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Yamaha T-Max MY 2017: prima prova

Tra le strade di Cape Town, abbiamo messo alla prova l’ultima generazione del maxi scooter più venduto in Europa..ed abbiamo scoperto che solo il re può battere il re

250 mila unità vendute in tutta Europa, più di 140 mila solo in Italia. I soli numeri potrebbero raccontare il successo del TMAX, ma per quanto evidente, non sarebbe un’analisi completa. Già perchè se dal 2001 ad oggi il TMAX è divenuto un vero e proprio status sociale, lo si deve al suo animo in grado di fondere varie personalità. Tre punti basilari oseremmo dire: la facilità d’utilizzo, le prestazioni simil-motociclistiche, lo stile. Una storia cominciata ad inizio millennio che ha portato allo sviluppo di un vero e proprio settore, ovvero quello degli scooter a ruota bassa con una concezione premium.

Non è stato il primo il TMAX, ma ben presto si è imposto divenendo “de facto” il re di questo settore e non solo. Ha conquistato praticamente tutti anche se la fascia di mercato prediletta è quella che spazia tra i 35 ed i 54 anni. Utenti che usano lo scooter tutti i giorni da un lato, ma comunque anche persone che sanno come si guida. Hanno esperienza, dedizione, richiedono prestazioni da un lato, ma anche la qualità ed il comfort per chi ne fa uno strumento non solo di svago.
Ecco, il TMAX è stato la panacea di tutte le richieste.

Si è evoluto in questi anni, ha aumentato la propria cilindrata, introdotto numerose novità come la trasmissione a cinghia. Eppure ha mantenuto inalterato il suo fascino che oggi, sedici anni dopo il suo progenitore, si mostra maturo, chiaro, certosino. Si è rinnovato ed arriverà nelle concessionarie ad aprile 2017. L’obiettivo è il solito, conclamato: mantenere la propria corona in un impero che ha visto molti contendenti cercare di sovvertire le gerarchie, ma senza successo, riconfermandosi leader del settore. Come a dire “Solo il Re può dare in scacco il re”.

Yamaha TMAX 2017: com’è

Per questa sesta generazione serviva un qualcosa che differenziasse l’esperienza di guida ancor di più, che personalizzasse la propria espressione di TMAX. Ed in questo, per un progetto che ibridamente ha percorso i tempi fondendosi tra moto e scooter, si è voluto attingere da un concetto già consolidato da tempo nel settore auto, ovvero riconcettualizzare dal mondo delle auto le versioni, gli allestimenti. “Ma d’altro canto il mondo degli scooter è davvero recente rispetto a quello delle auto” ci racconta Fabrizio Corsi di Yamaha. Ed allora ecco tre versioni: una standard, una con una vocazione più sportiva chiamata SX ed una più turistica chiamata DX. Dettagli, sottogliezze, pregevolezze che ne delineano una direzione piuttosto che un’altra.

Già ma cosa cambia tecnicamente? Design rinnovato è vero, ma pur puntando ad una sua maturità, non si è voluto stravolgere uno dei concetti portanti che hanno reso famoso il best seller Yamaha. Ed allora l’obiettivo quale era? Snellire, mantenere la sua dose di aggressività ma comunque offrire un concetto più maturo. Un corpo più snello ma – da “moto” – ma che al contempo permettesse più carico. Ed allora, partiamo dal principio: il frontale è stato modernizzato, con tanto di luci Full LED (comprese al posteriore). Tecnicamente però si è puntato a diverse modifiche che potrebbero sembrare ad un primo sguardo di dettaglio, ma che invece son risultate significative, anche per la dinamica stessa del mezzo. Terminale più corto di 77 mm con un catalizzatore spostato, ha reso la zona posteriore ora meno “invasiva”. Tutta la linea comunque risulta più impostata, più permeata in avanti. Ed allora qui bisogna passare alla tecnica…

Telaio in alluminio pressofuso ridisegnato, cambiata la rigidezza nella zona anteriore, eliminato il telaietto posteriore. La creazione di questa nuova unità ha permesso due punti fondamentali: un risparmio di nove chilogrammi di peso sulle versioni standard e SX (6 sul DX), una maggior rigidità, e sopratutto la possibilità di adottare un forcellone più lungo di 40 mm con nuovo cinematismo della sospensione posteriore ora progressiva. Di conseguenza il nuovo TMAX ha dalla sua un avancorsa aumentata a 98 mm rispetto ai 92 del modello precedente, un interasse accorciato che passa da 1580 a 1575 mm ed un inclinazione del cannotto di sterzo che arriva a 26 gradi.

Lo spostamento in avanti del propulsore ha permesso anche un maggior spazio per il vano sottosella tanto che ora arriva a poter contenere due caschi semi-jet. Nella versione SX inoltre, ecco la doppia mappatura in Sport ed in Touring, oltre alla applicazione My TMAX Connect, sistema sviluppato da Vodafone che, attraverso una SIM, mette in comunicazione lo scooter con una centrale operativa. Il motivo? Scongiurare possibili furti. Già perchè l’applicazionepermette anche di tracciare gli itinerari di viaggio oltre ad offrire molte funzioni legate al sistema di rilevamento GPS.

