Triumph Street e Speed Twin 2019: primo contatto
La casa di Hinckley lancia le sue nuove bicilindriche stradali, aristocratiche nell’aspetto ma assetate d’asfalto: le abbiamo provate entrambe…
Triumph ha ampliato quest’anno la sua gamma Modern Classic aggiungendo – o meglio, aggiornando – due modelli di assoluto rilievo della sua famiglia di prodotti Bonneville, la Street Twin e la Speed Twin, che insieme alle nuove Scrambler 1200 XC e XE hanno decisamente acceso i riflettori sulliaffascinante offerta di “classiche moderne” del marchio britannico.
In occasione della presentazione della sua nuova Triumph Adventure Experience nell’Oltrepo’ pavese, Triumph Motorcylces Italia ci ha dato l’opportunità di provarle entrambe su strada permettendoci così di verificare le qualità di due moto simili nel concetto “di base” – ovvero quello di riproporre modelli “di culto” con tecnologia attuale – ma molto diverse nei contenuti.

Le differenze tra la “Street” e la “Speed” sono infatti molteplici a livello di impostazione, ergonomia e ciclistica, ma quella più eclatante è ovviamente relativa ai rispettivi motori bicilindrici: la prima è spinta da un 900cc accreditato di 65 CV e 80 Nm, la seconda da un 1.200cc da 97 CV e 112 Nm, entrambi SOHC con 4 valvole per cilindri e raffreddamento a liquido (le alette a vista, quindi, servono solo a ottenere l’irrinunciabile effetto estetico).
Alla luce dei diversi contenuti, le due moto si discostano decisamente l’una dall’altra anche in termini di prezzo: la Street Twin è proposta a partire da 8.950€; per la Speed Twin occorrerà invece sborsare almeno 13.200€. Andiamo subito a scoprire cosa le rende così diverse…
Triumph Street Twin 2019: Come è fatta
Rispetto alla prima versione del 2016, la Street Twin del 2019 si presenta con un significativo incremento di potenza e prestazioni, dotazione inequivocabilmente superiore, maggior comfort e un pacchetto tecnologico decisamente invidiabile per il suo segmento.
Anche se ampiamente rinnovata sotto svariati aspetti – come stiamo per vedere – la Street Twin non cambia molto in termini di impatto visivo, mantenendo quindi sua minimale e sofisticata eleganza senza eccesso di cromature. Le poche novità stilistiche, infatti, non sono andate affatto ad inficiare un carattere ormai ben definito, mantenendo la moto estremamente riconoscibile.
Il cambiamento più significativo a livello di estetica consiste nei bellissimi nuovi cerchi in alluminio (da 18” davanti e 17” dietro), ma ci sono anche una sella rinnovata (soprattutto in termini di materiali), una strumentazione rivista (con l’elemento metallico classico della famiglia Bonneville a farla da padrone) e numerosi altri dettagli tra cui, non ultimo, il nuovo logo Street Twin. Per farla breve, tutto il modello è contraddistinto da finiture estremamente curate che contribuiscono ad elevarne univocamente la qualità percepita.

Come già sottilineato, tuttavia, il concetto di base su cui è stata sviluppata la nuova Street Twin è il miglioramento prestazionale, dovuto per la gran parte al propulsore High Torque Bonneville da 900 cc, che guadagna ben 10 CV rispetto alla versione uscente per arrivare a una potenza dichiarata di 65 CV. 80 Nm, invece, il picco di coppia dichiarato (a 3.800 giri/min).
In termini di ciclistica, si registra un particolare salto di qualità per l’anteriore grazie a una nuova pinza Brembo a 4 pistoncini a mordere l’unico disco da 310mm e la nuova e più pregiata forcella KYB da 41 mm, con 120 mm di corsa. Al retrotreno troviamo invece due ammortizzatori KYB con precarico regolabile e corsa da 120 mm e una pinza Nissin a 2 pistoncini accoppiata a un disco da 255mm. 198 kg il dato dichiarato del peso a secco.

