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Suzuki Burgman 400: primo contatto su strada

Il nuovo Suzuki Burgman 400 provato sulle strade di Torino tra città e colline.

Il nuovo Suzuki Burgman ha deciso di togliersi di dosso la nomea di scooter unicamente votato al comfort. Il nuovo maxi giapponese è diventato così molto più sportivo, senza però tradire le proprie origini. Il comfort è comunque assicurato anche se, a dirla tutta, si è un po’ perso rispetto al modello uscente, la guidabilità è migliorata e la praticità d’utilizzo è la stessa di sempre, o quasi. Nelle scelte progettuali gli ingegneri hanno voluto ridurre le dimensioni del sottosella, uno dei punti di forza nella storia di questo modello. Si è così passati dai precedenti 62 litri agli attuali 42 che, sulla carta, non sono di certo pochi.

A prima vista, però, il vano sottosella potrebbe ingannare i clienti: aprendo la seduta ci si trova visivamente davanti a un’apertura piuttosto piccola. Osservandola meglio ci si accorge che, oltre ad essere profonda, continua per tutta la lunghezza della coda dello scooter, permettendo di stivare due caschi. Personalmente ritengo che lo spazio del sottosella non sia mai troppo, ma la soluzione di Suzuki non mi è apparsa un compromesso sbagliato visto il netto miglioramento della linea. A decidere sarà però il mercato, soprattutto in Italia dove il Burgman ha sempre ottenuto i migliori dati di vendita al Mondo.

Il motore rimane il 399 cc del modello uscente, aggiornato per rientrare nelle normative Euro 4 e per avere una migliore erogazione pur perdendo qualcosa in termini di potenza massima. Nello spunto da fermo il monocilindrico convince fin da subito con accelerazioni consistenti e coinvolgenti: solo oltre i 100 chilometri orari inizia a sedersi un po’ riducendo la propria spinta. Con i suoi 31 cavalli e 36 Nm di coppia questo 400 vanta però un’efficienza nettamente migliore rispetto al modello uscente. Nei dati dichiarati il consumo ammonta a 4 litri ogni 100 chilometri con un’autonomia complessiva di ben 337 chilometri. Alle buone performance si abbina un impianto frenante, con ABS, potente e facile da dosare in ogni situazione, peccato solo per l’assenza del traction control, utile soprattutto su fondi scivolosi.

Il nuovo design, più filante, sportivo e dinamico, ha svecchiato le linee della precedente generazione del Suzuki Burgman anticipando già alla prima occhiata la dinamica di guida. Già dalle prime curve ci si accorge di quanto il Burgman sia cambiato. La stabilità è migliorata, così come la precisione di guida: merito di un nuovo setup delle sospensioni, con la posteriore di tipo Pro-Link regolabile con sette diverse tarature di precarico e un nuovo cerchio anteriore da 15 pollici in luogo del precedente 14. Il Burgman si lascia così guidare in maniera nettamente più grintosa, sfoderando buone prestazioni praticamente in ogni situazione grazie anche a una riduzione del peso di 7 chilogrammi.

Nel misto veloce si può apprezzare la grande stabilità mentre nello stretto esce la facilità di controllo tipica degli scooter anche se, in manovra e nello stretto, questo maxi non è poi così agile. Quando si hanno i piedi a terra si nota però immediatamente la differenza con i concorrenti. Le pedane rastremate e il particolare design della sella permettono di appoggiare tutto il piede a terra senza il minimo problema così da avere grande stabilità anche da fermi. Personalmente non ho trovato molto comodo il cavalletto centrale, un po’ pesante da azionare, contrariamente al laterale.

Una volta parcheggiato lo scooter aprire il vano sottosella è molto semplice, cosa che non si può dire, però, sulla gestione dello spazio. Per far stare due caschi serve spingere in fondo sul retro della coda il primo e poi far scivolare il secondo nella parte più profonda: come già detto avrei preferito un po’ di spazio in più. Molto spaziosi, invece, i due vani anteriori da 2.8 e 3.5 litri, uno dei quali ha un’immancabile presa 12 volt per ricaricare, ad esempio, lo smartphone o il navigatore.

Il nuovo Suzuki Burgman si è così dimostrato un ottimo scooter: abbastanza comodo come da tradizione ma molto più sportivo e piacevole da guidare pur proponendo consumi decisamente ridotti. In Italia è già disponibile in tre diverse colorazioni con un prezzo lancio di 7.290 euro a fronte di un prezzo di listino di 7.899 euro franco concessionario.

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