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EICMA 2018: le 10 moto più belle del salone

E’ arrivato il momento di analizzare a mente fresca e riposata ciò che abbiamo visto al salone di Milano. Ecco a voi le 10 moto che hanno saputo colpirci, per stile, eleganza o per contenuti tecnici innovativi.

Dopo il gran fermento attorno alla fiera di EICMA di quest’anno, è arrivato il momento di analizzare a mente fresca e riposata ciò che abbiamo visto al salone di Milano e stilare una classifica delle dieci moto più belle, affascinanti e interessanti del salone. In poche parole quelle che hanno saputo colpire tutti noi, nella fantasia, per stile, eleganza o per contenuti tecnici elevati ed innovativi. Una classifica generata da un ragionamento che tenga conto di cuore, anima, ma anche concretezza e obiettività. L’ordine è del tutto casuale, nessuna regina, ma dieci candidate scelte in base ai rumors e ai vostri commenti.

DUCATI PANIGALE V4 R è la massima espressione sportiva del marchio italiano. Inutile soffermarsi sul fatto che lo stand Ducati è stato assalito da una quantità infinita di appassionati e curiosi di vedere da vicino questa moto che esteticamente non stravolge il modello precedente, ma che per contenuti tecnici riesce letteralmente ad “ipnotizzare” le folle. I numeri sono impressionanti: 221cv che con il kit racing arrivano addirittura a 234cv con un allungo disponibile fino a 16.000giri, ovvero un valore che per un quattro cilindri di 1000cc è davvero straordinario. Non poteva mancare la comparsa delle alette aereodinamiche, figlie di uno studio molto accurato che vede Ducati come pioniera di questa particolare evoluzione tecnica. Stessa filosofia per sospensioni ed elettronica entrambe super evolute e professionali. Tutto suona come una dichiarazione di eccellenza assoluta che però ha il suo prezzo, bello salato… Per la R si sfiora il tetto dei 40.000 euro, rendendo questo specifico modello davvero per pochi, ma fortunatamente non mancano versioni più accessibili come la V4 standard, la S, ecc. pensateci.

BMW S1000 RR il marchio tedesco sfodera una rinnovata versione della propria super sportiva che, ancora una volta, è piaciuta al pubblico. Forse perché riesce ad essere da un lato rassicurante e concreta e, dall’altro, scatenare quella scintilla che accende il desiderio di una moto veloce, efficace e “sicura” nel senso del risultato garantito. La sportiva secondo BMW guadagna cavalli (ora 207) e la raffinatezza tecnica della fasatura variabile delle valvole che, renderà disponibile ancor meglio le grandi doti di erogazione e accelerazione da centro curva in poi. Chi frequenta le piste per gioco o per piccole o grandi competizioni sa che la S1000 RR è una garanzia in fatto di prestazioni. Dal punto di vista estetico c’è da sottolineare che il lavoro svolto dai designer è decisamente convincente. Il frontale così aggressivo, il telaietto posteriore in traliccio di tubi e l’insieme così compatto convincono e piacciono. Una gran bella moto che, rispetto alle altre Superbike, sembra anche compiacente verso un utilizzo stradale, non solo pista quindi. Bravi

MV SUPERVELOCE 800 Tra le dieci moto più belle di EICMA 2018 non può mancare questa MV. Si tratta di un concept che, a quanto dichiarato, entrerà in produzione nel 2019 e francamente lo speriamo proprio. Poche moto riescono a trasmettere una simile anima; il design scava nel passato del glorioso del marchio MV e si traduce in un oggetto dall’enorme raffinatezza, moderna e classica allo stesso tempo. Il lato tecnico vede l’utilizzo di un telaio a struttura mista grazie ad un traliccio di tubi e piastre inferiori in lega di alluminio, e un motore tre cilindri da 800cc, ma francamente l’aspetto tecnico in questo caso sembra meno determinante. Ciò che rende la Superveloce una vera ammaliatrice è il suo insieme, la rappresentazione della motociclietta in quanto oggetto del desiderio. Si tratta di una moto che molti di noi metterebbero volentieri in salotto.

APRILIA RS660 Ecco un’altra moto che coglie nel segno. Anche in questo caso si tratta di una concept che speriamo si traduca presto in realtà. Questa volta però, non si tratta di una moto di pura contemplazione, ma un oggetto che si vorrebbe lanciare in pista o gustare lungo una bella strada ben asfaltata e ricca di curve. Grazie ad una ciclistica essenziale e ad un design filante e senza compromessi, questa RS sprizza sportività da tutti i pori e, in più, il motore suscita grande interesse. Si tratta di un bicilindrico frontemarcia derivato dal quattro cilindri a V della RSV1000, verso il quale non abbiamo ancora molti dati, ma che dovrebbe aprire la strada non solo alla realizzazione di questo modello specifico, ma anche ad una serie di modelli Aprilia destinati a differenti segmenti di mercato. Insomma, una moto che sembra aprire un nuovo capitolo del marchio Aprilia.

