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Moralità sportiva e giornalismo in MotoGP

Interessante botta-risposta tra il giornalista/pilota Max Temporali e la voce della MotoGp Guido Meda. Il primo nei suoi “pensieri veloci” su Tuttomoto aveva bacchettato la presa di posizione di Italia 1 sul caso Rossi, nella diretta della gara di Brno. In un estratto, Temporali dice: ” Valentino ha milioni di tifosi al mondo, il suo

Interessante botta-risposta tra il giornalista/pilota Max Temporali e la voce della MotoGp Guido Meda.
Il primo nei suoi “pensieri veloci” su Tuttomoto aveva bacchettato la presa di posizione di Italia 1 sul caso Rossi, nella diretta della gara di Brno.
In un estratto, Temporali dice: ” Valentino ha milioni di tifosi al mondo, il suo ruolo non è solo quello che lo vede col casco in testa e il gas in mano, ma anche, più semplicemente, di figura sociale, di riferimento pubblico, specie e soprattutto per i giovanissimi. Il che comporta delle responsabilità, a volte anche più che guidare una moto al limite in curva. [..]In sintesi, credo solo che Italia 1, trattando il caso Rossi-fisco, abbia in qualche modo tolto moralità allo sport di domenica.”.
Una presa di posizione che va oltre l’essere pro o contro Valentino e che non ammette verdetti personali finchè sentenza non sarà emessa, ritenendo però giusto che si parli del caso senza censure e nemmeno silenzi forzati, soprattutto in un programma dove lo sport dovrebbe essere al centro di tutto.

Pronta la replica ben argomentata del cronista che precisa come la stampa, prima disinteressata alla MotoGp, abbia improvvisamente preso a cuore il mondiale proprio nel momento di difficoltà di Rossi: “Visto che ci hai chiamato in causa, mi pare giusto che qualcuno di noi ti risponda. Lo faccio io, io che per ciò che sono, ciò che ho raccontato negli anni scorsi, ciò che continuo a sostenere fiero della mia coerenza, tutto d’un tratto e per molti sono diventato l’icona del male. Fiero di esserlo, molto, giacchè mi paiono troppi i ducatisti dell’ultim’ora, i tifosi viscerali del bravo Stoner, troppi da farmi pensare che la questione sia soprattutto un modo finalmente plausibile di contestare Rossi. Tifo autentico ne vedo molto poco, ed è molto poco civile. Molto meno civile di quello che la Ducati e Stoner meriterebbero.[..]”.

Meda prosegue anche precisando la sua posizione in cronaca: “Ovunque c’è un bisogno smodato di andare contro. Punto. [..] io e Reggiani non ci siamo dilungati sul caso Rossi. Ho chiesto a Loris se il temporale mediatico potesse avere un effetto sul Rossi squallido che stavamo vedendo. La domanda era ed è giornalisticamente pertinente. Loris ha risposto, con parole forti, nei confronti della stampa. Il suo intervento, che non ho condiviso in toto, è durato 1 minuto e quarantaquattro secondi e mi ha indotto a dire pubblicamente: vedi? Mi dispiace, ma con questa vicenda abbiamo, nostro malgrado, levato spazio all’impresa di Stoner e della Ducati.”

Due punti di vista abbastanza diversi, più o meno condivisibili, ma di certo maturati con coscienza “dentro” il mondo del motociclismo, e per questo entrambi degni di rispetto ed attenzione.
E’ vero che grazie ai Rossi, Stoner ecc..la MotoGp aumenta ogni giorno la sua visibilità, con il rischio che i suddetti valori sportivi vengano massificati ed infine persi, come purtroppo succede in altri sport piuttosto blasonati.
Nessuno nascondere che sia già in atto una spaccatura del mondo motociclistico, che vede la nascita e l’evoluzione di un tifo cattivo – caldeggiato da gente che in moto non ci va – di persone schierate nelle gare motociclistiche come se fossero in trincea.
Comunque la si pensi, tutto questo rende difficile un giornalismo specializzato legato al mondo delle gare, e diventa troppo spesso commedia quando gli fa eco la stampa generalista.
Il motomondiale si trova ad affrontare una realtà ogni giorno più legata alla polemica , al magheggio e al gossip extra-sportivo, che non alle moto e le gesta dei piloti, che dal primo all’ultimo della griglia meritano tutti solo stima e grande rispetto.
La politica della massificazione mediatica di questo sport dovrebbe tenere conto anche di questi problemi e cercare di prevenirli, ma ancora una volta è la voce “business” che sembra prendere il sopravvento su tutto.
Per questo ben vengano i botta-risposta competenti che ci ricordano che alla fine stiamo parlando di sport.

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