BMW Motorrad frena sull’elettrico: ecco la strategia che spiazza tutti

Il CEO Markus Flasch spiega perché BMW Motorrad non punta subito sulle motociclette elettriche: priorità alla domanda, possibile sportiva sotto 1000 cc e no al motocross per ora.

BMW Motorrad frena sull’elettrico: ecco la strategia che spiazza tutti
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Massimo Schimperla
Pubblicato il 1 ott 2025

Nel panorama della mobilità a due ruote, la strategia di BMW si distingue per un approccio riflessivo e orientato al pragmatismo. In un settore dove l’innovazione tecnologica avanza a ritmi sostenuti e la pressione verso l’elettrificazione cresce di giorno in giorno, la casa bavarese adotta una posizione di cautela, preferendo la solidità dei dati di mercato e la sostenibilità economica alle fughe in avanti. A confermare questa visione è stato Markus Flasch, CEO di BMW Motorrad, che in una recente intervista ha delineato i principi cardine che guideranno il futuro della divisione motociclistica del gruppo tedesco.

“Per il momento non vediamo una domanda reale di una motociclette elettriche,” ha dichiarato Flasch, evidenziando come le scelte aziendali siano dettate più dall’osservazione delle tendenze del mercato che dalla rincorsa alle novità tecnologiche fine a sé stesse. Questo approccio attendista non rappresenta una mancanza di fiducia nelle potenzialità dell’elettrico, bensì una valutazione oggettiva di un settore ancora acerbo, dove la richiesta dei consumatori non giustifica investimenti su larga scala.

BMW Motorrad vanta già un bagaglio di competenze avanzate nel campo dei veicoli elettrici, grazie alle esperienze maturate con automobili e scooter urbani a batteria. Tuttavia, la casa tedesca riconosce che il segmento delle motociclette elettriche deve ancora superare alcune criticità fondamentali: autonomia limitata, peso delle batterie, costi di produzione elevati e una rete di infrastrutture di ricarica ancora insufficiente. Tutti fattori che, secondo Flasch, frenano un’adozione di massa e rendono prematuro un ampliamento deciso dell’offerta a zero emissioni.

Nel frattempo, mentre alcuni competitor come Ducati e Triumph stanno sperimentando nuove strade, ad esempio nel settore motocross, BMW preferisce restare fedele ai propri segmenti di riferimento. Flasch ha sottolineato come il comparto motocross rappresenti una nicchia marginale rispetto alla visione globale del marchio, escludendo, almeno nel breve termine, iniziative di rilievo in questa direzione. Una scelta che conferma la volontà di concentrare risorse e investimenti là dove il brand può esprimere al meglio la propria identità e tradizione.

Più concreta, invece, appare la prospettiva di ampliare la gamma con una nuova sportiva di media cilindrata, inferiore ai sportive 1000cc. Il CEO ha lasciato intendere che il gruppo sta valutando la possibilità di utilizzare il motore bicilindrico già montato sulla F 900 XR, un propulsore apprezzato per l’equilibrio tra prestazioni, efficienza e costi di sviluppo. Questa mossa permetterebbe a BMW Motorrad di inserirsi in un segmento competitivo ma redditizio, intercettando le esigenze di un pubblico alla ricerca di emozioni forti senza necessariamente puntare sulle maxi sportive.

L’intera strategia aziendale si fonda su un delicato equilibrio tra innovazione e realismo commerciale. Gli analisti concordano sul fatto che, qualora la domanda di motociclette elettriche dovesse crescere in modo significativo, BMW sarebbe perfettamente in grado di reagire con prontezza, forte delle competenze tecniche già acquisite. Nel frattempo, però, l’attenzione resta saldamente ancorata ai segmenti tradizionali, dove il marchio può continuare a consolidare la propria reputazione e offrire prodotti in linea con le aspettative dei propri clienti.

Questa roadmap riflette un approccio industriale ponderato: la tecnologia è pronta, ma viene messa in campo solo quando supportata da solide prospettive commerciali. Un messaggio chiaro, indirizzato a concorrenti, appassionati e investitori, che definisce la direzione futura di BMW Motorrad e conferma la volontà del produttore tedesco di non sacrificare la propria identità sull’altare della moda, ma di costruire il proprio futuro su basi concrete e sostenibili.

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