Home Lorenzo: “Meregalli? E’ di parte, non lo volevo nel mio box”

Lorenzo: “Meregalli? E’ di parte, non lo volevo nel mio box”

Box Yamah: un ambiente migliore dopo la partenza di Lorenzo? Ai microfoni della testata spagnola Marca Jorge ha risposto a chi lo accusa di essere stato la causa delle tensioni nel team di Iwata

Il 4° tempo durante gli ultimi test in Qatar non è un risultato che fa saltare di gioia né Jorge Lorenzo né gli uomini della Ducati, ma sicuramente l’esito delle prove di Losail è qualcosa che ha aiutato a stemperare una tensione che, nel box di Borgo Panigale, era ormai abbastanza alta dopo le gravi difficoltà di Sepang e Phillip Island.

Il Lorenzo che si appresta a iniziare la stagione 2017 è un Lorenzo realista, disilluso riguardo alla possibilità di lottare da subito per il Campionato ma al contempo estremamente determinato a lavorare duro assieme alla sua squadra per poter essere (davvero) competitivo al più presto: come lo stesso Jorge ha dichiarato a Marca, lui e i suoi uomini sono consapevoli che la strada è in salita e che forse servirà più tempo del previsto, ma l’obbiettivo è ben definito e l’unica soluzione è andare avanti a testa bassa senza farsi scoraggiare.

“A Phillip Island eravamo in difficoltà. Le Ducati hanno sofferto molto in Australia, anche Barberà e Baz hanno girato più piano che con le vecchie moto che avevano il che è un po’ strano. Il divieto di usare le ali ha influito molto, così come il layout di Phillip Island, una pista con molti curvoni lunghi in cui stai inclinato per tanto tempo… in curve più strette si nota meno. In alcune piste possiamo fare bene, e cercare di vincere più gare rispetto alle due dell’anno scorso: al momento, comunque, abbiamo delle aree specifiche su cui lavorare. Probabilmente ci servirà un po’ più tempo di quello che pensavo”

Jorge, però, non è uno che si pente delle scelte fatte. La sua filosofia è guardare avanti e lavorare per risolvere i problemi senza stare a rimuginare sulle decisioni passate.

“Non è che io non mi penta di nulla, tutti ci pentiamo di qualcosa! Però pentirsi non serve a niente, per cui non ci penso. Se una cosa è stata fatta, anche se è stata un errore, ormai è stata fatta, non bisogna continuare a penarci sopra perché questo non ti porta a nulla, certamente non è la soluzione. E’ invece molto più interessante e utile analizzare il perché è andata male, le motivazioni! Una volta che hai capito perché è andata così, allora devi guardare al futuro”

Nonostante le difficoltà, bisogna dirlo, Lorenzo è stato accolto in Ducati come un vero e proprio eroe: manager, tecnici, tifosi, tutti si aspettano da lui che prima o poi riporti a Borgo Panigale quel titolo che solo Casey Stoner era stato capace di regalare al brand bolognese. L’affetto dei ducatisti, insomma, è tanto.

“Ducati è una marca che vuole vincere, per questo mi hanno preso. Sono la novità, mi vogliono trattare nel migliore dei modi. Però è importante che questo affetto si mantenga anche nel lungo periodo, anche quando le cose magari non andranno come previsto… bisogna continuare a credere nel pilota, prendersene cura: è come la relazione con una ragazza, all’inizio va sempre tutto bene e si sopporta tutto, poi la routine fa sì che le cose cambino che si diventi più insofferenti ai difetti altrui”

“Quello che però mi ha spinto a venire in Ducati, più che l’affetto, è stata la motivazione… sono pochissimi i piloti che sono riusciti a diventare campioni con moto diverse. Stoner, poi, è stato l’unico ad aver vinto con la Ducati. Tanti anni con la stessa moto, con la stessa gente, nello stesso ambiente… tutto questo finisce per toglierti un po’ di motivazione, per quanto tu sia professionale. L’abitudine finisce per spegnere lentamente quel fuoco che serve a uno sportivo per dare il meglio di sé”

Vincere con Ducati: il sogno di molti, infrantosi sugli scogli di una moto davvero difficile da interpretare.

“Sarebbe qualcosa di molto grande. Per tutti… per Ducati, per me. E’ molto difficile, però a me piacciono le cose difficili e nella mia carriera ne ho fatte. Questa, se dovessi riuscirci, sarebbe una delle cose più difficili della mia carriera, che spero finisca il più tardi possibile”

In Yamaha, forse c’è qualcuno che gode un po’ a vedere a Jorge in difficoltà sulla Rossa: non è certo una cosa “sportiva”, ma per certi versi sarebbe anche comprensibile: Uccio, il fraterno amico di Valentino Rossi, ha dichiarato pubblicamente che, dopo la partenza di Lorenzo, nel box di Iwata regna un clima migliore. Sembra che anche Massimo Meregalli, team director dei Tre Diapason, si sia lasciato andare ad affermazioni simili. Come l’avrà presa Jorge?

“Non è stata una dichiarazione molto felice vista la persona da cui è arrivata, che però era molto spostata sul lato di Rossi. Per una ragione o per l’altra, quando io ho capito che non era neutrale, ho cercato di evitare che venisse tanto nel nostro box, perché il primo rivale è sempre il compagno di squadra. Sicuramente questa dichiarazione è influenzata dal fatto che non io non lo volessi troppo nel mio box”

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