MV AGUSTA BRUTALE 1000 SERIE ORO In fatto di “nude” la Brutale segna un altro punto a suo favore. Raffinatissima, impreziosita da finiture superficiali degne di una gioielleria, fonde come mai nessuna tecnica ed estetica. È una moto sfacciatamente esclusiva, sarà prodotta in soli 300 pezzi numerati e, in questa ennesima evoluzione, stupisce più che mai visto che il motore sprigiona la folle cifra di 208cv, addirittura incrementabili fino a 212 grazie ad uno specifico scarico e centralina elettronica. Certo… pensare che con una naked si possano superare i 300km/h lascia quantomeno perplessi, ma la nuova Brutale 1000, in questa versione ORO è nata per stupire, ad ogni costo. Ecco quindi che tutta la termica è stata pesantemente aggiornata grazie ad un nuovo albero motore, pistoni, sistema di lubrificazione e molto altro ancora. Stesso discorso per elettronica e ciclistica; tutto al top. La Brutale è figlia di un’esasperata ricerca d’eccellenza in ogni suo aspetto e fortunati futuri possessori sapranno di possedere un oggetto dal valore garantito.

SUZUKI KATANA È la naked che in molti stavano aspettando. Presentata come concept in occasione dell’Eicma 2017 e acclamata dal pubblico di allora, eccola, ad un anno di distanza, pronta in tutto e per tutto per essere disponibile verso primavera inoltrata del 2019. La Katana è la classica moto che mancava. Una Naked ben disegnata che riprende fedelmente il design dell’antenata del 1981 senza rinunciare ad alcune caratteristiche tecnico estetiche moderne, come il portatarga fissato sul forcellone posteriore e luci a led. In fatto di motore non si scherza; il quattro cilindri in linea è ancora il fantastico millone che ha equipaggiato con successo le GSXR1000 dal 2005 al 2008 quindi c’è da credere che a bordo della Katana ci sarà da divertirsi. Anche perché in fatto di ciclistica Suzuki sceglie un “profilo alto” grazie a sospensioni regolabili e un telaio solido e moderno. Non male davvero…

YAMAHA TÉNÉRÉ Tra le moto tassellate destinate al mondo dell’Adventouring è la più convincente e seducente; forse perché il lancio della concept dell’anno precedente aveva creato una bella aspettativa che con questa versione definitiva non è certo disillusa. Di fatto la moto è disegnata tenendo conto dell’effettiva esigenza di chi percorre i tipici tragitti di questa disciplina e comunica efficacia e sportività. La ruota anteriore da 21” consente il montaggio delle gomme da enduro vero, l’escursione delle sospensioni è sufficiente per affrontare ogni ostacolo così come l’altezza da terra. Altro pregio è dato dall’ampio spazio sul cruscotto per arricchire la plancia con dispositivi gps e lettori di roadbook. Insomma, non manca nulla, nemmeno il motore che per la nuova Ténéré è un bicilindrico frontemarcia da poco meno di 700cc arricchito da una bella dose di elettronica. Sulla carta, promossa.

KTM 790 ADVENTURE Ecco un’altra moto degna di comparire in questa nostra carrellata sia per contenuti sia per l’interesse che ha suscitato tra i sempre più numerosi appassionati del tassello e che vogliono potersi godere la moto anche lungo tragitti in stile Travel Enduro e non solo mulattiere a bordo di leggerissime enduro di piccola cilindrata. Figlia della concept presentata proprio ad Eicma dell’anno precedente si presenta con un design che suscita qualche discussione da bar, ma ciò nonostante la 790 Adventure coglie nel segno anche per la scelta da parte di KTM di offrire due versioni, la S, più stradale e dall’escursione ridotta delle sospensioni e la R, che invece raccoglie il pubblico con le maggiori velleità fuoristradistiche arricchendo questa versione con una bella serie di raffinatezze tecniche, maggiore altezza della sella e sospensioni più specialistiche e dalla maggiore escursione.

HARLEY-DAVIDSON LIVEWIRE Chi l’avrebbe mai detto? Il marchio che ha fondato la propria immagine attraverso l’anima pulsante di enormi bicilindrici con aste e bilancieri debutta nel campo delle moto full electric e lo fa con stile e sostanza. La LiveWire è infatti molto ben disegnata e con la complicità di un family-look massiccio ed imponente non soffre la presenza delle enormi batterie posizionate nel centro della moto. 4 modalità di guida preimpostate più due personabilizzabili e traction control; il tutto pensa a garantire le migliori prestazioni in base alle esigenze del momento, mentre sospensioni Showa e freni Brembo completano il quadro ciclistico. E il rumore? Niente paura, Harley ha pensato anche a questo introducendo un sistema che emette un sibilo via via crescente all’aumentare della velocità. Anteprima di un futuro prossimo che a quanto pare arriverà nel 2020. Vedremo, intanto la LiveWire merita uno posto in questa top ten.

HONDA CB650R È la naked di media cilindrata che incontra i favori del pubblico. La nuova CB 650 è migliore in tutto. Design, motore, ciclistica e assetto; ogni aspetto della moto è stato molto più che rinverdito e se, come sembra, il prezzo al pubblico sarà vicino agli 8.000 euro c’è da credere che questo modello avrà la capacità di conquistare i favori di un largo numero di utenti. Naturalmente ci riserviamo di provarla fino in fondo, ma per ora gli appassionati hanno gradito. Forse grazie proprio alla rinnovata sportività di un modello che per anni ha messo in scacco buona parte della concorrenza. La ricetta è sempre la stessa: meno peso, più cavalli, nuovo telaio perimetrale (precedentemente era un monotrave superiore) e la qualità Honda per finiture e affidabilità. Vedremo se i numeri daranno ragione al progetto.

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