La storia della Tularis 800, il prototipo due tempi da 300 km/h

Scopri la storia della Tularis 800, la moto prototipo che ha unito un motore da motoslitta a una ciclistica da superbike, segnando un'epoca nel motociclismo.

La storia della Tularis 800, il prototipo due tempi da 300 km/h
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Massimo Schimperla
Pubblicato il 18 set 2025

Nel panorama del motociclismo, alcune storie si distinguono per il loro carattere rivoluzionario e la capacità di rompere gli schemi. Tra queste, spicca quella della Tularis 800, una vera e propria sfida all’ordinario che ha lasciato un segno indelebile agli inizi degli anni 2000. Frutto della mente creativa e visionaria di Rob Tuluie, fisico e ingegnere appassionato di moto, questa due ruote rappresenta ancora oggi un esempio straordinario di innovazione e coraggio progettuale.

Alla base del progetto Tularis 800 c’è la volontà di esplorare territori sconosciuti, adottando soluzioni tecniche inedite per l’epoca. La moto si distingue innanzitutto per il suo cuore pulsante: un motore Rotax a due tempi, quattro cilindri, originariamente sviluppato per motoslitte e adattato con grande ingegno alle esigenze di una superbike estrema. Questa scelta, tutt’altro che convenzionale, ha permesso di ottenere una potenza di circa 160 cavalli, una cifra impressionante considerando che il peso complessivo della moto non superava i 150 kg.

Il rapporto peso-potenza, uno degli indici più importanti per valutare le prestazioni di una sportiva, raggiungeva così livelli da record. Grazie all’utilizzo estensivo di materiali leggeri e soluzioni costruttive all’avanguardia, la Tularis 800 era in grado di spingersi fino a una velocità massima di 300 km/h. Ogni dettaglio, dalla trasmissione a sei marce al telaio studiato per garantire la massima rigidità, era pensato per ottenere performance estreme e senza compromessi.

La filosofia progettuale che ha guidato la nascita di questa moto prototipo si fondava su principi di funzionalità pura. Il design della Tularis 800 richiama in modo deciso quello delle moto da competizione, con linee tese e soluzioni tecniche che poco hanno a che vedere con le sportive stradali di serie. L’obiettivo di Rob Tuluie non era certo quello di lanciare un nuovo modello sul mercato, ma piuttosto di dimostrare come un approccio tecnico radicale potesse rivaleggiare, e in alcuni casi superare, quello dei giganti dell’industria motociclistica tradizionale.

Dal punto di vista della ciclistica ottimizzata, la Tularis 800 si avvaleva di componenti di assoluta eccellenza. La sospensione anteriore era di tipo rovesciato, una soluzione che garantiva una precisione di guida superiore e una risposta immediata alle sollecitazioni. L’impianto frenante, studiato per resistere alle condizioni più estreme, e il telaio realizzato con tecniche innovative, contribuivano a rendere questa moto un vero laboratorio su due ruote, dove ogni elemento era funzionale al raggiungimento della massima efficacia dinamica.

Nonostante le sue straordinarie potenzialità, la Tularis 800 non è mai stata destinata alla produzione di serie. Rimasta allo stadio di prototipo, ha però avuto modo di dimostrare il proprio valore in pista, partecipando a diverse competizioni e sorprendendo sia gli addetti ai lavori sia gli appassionati per le sue prestazioni fuori dal comune. La leggerezza, l’agilità e la potenza erogata dal motore Rotax hanno permesso a questa superbike di confrontarsi senza timori reverenziali con moto ben più blasonate, sottolineando la validità delle scelte tecniche operate da Tuluie.

Il progetto Tularis 800, pur essendo rimasto unico e irripetibile, continua a esercitare un grande fascino su progettisti e amanti delle due ruote. È un esempio lampante di come la passione, l’ingegno e la volontà di sperimentare possano portare alla nascita di veicoli capaci di ispirare e di indicare nuove strade per l’evoluzione del motociclismo. In un settore spesso dominato dalla tradizione e dalla prudenza, la storia della Tularis 800 dimostra che c’è sempre spazio per chi osa, per chi mette in discussione le regole e per chi, come Rob Tuluie, è disposto a rischiare tutto pur di inseguire una visione.

Oggi, la Tularis 800 viene ricordata come una delle più audaci moto prototipo mai realizzate, simbolo di una stagione irripetibile fatta di sperimentazione e coraggio. Il suo lascito è ancora vivo e continua a influenzare il modo in cui pensiamo all’innovazione nel mondo delle due ruote, ricordandoci che, a volte, la vera eccellenza nasce proprio dalla capacità di rompere gli schemi e di credere nell’impossibile.

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