Circuito di Monza: la magistratura indaga sulla debacle dell’ultimo GP d’Italia WSBK
La Guardia di Finanza di Monza ha aperto un’inchiesta sui recenti fatti del controverso GP d’Italia del Mondiale SBK, dove fu cancellata Gara-1 e interrota Gara-2. Leggi il report.
Anche se Infront Motor Sports e l’Autodromo Nazionale di Monza hanno deciso di consentire l’ingresso gratuito al Paddock per l’anno prossimo ai possessori del biglietto dell’ultimo GP d’Italia della SBK – o almeno a coloro che non se ne erano liberati prima del relativo annuncio – sembra che la querelle nata in conseguenza alla debacle del controverso round monzese sia comunque ben lungi dall’essere conclusa, visto che alcuni pubblici ministeri stanno iniziando a mettere il naso in quanto è successo in quello sfortunato finesettimana.
A beneficio di coloro che magari non ricordano bene quanto accaduto, l’ultimo GP d’Italia – che ospitava anche i festeggiamenti per il 25° anniversario del Mondiale SBK – aveva visto la cancellazione di Gara-1 e la riduzione a soli 8 giri di Gara-2 a causa del maltempo, che rendeva estremamente pericoloso l’utilizzo delle gomme che la Pirelli aveva portato all’evento. Nello specifico, Gara 1 era stata interrotta dopo che le prime gocce di pioggia avevano causato la caduta di diversi piloti alla Parabolica, con conseguente bandiera rossa e successivo annullamento per motivi di sicurezza. La partenza di Gara-2 invece era stata prima ritardata dopo che un gruppo di piloti aveva deciso che le condizioni della pista non erano ancora sicure in alcuni tratti, poi era iniziata su una distanza accorciata a 16 giri e poi troncata dopo 8 giri a causa dell’arrivo della pioggia.
I PM Caterina Trentini e Walter Mapelli ipotizzano che sia stata la scadente qualità dell’asfalto del tracciato brianzolo a causare effettivo pericolo per i piloti – e quindi non la pioggia nè le coperture Pirelli – iniziando così un’indagine su una possibile negligenza da parte dei promotori nel prendere le necessarie precauzioni per la tutela dell’incolumità dei piloti in tal senso. La Procura ha già convocato in merito il tecnico della pista Stefano Tremolada, che si é presentato con il suo difensore, l’avvocato Raffaele Della Valle, avvalendosi della facoltà di non rispondere.
La Guardia di Finanza ha già provveduto a visitare ed effettuare i primi controlli sul circuito, mentre é stato sentito a proposito anche Marco Melandri, uno dei piloti caduti in Gara-1 (insieme a John Hopkins, che si era ferito al fianco e aveva rotto un piede, e a David Salom, che si era fratturato la spalla). Apparentemente, interrogato sull’episodio, il pilota ravennate avrebbe detto: “Non saprei dire perché sono caduto, in quel momento non pioveva”
Questa indagine fa parte in realtà di un’inchiesta più ampia che i pubblici ministeri monzesi stanno conducendo in seguito alle accuse di Paolo Guaitamacchi, presidente della Sias S.p.a., la società che gestisce il circuito che è interamente di proprietà dell’Automobile Club di Milano, in merito a una presunta gestione ‘troppo personalistica ‘della pista, con particolare riferimento ad una ‘libertà di spesa eccessiva‘ e a ‘fornitori scelti senza la giusta procedura di selezione‘.