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Rubrica Pillole Tecniche: la frizione

Parleremo oggi della frizione, componente fondamentale del gruppo cambio che deve trasmettere la coppia motrice prodotta dal motore agli organi che permetteranno poi alla ruota di girare.


Siete ancora bloccati a casa col maltempo e non riuscite a digerire questa falsa estate? Non preoccupatevi, non siete soli. Siamo in molti ad avere la moto carica e pronta per partire, ma purtroppo ferma in attesa di un po’ di sole estivo. Ad ogni modo, cerchiamo appunto di “mandare giù la pillola” con la nostra Rubrica Pillole Tecniche del giovedì.

L’argomento di oggi è la frizione! Molti non ci pensano neanche, ignorano il suo funzionamento e la sua sua fondamentale presenza all’interno del motore. Eppure è lì, complessa e laboriosa, necessaria per permettere alla moto di muoversi. Questo componente è inserito tra il motore e il cambio e si occupa di tramettere la coppia motrice dall’elemento conduttore a quello condotto.

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Ovviamente il moto non può essere trasmesso direttamente dal motore (che gira ad altissime velocità) al cambio. La frizione appunto permette di collegare e scollegare motore e cambio interrompendo progressivamente ed istantaneamente il moto trasmesso dal motore alla trasmissione finale.

Negli anni, l’ingegneria meccanica ha partorito nuovi ed efficientissimi tipi di frizione. Tra le più comuni si distinguono le frizioni in bagno d’olio, quelle a secco, quelle automatiche, quelle antisaltellamento, quelle a disco singolo o multidisco, le frizioni centrifughe e idrauliche. La maggior parte vengono azionate dal pilota tramite una leva posta sulla parte sinistra del manubrio, collegata tramite filo o sistema idraulico alla frizione.

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La frizione multidisco

Molto diffuse sia tra le due che le quattro ruote, le frizioni multidisco possono a loro volta distinguersi tra frizioni a secco e frizioni in bagno d’olio. Funzionano tramite una campana che gira liberamente sull’albero primario del cambio. All’interno della campana troviamo: i dischi frizione, alloggiati in maniera solidale, e le piastre, solidali invece al mozzo frizione. Il mozzo è installato rigidamente sull’albero del cambio e le molle, poste nelle “guide” della piastra di pressione, esercitano una forte pressione che rende solidale l’intero meccanismo.

Il pilota agirà sulla leva che, una volta “tirata”, causerà la rotazione libera dei dischi all’interno della campana, permettendo al pilota di cambiare marcia. Una volta inserita la marcia, i dischi torneranno al loro posto permettendo al motore di trasmettere il moto alla ruota motrice.

La frizione centrifuga

Viene generalmente impiegata negli scooter, dotati appunto di trasmissione automatica. Molto simile alla frizione “tradizionale”, è composta da un campana che si collega rigidamente alla trasmissione finale (generalmente ingranaggi). Il meccanismo interno è composto a sua volta da ganasce e ruota liberamente all’interno della campana. La frizione è collegata tramite cinghia al “variatore”, collegato a sua volta all’albero motore. Quando i giri del motore aumentano, il piatto della frizione comincia ruotare a velocità sempre maggiore e, per effetto della forza centrifuga, le ganasce si allontaneranno aderendo alla superficie della campana che comincerà a girare per attrito.

La frizione antisaltellamento

E’ un tipo di frizione impiegata generalmente nelle moto più sportive, ed è in grado di evitare il bloccaggio della ruota posteriore in fase di staccata, quando si scalano le marce ed inizia ad agire pesantemente il freno motore. E’ una normale frizione che, a differenza delle frizioni tradizionali, è dotata di una rampa a forma elicoidale che funge appunto da meccanismo antisaltellamento.

I dischi sono sistemati in modo tale che la trazione del motore sia trasmessa per intero senza agire sulla molla che tiene assieme i dischi. In questo modo, durante il cambio di marcia, il sistema funziona normalmente. Quando invece si scala in staccata e il motore comincia ad agire come freno, la forza di trascinamento sviluppata fa ruotare la rampa che unisce i dischi, che slittano tra loro aprendo dunque la frizione. La resistenza della molla sarà minore e ciò impedirà lo slittamento della ruota posteriore.

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