Niente moto economiche: la strategia "dura" di BMW Motorrad

Markus Flasch ribadisce la strategia premium di BMW Motorrad, escludendo moto low cost; prudenza su elettrificazione e idrogeno, possibile sportiva 600 cc futura.

Niente moto economiche: la strategia "dura" di BMW Motorrad
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Marianna Bortevi
Pubblicato il 23 dic 2025

Il mondo delle due ruote si trova davanti a una svolta strategica, e il messaggio lanciato dal nuovo CEO di BMW Motorrad, Markus Flasch, è chiaro e inequivocabile: chi desidera possedere una BMW deve aspettarsi un prodotto di fascia alta, all’insegna dell’eccellenza e dell’esclusività. Nessun compromesso al ribasso, nessuna rincorsa alle motociclette low cost per inseguire i volumi dei mercati emergenti. Questa è la filosofia che guiderà la divisione moto della casa tedesca nei prossimi anni, una scelta che privilegia la coerenza del marchio rispetto all’espansione indiscriminata e al facile incremento delle vendite.

Il nuovo corso strategico di BMW Motorrad è stato tracciato senza esitazioni: il brand tedesco continuerà a presidiare il segmento premium, facendo leva su tecnologia avanzata, materiali di pregio e un’esperienza di guida superiore. Una decisione che si traduce, in concreto, nel rifiuto di lanciare motociclette economiche per conquistare quote di mercato nei Paesi dove la concorrenza si gioca soprattutto sul prezzo. Mercati come Cina e India, caratterizzati da una forte domanda di soluzioni a basso costo, non vedranno dunque l’arrivo di modelli BMW accessibili, almeno nel prossimo futuro.

La dichiarazione di Markus Flasch non lascia spazio a dubbi: “Se vuole comprare una BMW, compri una BMW”. Una frase che sintetizza la volontà di difendere l’identità del marchio, anche a costo di rinunciare a una parte della clientela potenziale. Questo posizionamento implica inevitabilmente delle conseguenze: in alcuni mercati, la presenza di BMW resterà marginale, ma il valore percepito del brand rimarrà intatto, alimentato da un’aura di esclusività e prestigio.

Nonostante questa linea di rigore, il management della casa tedesca non intende restare fermo. Tra le ipotesi in fase di valutazione spicca quella di una nuova motocicletta sportiva di circa 600 cc, una cilindrata che potrebbe consentire a BMW di mettere in campo tutta la propria expertise senza scendere a compromessi con la propria identità. Si tratterebbe di un modello capace di attrarre un pubblico giovane e dinamico, ma sempre all’interno del perimetro del segmento premium. Tuttavia, al momento si tratta solo di una possibilità: nessun dettaglio tecnico, nessuna tempistica precisa è stata comunicata, segno che la prudenza resta la parola d’ordine.

Sul fronte dell’innovazione energetica, BMW Motorrad adotta una posizione cauta e riflessiva. Il tema della elettrificazione delle moto ad alte prestazioni è stato affrontato dal CEO con realismo: i limiti attuali in termini di rapporto potenza-peso e autonomia rendono difficile, se non impossibile, proporre versioni elettriche di icone come la GS o la RR nel breve e medio termine. La tecnologia, almeno per ora, non consente di replicare le emozioni e le prestazioni delle moto endotermiche più evolute, soprattutto su percorsi extraurbani o in ambito adventure.

Diverso, invece, il discorso per le applicazioni urbane: in questo contesto, la elettrificazione può rappresentare una soluzione concreta, e non è escluso che BMW possa ampliare la propria gamma di scooter e moto elettriche dedicate alla mobilità cittadina. Ma la prudenza rimane massima, e il management sembra intenzionato a muoversi solo quando la tecnologia garantirà standard elevati di affidabilità e prestazioni.

Per quanto riguarda l’idrogeno, la posizione di BMW Motorrad è ancora più netta: i problemi legati allo stoccaggio e alla limitata autonomia rendono questa soluzione impraticabile per le moto compatte. Nonostante l’interesse crescente verso l’idrogeno nell’automotive, la sua applicazione alle due ruote resta per ora fuori dai piani del costruttore tedesco.

 

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