BMW Motorrad R 18 Dragster by RSD
La casa bavarese e il rinomato customizer americano Roland Sands presentano un’aggressiva reinterpretazione della recentissima R 18
BMW Motorrad ed il celebrato customizer americano Roland Sands hanno unito le forze per dare alla luce una grintosa rivisitazione della recentissima BMW R 18, la nuova cruiser del marchio bavarese lanciata la scorsa primavera e primo modello spinto dal massiccio e stra-pubblicizzato bicilindrico “Big Boxer” da 1.802 cc (che fu protagonista di una presentazione a sé stante a fine 2019).
Il risultato di questa prestigiosa – ma non inedita – collaborazione ha preso la forma dell’agguerrita R 18 Dragster, una moto dallo stile molto “americano” già dal nome e in aperto contrasto con l’estetica volutamente classica – e piuttosto mite – del modello da cui deriva.
Il team di RSD (Roland Sands Design) ha iniziato l’opera modificando il telaio in acciaio a doppia culla nella sua parte posteriore per adattarsi a un retrotreno tutto nuovo, da drag-racer, con tutta la coda, sella e sub-frame inclusi, e l’intero sistema di scarico in acciaio inox che sono stati creati “da zero” per questo progetto. La forcella è stata invece prelevata dalla gettonatissima R nineT e poi puntualmente aggiornata con l’impianto frenante della superbike S 1000 RR.
Il serbatoio è quello stock ed entrambi i parafanghi, pur modificati, sono anche loro quelli originali, una scelta fatta per non andare a intaccare troppo la silhouette della R 18 originale.
RSD ha creato due linee di parti speciali in alluminio dedicate alla R 18, denominate “Machined” e “2-Tone-Black”, e la R 18 Dragster attinge a piene mani dalla seconda: cerchi, strumentazione, adattatori manubrio, riser, manopole, leve e specchietti, nonché tappi, cover e viteria varia, provengono infatti da questa particolare collezione.
Per la verniciatura si è scelto di utilizzare due tonalità di blu metallizzato con le classiche strisce bianche di BMW Motorrad, con l’intero processo di customizzazione che alla fine ha richiesto circa tre mesi e mezzo di lavoro.
Nel presentare la R 18 Dragster, Roland Sands non poteva che dirsi entusiasta della sua sua ultima opera:
“Con un motore che è così visibilmente il pezzo centrale, ho subito pensato alle ‘muscle cars’. La mia famiglia è sempre stata appassionata di velocità e mio padre correva con i dragster, quindi ho pensato che avesse senso ridurre la moto all’essenziale e modellarla per andare veloce in rettilineo.”
“L’elettronica è stata sicuramente la parte più difficile perché abbiamo aggiunto il protossido di azoto (il NOS tipico del drag racing), rimosso lo scarico di serie e cambiato drasticamente l’aspirazione. Il tutto è stato un po’ un esperimento, ma ce l’abbiamo fatta! Il prodotto finale è impressionante e caratterizzato da un alto livello di artigianalità, fin dall’inizio non vedevo l’ora lavorarci!”