Claudio Domenicali: un Maxi Scooter e una Scrambler nel futuro di Ducati
Claudio Domenicali è responsabile del prodotto in Ducati, Da quando lui dirige il reparto, sono nati ottimi modelli, che hanno riscosso successo di pubblico trovando una collocazione precisa nel mercato, inserendosi nelle varie categorie ma mantenendo una grande personalità. Per raggiungere tali risultati e puntare ancora più in alto, ci si è dovuti allontanare dalla
Claudio Domenicali è responsabile del prodotto in Ducati, Da quando lui dirige il reparto, sono nati ottimi modelli, che hanno riscosso successo di pubblico trovando una collocazione precisa nel mercato, inserendosi nelle varie categorie ma mantenendo una grande personalità. Per raggiungere tali risultati e puntare ancora più in alto, ci si è dovuti allontanare dalla tradizione; nel futuro della Rossa ci saranno nuovi lidi, ancora più inesplorati.
L’intervista che segue, di Motosprint, analizza i piani futuri dell’azienda, che sta aumentando l’innovazione a discapito della tradizione. Una scrambler e un maxi scooter saranno i progetti inediti più prossimi, e se la prima idea è fedele alla storia, la seconda è un mondo totalmente nuovo. “Un’azienda che produce moto di alto livello deve offrire al cliente sempre il meglio, quindi non dobbiamo e non possiamo legarci a vita a delle soluzioni che pongono dei freni dal punto di vista tecnico.”
Riguardo la Scrambler, conferma i rumors: “È uno dei modelli che bollono in pentola. Non posso negare che ci stiamo pensando seriamente. Ecco, una scrambler, dovrebbe avere il motore raffreddato ad aria”. Questo conferma la volontà di non uccidere il Desmodue ad aria che dall’origine del bicilindrico ad L accompagna la produzione.
Il giornalista incalza cercando nuove indiscrezioni. Voi, esattamente come BMW, avreste anche il marchio adatto da abbinare ad uno scooter sportivo. Ci state pensando? “È un altro di quei modelli… in pentola. Ne stiamo parlando da diverso tempo, ultimamente abbastanza seriamente. Di sicuro non avrà uno dei motori che abbiamo in gamma. Credo che dovremo progettarne uno ad hoc”.
Poi ci sono le strategie aziendali: “I prossimi tre anni saranno importantissimi. Arriveranno diversi nuovi modelli e cercheremo di aumentare sensibilmente la nostra produzione. L’obiettivo sarà sfornare più di 60.000 moto all’anno. Per farlo ci stiamo attrezzando: dobbiamo incrementare le nostre vendite in Brasile ed in India. In questi Paesi oggi importiamo i nostri prodotti, ma, a causa dei dazi doganali, una Monster costa oltre 16.000 euro. Una follia. Pertanto costruiremo due fabbriche, una in Brasile ed una in Thailandia, dove assembleremo le moto. In questo modo riusciremo a vendere a prezzi competitivi i nostri prodotti, sia in Sud America, sia in Asia”.
Una vera rivoluzione, che porterà la Ducati verso un settore più generalista ma senza uniformarsi troppo alle grandi iperpotenze giapponesi. Il maxi scooter è un progetto molto interessante, che potrebbe portare nuovi clienti come toglierne. Sono molti i ducatisti che vedono nel bicilindrico desmodromico – abbracciato da un traliccio di tubi molto sportivo – l’unica formula accettabile.