Della dotazione di serie, oltre all’ABS, fanno parte anche Traction Control disinseribile, Ride-by-Wire, frizione assistita, le modalità di guida ‘Road’ e ‘Rain’, immobilizer e la presa USB sotto la sella, che vanta un’imbottitura aumentata di 10mm per raggiungere un’altezza da terra di 760mm.
Per sua natura, la Street Twin porge volutamente il fianco alle customizzazioni e Triumph, ben conscia di tutto ciò, propone infatti un catalogo di 140 accessori ufficiali concepiti specificamente per questo modello (tra cui spiccano, a nostro avviso, i terminali Vance and Hines e gli ammortizzatori posteriori Fox) oltre a 2 kit dedicati: “Urban Ride” e “Café Custom”.
Le tre colorazioni disponibili per la Twin sono invece state battezzate “Matt Ironstone”, “Korosi Red” e “Jet Black”
Triumph Street Twin 2019: Come va
Con un meteo sufficientemente clemente nonostante le temperature non altissime, Triumph ci ha permesso di provare sia la Street che la Speed Twin 2019 in successione, dandoci così la possibilità di saggiare con particolare cognizione di causa le differenze tra le due.
Una volta montati in sella, l’accattivante Street Twin conferma subito il suo carattere amichevole grazie a una seduta particolarmente comoda e un’impostazione ergonomica votata al comfort, con la comodissima sella a giocare un ruolo importante in tutto ciò.
Con un output salito da 55 a 65 CV rispetto alla versione precedente (la coppia massima rimane 80 Nm, anche se ora è disponibile già a 3.800 giri/min), la “Speed” si dimostra subito ben più vigorosa nello scatto e in accelerazione e più grintosa nell’arrampicata tra le sue 5 marce, dimostrandosi particolarmente “consistente” tra i 3.500 e i 5.000 giri/min. Un carattere, questo, che di certo la favorisce quando alle prese con il traffico, considerando anche che Triumph ci conferma che pure i consumi sono diminuiti.

La maneggevolezza è migliorata molto grazie alla nuova forcella, sia nel misto veloce che su tratti particolarmente tortuosi: la Speed Twin è ora più stabile in tutte le situazioni e assorbe senza scomporsi tutte le ondulazioni e le imperfezioni della strada, anche piuttosto brusche. Questo permette anche di entrare in rapida confidenza con l’acceleratore e trovare subito un rapporto di fiducia con il mezzo.
Per il 2019, Triumph ha aggiunto le 2 modalità di guida “Rain” and “Road”, ma noi abbiamo sfruttato solo la seconda per verificare il lavoro del Traction Control, sempre discreto e mai “sopra le righe”. La strumentazione con singolo quadrante si presenta molto bene allo sguardo, con le varie opzioni del menu ben visibili sul display digitale e pilotate in modo semplice e intuitivo da un singolo comando alla sinistra del manubrio.

Nel complesso, pur confermandosi ben più vivace e coinvolgente del precedente modello, la Street Twin 2019 resta comunque una moto dal carattere giocoso e amichevole, estremamente piacevole da guidare, “prevedibile” nel senso buono del termine, e in grado di farsi valere in diversi contesti. Grazie all’eccellente qualità costruttiva, può essere la moto da usare “tutti i giorni” o quella per fuggire dalla città nei weekend, senza comunque trascurare l’importanza del suo stile e della sua tradizione British, che si manifesta già dal primo vagito emesso dai suoi deliziosi scarichi laterali.
Per quello che è il suo segmento di riferimento, il prezzo della Street Twin (da 8.950€) non può certo definirsi “abbordabile”, ma considerando tutto ciò che questa moto porta in dote non appare neppure “fuori luogo”. Anzi…
Triumph Street Twin 2019: Scheda Tecnica
Tipo motore: Raffreddato a liquido, 8 valvole, SOHC, fasatura 270°
Cilindrata: 900cc
Alesaggio/corsa: 84,6 x 80 mm
Rapporto di compressione: 11:01
Potenza massima: 65 CV / 64 BHP (48 kW) @ 7.500 giri
Coppia massima: 80 Nm @ 3.800 giri
Alimentazione: Iniezione elettronica multipoint sequenziale
Scarico: Due scarichi doppi spazzolati con silenziatori doppi spazzolati di alta qualità
Trasmissione finale: Catena con O ring
Frizione: Idraulica a dischi multipli a cavo
Cambio: 5 rapporti
Telaio: A doppia culla in acciaio tubolare
Forcellone: Doppio in acciaio tubolare
Ruota anteriore: Lega di alluminio multirazze 18 x 2,75”
Ruota posteriore: Lega di alluminio multirazze 17 x 4,25”
Pneumatico anteriore: 100/90-18
Pneumatico posteriore: 150/70 R17
Sospensione anteriore: Forcelle KYB 41 mm con ammortizzatore a cartuccia, corsa da 120 mm
Sospensione posteriore: Due ammortizzatori KYB con precarico regolabile, corsa ruota posteriore 120 mm
Freno anteriore: Disco da 310 mm, pinza Brembo a 4 pistoncini, ABS
Freno posteriore: Disco da 255 mm, pinza Nissin a 2 pistoncini, ABS

