Suzuki Burgman: presentato un nuovo prototipo di scooter a idrogeno

Al Japan Mobility Show 2023, Suzuki presenterà un nuovo prototipo che sicuramente catturerà l’attenzione di molti: un particolare Suzuki Burgman a idrogeno. Per coloro che seguono da vicino il mondo degli scooter, il nome Burgman potrebbe suonare familiare.

Infatti, il brand giapponese ha già esposto diverse varianti a idrogeno di questo scooter a partire dal 2010. Tuttavia, la novità di quest’anno sta nella metodologia di utilizzo dell’idrogeno. A differenza delle precedenti versioni, dove l’idrogeno alimentava celle a combustibile per motori elettrici, il nuovo prototipo del Burgman utilizza l’idrogeno in una versione modificata del tradizionale motore a combustione interna monocilindrico del Burgman 400.

Meno tempi di attesa per il rifornimento

La casa motociclistica nipponica non è nuova al concetto di celle a combustibile: già nel 2007 aveva presentato la moto Crosscage. Attorno allo stesso periodo, il costruttore nipponico aveva stretto una collaborazione con Intelligent Energy, la quale aveva sviluppato il sistema a celle a combustibile utilizzato nei prototipi successivi.

Il grande vantaggio delle celle a combustibile sta nella loro capacità di offrire una guida pulita, simile 100% elettrico, ma con la possibilità di rifornire rapidamente l’idrogeno senza attendere le lunghe ricariche delle batterie.

Tuttavia, un cambiamento significativo è avvenuto quest’anno: Suzuki ha aderito alla joint-venture HySE creata con Honda, Yamaha e Kawasaki. L’obiettivo di questa partnership è sviluppare motori a combustione a idrogeno per veicoli di piccole dimensioni, comprese le moto.

In particolare, il ruolo del produttore giapponese all’interno di questa collaborazione riguarda lo studio della funzionalità, delle prestazioni e dell’affidabilità dei motori a idrogeno.

Lo scooter ha subito importanti modifiche alla struttura

Il nuovo prototipo di Suzuki Burgman si basa sulla struttura standard del Burgman 400, ma il propulsore ha subito importanti modifiche per poter funzionare a idrogeno anziché a benzina. Sebbene i dettagli precisi di queste modifiche non siano ancora stati rivelati, è probabile che comprendano un’iniezione diretta di carburante. L’idrogeno viene conservato in un serbatoio posizionato tra i piedi del pilota, con una pressione di circa 10.000 PSI e può essere rifornito attraverso una presa situata appena sotto il lato destro della sella.

Da un. Di vista strutturale, per installare il serbatoio, il forcellone e il motore sono stati spostati indietro di circa 20 cm, conferendo al prototipo un passo insolitamente lungo. Tuttavia, a differenza dei modelli precedenti a celle a combustibile, questo non perde lo spazio di stivaggio sotto la sella.