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I risultati del AMD World & European Championship

Si è svolto per la prima volta nel contesto di Intermot il campionato costruttori indetto da AMD. La moto vincitrice, la Nurb’s Project di Krugger Motorcycle, ve l’abbiamo già presentata. Ecco ora le altre moto giunte sul podio della classe Freestyle e le vincitrici delle altre categorie.


Come già annunciato, Freddie ‘Krugger’ Bertrand ha dunque vinto l’edizione 2014 del AMD World & European Championship, replicando la vittoria del 2010 a Sturgis con la Veon su base V-Rod, e battendo altri 69 costruttori provenienti da 22 paesi che concorrevano nella classe Freestyle. La sua seconda vittoria fa di lui il secondo customizer, dopo il canadese Roger Goldammer, tre volte campione del mondo, a vincere il titolo AMD più di una volta.

Per la descrizione dettagliata della BMW K1600 Nurb’s vi rimandiamo all’articolo dedicato. Dietro al belga in classifica si è piazzato il finlandese Veikko Sikiö di Waylon Machinery, che ha avuto un approccio completamente diverso per la sua WSA, costruita interamente da zero. Utilizzando tecniche di fusione nel suo laboratorio ha creato il motore V-twin da 800 cc, i carburatori e molte altre parti.

Altra scelta insolita riguardo al motore è quella dell’italiano Francesco Bella di North Coast Customs, giunto al terzo posto con la sua Fiat Abarth, costruita attorno al motore bicilindrico di una vecchia Fiat 500 collegato a una trasmissione Rivera Primo. Il costruttore ha anche utilizzato un avantreno in pezzo unico, che dispone della regolazione dell’angolo di inclinazione del cannotto di sterzo.

La Top Ten della classe Freestyle ha visto il taiwanese Winston Yeh di Rough Crafts piazzarsi al quarto posto con la Graphite Speedster. Dietro di lui Paul Milbourn con la Nut Cracker, Andreas Bergerforth di Thunderbike con la Unbreakable, Eddie Gustafsson con la Speedy, Riverside Motocyclettes con la Knock Out, Valtoron con La Bestia e al decimo posto gli italiani di CF Costruzione Meccaniche con la Sex Metal.

Anche nella classe Retro/Modified si ritrova nella moto vincitrice un’accoppiata inconsueta tra motore e telaio. La Nimbus del ceco Tomáš Turner di TMT Moto, giunto secondo nel 2013 con la T5, utilizza infatti il motore quattro cilindri in linea di una moto Nimbus del 1951, di produzione danese, incastonato all’interno di un telaio rigido Harley wishbone.

Al secondo posto di questa classe i francesi di Lucky Cat Garage con la Sprintbeemer, una BMW R50 del 1955. Terzo l’italiano Samuele Reali di Abnormal Cycles con la Chicca, un sidecar su base Harley FLH del 1970.

Passando alla classe Modified Harley-Davidson, i tedeschi di One Way Machine, che l’anno scorso si erano anch’essi classificati secondi nella stessa categoria, con la La Salle, hanno vinto quest’anno il primo premio con la Brougham, costruita da Julian Von Oheimb; un Softail del 2001 con un look old school, avantreno Dyna, pneumatici Firestone e coperchi teste in stile Panhead.

Secondi classificati gli spagnoli Ferry Clot e Lucas Mulle di Hot Dreams Barcelona con la Rocket, una Harley Davidson del 1994 con motore Evolution 1340. Terzo gradino del podio per Andreas Bergerforth di Thunderbike con il Softail Breakout TBR.

Nella classe Street Performance invece, i francesi di Riverside Motocyclettes hanno accoppiato un telaio rigido con l’avantreno di una Buell XB12 e un motore bicilindrico Ultima di 127 pollici cubi (oltre 2000 cc) per creare la loro Springster, che incita alla guida sportiva con l’utilizzo di una strumentazione sportiva dotata di luce di cambiata e gomme slick Continental Race Attack.

Al secondo posto un’altra Buell, quella dell’ungherese Sapka Művek, che ha portato al cilindrata a 1500 cc, mentre al terzo lo spagnolo Xavi Gil di Lobo Motive con la Lobo 3 dotata di motore S&S da 96 pollici cubi (1580 cc).

Il mondo delle corse ha ispirato anche i francesi di Crazy Racers che con la loro 750 CR hanno vinto la classe Cafe Racer. La loro moto è motorizzata con un bicilindrico 750 Ducati/Cagiva, di quelli utilizzati negli anni Ottanta per moto come la Ducati Paso o la Cagiva Elefant, e utilizza un tamburo anteriore Ceriani sulla ruota anteriore, semimanubri bassi clip-on e una sella monoposto.

Al secondo posto si piazzano gli italiani di Inglourious Basterds Cycles, capitanati da Vincenzo Ciancio, con la loro Madiba realizzata partendo da una Benelli 654 Sport del 1987. Al terzo posto invece il tedesco Dirk Oehlerking di Kingston Custom con la Cafe Racer Tom Sawyer su base BMW R100/7 del 1979.

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