Lunghezza: 2.090 mm
Larghezza (manubrio): 785 mm
Altezza senza specchietti: 1.114 mm
Altezza sella: 760 mm
Passo: 1.415 mm
Rake: 25,1 º
Trail: 102,4 mm
Peso a secco: 198 Kg
Capacità serbatoio: 12 L
Consumo di carburante: 3,9l/100km (72,4 MPG)
Emissioni di CO2 : 89,0 g/km
Triumph Speed Twin 2019: Come è fatta
E’ difficile restare indifferenti di fronte al fascino della nuova Triumph Speed Twin 2019, che partendo dal DNA comunque tradizionalista della “Street” aggiunge ulteriori e massicce dosi di potenza, coppia e tecnologia con un’ergonomia però ben più avvolgente, come approfondiremo tra poco in fase di test.
Innanzitutto occorre precisare che il suo propulsore è di pasta ben diversa rispetto a quello della Speed Twin: trattasi infatti del bicilindrico parallelo 1200cc High Power 8 valvole della Thruxton R (ma adottato anche da Bobber, T120 e Speedmaster), riconfigurato e alleggerito di 2,5 kg per sviluppare 97 CV a 6.750 giri/min e una coppia massima di 112 Nm a 4.950 giri/min.
Ben altri numeri, quindi, rispetto alla più civilizzata “Street”, mentre il dato del peso a secco di 196 kg risulta inferiore di ben 10 kg rispetto alla ‘parente’ Thruxton R, un risultato dovuto in buona parte alla rivisitazione del telaio tubolare in acciaio a doppia culla che allunga anche leggermente il passo (a 1.430 mm) per favorire la stabilità.

Dal punto di vista meramente estetico, oltre al fascino di una collaudata linea classica che non si lascia andare a particolari audacità o frivolezze, la Speed Twin ostenta comunque elementi particolarmente intriganti quali i silenziatori sportivi con rivestimento nero satinato e fondello in acciaio inox, il bel serbatoio da 14,5 litri con tappo “Monza”, i ricercati cerchi in alluminio a 7 razze da 17” (accoppiati di serie alle Pirelli Rosso Corsa 3) e la piastra manubrio appositamente “brandizzata”. Al contrario, il sistema di raffreddamento a liquido è sapientemente celato, nei limiti del possibile.
La componentistica che ne definisce la ciclistica (attorno al telaio tubolare in acciaio a doppia culla mutuato dalla Thruxton R) ribadisce l’impostazione “premium” del modello. L’impianto frenante conta su pinze Brembo a 4 pistoncini accoppiate a dischi da 305 mm per l’anteriore e su una pinza flottante Nissin a 2 pistoncini e disco singolo da 220 mm al posteriore, il tutto coordinato dall’ABS; al reparto sospensioni troviamo invece la forcella a cartuccia da 41 mm e le sospensioni posteriori con precarico regolabile e 120 mm di escursione.

Ugualmente alto il livello della dotazione tecnologica con 3 modalità di guida, Ride-by-Wire, controllo di trazione disattivabile, luci diurne a LED, frizione assistita, immobilizer e presa USB. Per la Speed Twin è inoltre pronta una lista di 90 accessori ufficiali per raggiungere il massimo affiatamento con il mezzo sotto tutti i punti di vista…
Tre le colorazioni: “Silver Ice e Storm Grey”; “Korosi Red e Storm Grey”, (entrambe con fascia orizzontale Grafite e linea bianca disegnata a mano) e la completamente nera “Jet Black”.
Triumph Speed Twin 2019: Come va
Il suo impatto estetico da moto “classica” rischia di indurre all’errore: la nuova Speed Twin 2019 è una moto ben più agguerrita della “Street”, e saltandoci sopra dopo aver guidato la sua sorellina da 900cc, come abbiamo fatto noi, si riceve immediata conferma di questo concetto: la posizione di guida che richiede, infatti, è ben più aggressiva, molto più proiettata in avanti, a sottolineare un approccio alla strada che ha ben altre ambizioni. Niente di “estremo”, sia chiaro, visto che la comoda sella (alta 807 mm) e la posizione delle pedane (difficili da far “grattare”), è pensata per garantire un alto grado di comfort.
Nel riconfigurare il suo bicilindrico da 1.200 cc, la casa di Hinckley pare abbia prestato particolare attenzione all’erogazione della coppia, particolarmente fluida in tutti i frangenti. Larga parte dei 112 Nm di picco dichiarati a 4.950 giri/min, infatti, sono già disponibili a partire da circa 2.500 giri, assicurando un buon “tiro” in tutte le marce e una ragguardevole spinta anche a una minima apertura del gas nonostante i 197 kg di peso a secco. Anche a medi regimi, le operazioni di sorpasso sono quindi piuttosto agevoli anche senza scalare marcia.
Il cambio a 6 marce, a proposito, è svelto ed efficace, con l’ultimo rapporto riservato per i lunghi tratti rettilinei autostradali con un occhio di riguardo i consumi.

