Yamaha XT 500 H2O Edition Concept Bike
Dalla collaborazione tra il designer Maxime Lefebvre e la casa di Iwata nasce il prototipo – solo teorico – di una rivoluzionaria moto “ad acqua”
L’avveniristica Yamaha XT 500 H2O Edition è una concept-bike realizzata dal designer francese Maxime Lefebvre in collaborazione con la stessa casa di Iwata, un progetto per ora solamente “grafico” nato addirittura nel 2016 e che si propone di mostrare – piuttosto avventatamente, diremmo noi – come potrebbero essere le moto da qui a cinque anni.
Da un punto di vista dell’estetica, questa H2O Edition trae deliberatamente ispirazione dalle linee dell’iconica XT 500, riviste in chiave smaccatamente futuristica tramite una silhouette apparentemente agile e leggera, ma la sua qualità più interessante riguarda il propulsore, ovvero un motore ad acqua, alimentato da una pompa dell’acqua che la fa circolare in closed-loop rendendolo quasi “autonomo”.
E’ stato diramato anche un presunto disegno di tale unità – che, francamente, richiama alla mente certi moderni aspirapolvere “senza filo” – ma la XT 500 H2O Edition resta, a scanso di equivoci, un puro esercizio di stile, che offre comunque degli interessanti spunti di riflessione in quest’epoca di grandi aspirazioni ecologiste…
La XT 500 originale di metà anni ’70 era un’enduro versatile, affidabile e leggera, per molti versi antesignana alle attuali dual-sport (come sottolineato dal suo curricula “dakariano”) e Lefebvre ha orientato il suo lavoro nella ricerca di queste stesse caratteristiche, scegliendo insieme al Yamaha Design Team lo stile da lui denominato “inexhaustible” (“inesauribile”) per sviluppare la sua visione. E la sua avveniristica reinterpretazione – presentata su Behance.net – pur rimanendo abbastanza fedele all’originale, è certamente ben riuscita.
Nelle intenzioni di chi l’ha immaginata, la XT 500 H2O sarebbe di un modello estremamente ecologico ed economico, ma per il momento si tratta semplicemente di una pura congettura grafica, motivo per cui non stiamo ad arrovellarci troppo su dettagli funzionali non ancora formalizzati (ad esempio su cosa alimenterebbe la pompa, anche se l’ipotesi di una batteria ricaricabile sembrerebbe intuitivamente la più probabile).
Se, come pensiamo, questo concept non arriverà mai alla produzione (o almeno non entro la data ipotizzata del 2025), speriamo che Yamaha ne realizzi almeno un prototipo fisico, tanto per scoprirne di più su cosa avevano in mente con questa avventurosa boutade. A meno non che stiano scherzando affatto…