Home Superbike – Haslam rinnova: il BSB alletta più del mondiale

Superbike – Haslam rinnova: il BSB alletta più del mondiale

L’inglese voluto da Puccetti, continuerà invece nella serie inglese. E’ l’ennesima cartina di tornasole dello stato di forma dei due campionati?

E’ la diatriba delle ultime annate, che parte da un presupposto facile, con un semplice assunto oramai divenuto quasi di uso comune: come mai la Superbike non attira più mentre, di contro, il British Superbike, la serie nazionale inglese, è un corollario di spettacolo, velocità e spalti pieni? In molti hanno ricondotto la scelta della centralina unica senza controlli elettronici, il deus ex machina dei problemi risolti, la panacea di tutti i mali da un lato, e quel che manca dall’altro lato.

Un discorso parziale a dir poco, considerando come il lato tecnico sia solo uno dei punti di analisi. Tanto più che, chi inneggia ad un regolamento in carta carbone tra BSB e Superbike, non pensa che, praticamente da sempre, la Superbike è stata una vetrina di sviluppo tecnico importante: i bei vecchi tempi con le moto di serie vere e proprie dunque non sono mai esistiti, ed anche annate molto belle e intense, come ad esempio il 2007, avevano moto estreme. L’esempio di una 999 divenuta praticamente moto laboratorio era lampante.

Ed allora? Allora il punto fondamentale risulta essere probabilmente un movimento che nella sua completezza permette un circolo virtuoso. La tecnica da sola non basta: in America, portare al massimo splendore le Daytona prototipe – ovvero moto 600 simil stock – come classe regina dopo una situazione non dissimile da quella che si vive oggi con il dominio Kawasaki, ne ha decretato la morte fino alla rinascita con il campionato MotoAmerica.

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In Inghilterra, non c’è solo un regolamento tecnico con la centralina Motec, un regolamento che, di per se, non ha equilibrato il campionato, sopratutto all’inizio. La Ducati, tanto per dire, ha vissuto annate molto complicate con la Panigale: chiedere ai poveri Polita e Baiocco per informazioni. Suzuki quest’anno è in piena difficoltà nella classe regina con un pilota come Guintoli, tanto per dire.

Dunque cosa funziona?La tecnica si, ma non solo: un calendario con circuiti che rendono degno l’animo di questo campionato, un calendario ed un sistema a punti vincente con la formula dello Showdown, ma anche un vivaio che rimpolpa sempre la griglia di talenti ne è la soluzione.

I personaggi nel British Superbike non si importano come nel mondiale, si creano: i giovani Luke Mossey, Jake Dixon sono solo gli ultimi prodotti di un vivaio che poi, spostatosi nel mondiale Superbike, ha dominato. Rea, Camier, Laverty, Byrne sono solo alcuni nomi, tra cui spuntano anche cavalli di ritorno. Un ritorno dettato anche da questo circolo virtuoso che alletta più di un mondiale che veleggia ancora a vista in cerca di una stabilità tecnica, di un sistema che permetta di valorizzare talenti provenienti dall’interno e non da fuori.

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Ben vengano i Melandri, i Bradl, ed in passato i Biaggi, ma non possono essere soluzioni per la ricerca di una competitività e di una spettacolarità nel campionato. Ed allora? Maggior sostegno ai team? Probabilmente potrebbe essere un incentivo. Inoltre, servirebbero circuiti e calendario che possano valorizzare il campionato.

Viene in mente come manchino al mondiale circuiti come Valencia, Orschersleben o Brands Hatch, senza scomodare i vari Monza o Hockenheim chiaramente. Correre a Jerez o Portimao non ha mai portato a chissà quali grandi gran premi. Casualità? Forse, ma tant’è il risultato è e rimane lo stesso al momento. Il British Superbike, chiuso nei suoi confini, raccoglie enormi consensi, la Superbike alla ricerca anche di mete esotiche, ha avuto un crollo di popolarità enorme, tanto che alcuni protagonisti, se possono scegliere, decidiono di rimanere.

Prendiamo l’ultimo esempio, quel Leon Haslam voluto fortemente da Puccetti, compagine stimata e solida del mondiale Superbike. Un Haslam che invece, ha preferito rinnovare con il team JG Speedfit Kawasaki nel BSB:

“Sono davvero entusiasta di continuare a correre con il team JG Speedfit Kawasaki e con tutte le persone coinvolte in questo progetto. Per noi è stata finora una buona stagione e possiamo crescere ulteriormente grazie all’impegno di Kawasaki. Nell’inverno lavoreremo per affinare i nostri punti deboli e presentarci forti come non mai al via della stagione 2018″.

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