Le sospensioni sono tutte griffate KYB: la forcella da 41 mm non è regolabile, ma nel nostro test ci ha comunque piacevolmente sorpreso per versatilità ed efficienza, controllando bene il peso della moto per consentire una buona precisione tra le curve. Al posteriore, i due ammortizzatori hanno 120 mm di corsa (come all’anteriore) e sono regolabili nel precarico della molla. Ad ogni buon conto, noi ci siamo trovati perfettamente a nostro agio anche con il setting standard.
L’impianto frenante con ABS può essere considerato tra i punti forti della nuova Speed Twin in virtù di un paio di pinze Brembo a 4 pistoncini deputate ad aggrappare i dischi anteriori da 305 mm, componentistica di fascia alta che assicura una frenata puntuale e molto incisivi quando chiamata in causa. Buono l’apporto anche della pinza Nissin dietro, da noi però chiamata in causa solo con leggerissima pressione per qualche correzione.

I “Riding Modes” e il controllo trazione disinseribile si maneggiano comodamente tramite i comandi al manubrio e i display multifunzione LCD compresi nella strumentazione, che non rinuncia agli ultra-tradizionali due quadranti analogici – per velocità a giri-motore – ma offre anche indicazione sulla marcia inserita. La presa USB è sotto la sella, ma lo spazio a disposizione non sembra troppo accogliente per i dispositivi più voluminosi.
Gli specchietti bar-end, posti alle estremità delle manopole, non sono magari “per tutti i gusti”, ma una volta messi in posizione svolgono egregiamente il proprio lavoro senza vibrare. Di contro, inevitabilmente, “allargano” ulteriormente la moto per renderla meno pratica nelle manovre di filtraggio nel traffico.

Tutto sommato, nonostante il suo aspetto tanto robusto quanto raffinato, abbiamo trovato la Speed Twin veramente spassosa da guidare. E’ una roadster “di classe”, difficile da mettere in crisi, sa districarsi molto bene nel misto veloce e può contare costantemente su una coppia elevata. Il comfort è buono anche se non eccelso e l’elegante serbatoio da 14,5 litri non può assicurare un’elevata autonomia, ma per il resto questa moto è molto difficile da criticare.
Certo, resta la questione del prezzo: i 13.200€ richiesti per la versione base non sono esattamente “noccioline”, ma si tratta comunque di un importo che rientra comunque nel range delle sue rivali più quotate e temibili, ovvero la Kawasaki Z900RS, la BMW R nineT, la Honda CB 1100 e la Ducati Scrambler 1100, moto che hanno caratteristiche anche piuttosto diverse tra loro ma tutte irrimediabilmente prive dell’intramontabile fascino British che trasuda da ogni “pollice quadrato” della Speed Twin.
Triumph Speed Twin 2019: Scheda Tecnica
Motore: Bicilindrio parallelo raffreddato a liquido, 8 valvole, SOHC, manovellismo a 270°
Cilindrata: 1200cc
Alesaggio/corsa: 97.6 x 80 mm
Rapporto di compressione: 11.0 : 1
Potenza massima: 97 CV (71.5 kW) a 6,750 giri/min.
Coppia massima: 112 Nm a 4,950 giri/min.
Iniezione: Elettronica sequenziale Multipoint
Scarico: Scarico 2in2 spazzolato, con doppio silenziatore
Trasmissione: Catena
Frizione: A bagno d’olio, frizione a coppia assistita
Cambio: 6 rapporti
Telaio: Telaio tubolare in acciaio a doppia culla
Forcellone: Doppio braccio in alluminio
Ruota anteriore: Cerchio in alluminio a 7 razze 17 x 3.5in
Ruota posteriore: Cerchio in alluminio a 7 razze 17 x 5in
Pneumatico anteriore: 120/70 ZR17
Pneumatico posteriore: 160/60 ZR17
Sospensione anteriore: 41mm cartridge forks, 120mm travel
Sospensione posteriore: Twin shocks with adjustable preload, 120mm rear wheel travel
Freno anteriore: Twin 305mm discs, Brembo 4-piston fixed calipers, ABS
Freno posteriore: Single 220mm disc, Nissin 2-piston floating caliper, ABS

Larghezza (Manubrio): 760 mm
Altezza senza specchietti: 1110 mm
Altezza sella: 807 mm
Interasse: 1430 mm
Angolo di inclinazione: 22.8 º
Avancorsa: 93.5 mm
Peso a secco: 196 Kg
Capacità serbatoio: 14.5 L
Consumo: 4.8 l/100km
Emissioni CO2 : 109.0 g/km

Abbigliamento utilizzato:
Casco: AGV AX9
Giacca: Dainese HF D1 Jacket
Guanti: Dainese Air Master Gloves
Pants: Dainese Connect Regular
Scarpe: Dainese Street Biker
