EICMA 2018: intervista al Presidente Dell’Orto
Abbiamo intervistato il Presidente EICMA Andrea Dell'Orto, ecco come è andata...
Fervono i lavori negli uffici EICMA di Milano, sempre più vicina la data di apertura della 76^ Esposizione Internazionale Ciclo e Motociclo, una delle fiere più longeve al mondo. Ancora una volta tutti al lavoro per trasformare la città meneghina nella capitale Internazionale dell’industria delle due ruote. In questi giorni intensi che precedono gli ultimi “ritocchi” e le ultime correzioni ad una macchina organizzativa già collaudata, abbiamo incontrato il Presidente EICMA Andrea Dell’Orto e questo è quello che ci ha raccontato…
Presidente Dell’Orto, lei è un imprenditore che da anni opera nel mondo dell’industria delle due ruote. Qual è il valore aggiunto che nasce dalla sua esperienza e che può confluire in EICMA?
Ci sono anni di lavoro, innovazione e relazioni instaurate a livello nazionale ed internazionale, ma soprattutto c’è la capacità di stare dentro un mercato che cambia rapidamente e che pone sfide sempre più complesse. Un bagaglio di esperienza che rappresenta un modo di fare imprese e una laboriosità tipicamente italiana. Questi sono i valori che con responsabilità e umiltà metto a disposizione di EICMA, per farla crescere anche come un grande momento istituzionale, di intrattenimento e di riflessione sul futuro della mobilità.
Lei è Vicepresidente Esecutivo di Dell’Orto S.p.A., una delle più importanti e rinomate aziende di componentistica a livello internazionale. Qual è la situazione delle aziende italiane all’interno della filiera industriale delle due ruote e cosa devono fare i marchi italiani per continuare ad essere sempre più competitivi…
È innanzitutto importate sottolineare che dal mercato stanno arrivando segnali incoraggianti, tutti i numeri che riguardano i veicoli a due ruote, tranne i “cinquantini”, hanno iniziato ad avere il segno più davanti. E anche l’industria italiana è protagonista di questo mercato, perché continua a rappresentare un’eccellenza per il design, la qualità e la riconoscibilità di prodotti Made in Italy. Per essere competitivi è necessario puntare su innovazione e ricerca. Molte aziende italiane si muovono con lungimiranza in questa direzione, ma è anche indispensabile creare le giuste condizioni e rimuovere alcuni ostacoli. Mi riferisco, ad esempio, all’eccessiva pressione fiscale e al peso della burocrazia, al costo dell’energia, del lavoro e alla bassa produttività che sono ancora delle zavorre per le nostre imprese.
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EICMA rappresenta una vera vetrina dell’industria mondiale, EICMA è stata sempre una pioniera nel saper percepire un cambiamento di trend, da evento nazionale, nel corso degli anni, è divenuto un vero appuntamento internazionale. Cosa può fare ancora EICMA per aiutare le aziende italiane ad essere sempre più competitive?
EICMA è uno strumento flessibile a servizio delle aziende italiane e come tale è in grado di cambiare ed evolvere insieme alle loro crescenti esigenze. Milano e l’Italia a novembre diventano realmente la capitale mondiale delle due ruote e per questo credo che sia necessario valorizzare e ottimizzare questa prospettiva, perché le imprese italiane possano cogliere appieno le potenzialità e il vantaggio competitivo derivanti dall’internazionalizzazione e dalla visibilità unica offerta da EICMA.
Lo scorso dicembre è stato eletto Presidente Confindustria ANCMA, adesso Presidente di EICMA e membro del Consiglio Generale di Confindustria. Un bel “salto” e una grande sfida per chi ha vissuto la Fiera come espositore. Esiste in qualche modo una soluzione di continuità tra le nuove cariche e il ruolo di imprenditore da sempre presente all’esposizione?
Il filo rosso che lega tutte queste sfide è l’attenzione alle nostre imprese e alla tutela del sistema produttivo. Aver vissuto per molti anni e in prima persona questo appuntamento da espositore mi permette di avere uno sguardo attento alle esigenze di chi sceglie EICMA per presentarsi al mondo. In più la peculiarità di essere un imprenditore nell’ambito della componentistica ritengo mi consenta di avere un approccio trasversale a tutto il mondo delle due ruote e una capacità di servizio più completa.