado”, mi ha detto, ma ovviamente dopo pochi giri era letteralmente sdraiato sotto la carena, per restare in scia a Redman. Lucky finalmente preciso e ordinato con una borsa Rosso Ducati in pelle, ha scoperto di aver portato un solo stivale, così si aggirava nel paddock alla ricerca di un 42 nero!

Rievocazione storica Tubingen Mario Lega
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Nella seconda uscita, rinfrancati dalla conoscenza della pista e dalla consapevolezze che le moto funzionavano bene, ci siamo spinti ben oltre all’impegno richiesto, io sono partito in testa e non mi sono più girato per vedere dove fossero gli altri senza essere superato da nessuno. Leggevo negli occhi la gioia di Leo Le Rose (che mi aveva fornito la Ducati) una soddisfazione che sapeva anche di rivalsa verso i Tedesconi. Bonera alla mia ruota ha dovuto fare i conti con il freno a tamburo della sua infallibile MV Agusta, che allungava le frenate.

Marco invece durante una staccata veniva centrato da un “lungo” di un concorrente in difficoltà. Mentre Spencer e Rubatto inscenavano una loro battaglia personale fatta di pieghe e impennate, tanto che dopo la bandiera a scacchi si alzavano la mano l’un l’altro come per suggellare una gara tirata corsa tuta con il coltello tra i denti, fantastici anche loro!
Infine non mancano neanche due giri d’onore su macchine scoperte a salutare il pubblico che osannava i campioni più famosi, durante il giro abbiamo letto i nomi Ago… Freddie… Jim… ed è stato a quel punto che non leggendo i nostri nomi lungo il tracciato, Marco, con la solita sagacia ha detto: alla prossima me lo porto da me il nome Lucky e lo piazzo sul rettilineo d’arrivo ecchecazzo! Poi un bel rompete le righe e un arrivederci a Madrid sul mitico circuito di Jarama, dove ci sarà la prossima rievocazione, ma al quale probabilmente non andrò per mancanza di due elementi: moto e invito. Nela successiva invece, che sarà sul nostro circuito di Imola, ci sarò di sicuro .

Infine per mantenerci a tema vogliamo proporre un bellissimo video sulle moto d’epoca e la passione che nasce dietro queste moto

Rievocazione storica Tubingen Mario Lega
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