Tutto questo presente nella versione SX sì, ma anche nella DX, più improntata al touring. Quest’ultima, aggiunge nel suo “catalogo” di accessori anche il cruise control, il parabrezza regolabile elettronicamente e le manopole riscaldabili.

I prezzi? 11.490 per lo standard, 12.290 per la versione SX che abbiamo provato e 13.390 per il DX.

Yamaha TMAX 2017: come va

Mi ricordo l’ultima volta che provai il TMAX. Correva l’anno 2012, ed era la prima versione con trasmissione a cinghia e propulsore portato a 530 cc. Non sono mai stato un grande appassionato di maxi scooter, eppure il TMAX mi sorprese. Velocità nello scendere in piega, poca inerzia. Dimensioni abbastanza ingombranti certo, ma comunque non spiazzanti. Fu una prova in grande stile in quel di Los Angeles. Dopo cinque anni la storia si ripete. Yamaha ci porta a Cape Town, in Sud Africa. Il fascino di una megalopoli del genere è indescrivibile. Già ma perchè qui? Sicuramente per la rilevanza che lo stesso TMAX ha nel mondo Yamaha, ma anche e sopratutto perchè un posto del genere riesce ad offrire ogni singola condizione che, da tester, ho ritrovato negli ultimi anni: traffico cittadino degno di una Metropoli di oltre 2000 km2, dal mare alla montagna in un batter di ciglia, percorsi misti medio-veloci a bordo sul mare e chilometri e chilometri in montagna con tornanti di ritorno parabolici. Tratti da mozzare il fiato che potrebbero esser degni di una sport tourer.

Ed invece, alle ore 9 del mattino, mi ritrovo a bordo di un Yamaha TMAX 530 2017 SX. Ho la versione più sportiva a disposizione. Partiamo dal Westin Hotel per il primo tratto sulla costa. Il traffico a Cape Town è qualcosa di veramente importante, e decidiamo di tenerci tranquilli con la mappatura ‘Touring’ per questi primi metri. In realtà sembrerebbe più una mappatura per i momenti di bagnato, o per asfalti piuttosto viscidi.

Sarebbe perfetto per una città come Roma nei sampietrini o a Milano nelle zone del tram. Sì perchè effettivamente l’erogazione sembra quasi fin troppo calma. Meglio cambiare subito in Sport. Più diretta, frizzante, briosa. Prende subito i giri e sale immediato. Corposo, ma senza quell’effetto di trascinamento da scooter, di veleggiamento. Anzi, con questa mappatura il TMAX mostra i suoi muscoli. Usciamo dalla città, divincolandoci con estrema facilità tra le auto. Massima attenzione per via della guida a sinistra e si prende la costa che porta a sud di Cape Town. Tra paesaggi da cartolina purissimi, iniziamo a spingere più a fondo.

La costa del Sud Africa, oltre ad essere affascinante, regala molti spunti di interesse per provare un mezzo: abbina asfalti estremamente abrasivi e piatti, con punti anche sconnessi e sporcati dalla sabbia. E’ molto facile trovare poi tratti estremamente variegati da raccordare con curve e controcurve in cui si può mettere alla frusta sia la trazione che, soprautto, la bontà ciclistica. E qui esce fuori tutta l’indole motociclistica del TMAX: la coppia erogata è vigorosa, diretta. Mi piace sopratutto la reazione al comando del gas. Sembra esser controllato proprio dal cervello. Lo sapevo d’altronde: qui si parla di un progetto vincente da anni e anni, sempre più affinato. Così giocare con questa moto-scooter diventa puro piacere.

Telaisticamente il salto in avanti è netto e chiaro. Basta un movimento e la moto cambia direzione in un batter d’occhio. Non è scattoso, non “cade” in piega. Piuttosto accompagna, ma con una velocità e facilità disarmante. Attacchi una serie di curve con il sorriso: spalanchi, tieni il gas aperto. Ti attacchi ai freni, lui si accuccia e si inserisce. Dove punti lo sguardo lui va. Senza il minimo dubbio. E’ lui, è TMAX. Scorre e tiene la linea. Non allarga, non tende a chiudere. Dove vuoi entrare e pennellare la traiettoria lui punta a seguirti.

E poi basta spalancare senza troppe remore per uscire bene dalle curve. Le sospensioni lavorano molto bene. L’anteriore è preciso nell’offrire una comunicazione chiara e pulita. Posso entrare pinzato senza troppi pensieri. L’unico neo è l’intervento dell’ABS forse un poco troppo pronunciato. Quando poi passiamo sopra per le zone di Table Mountain, le strade si fanno un poco più sconnesse. Il ritorno del mono forse è un poco pronunciato, si avverte quel “kick back” quel calcetto dato dal setting. Dettagli perchè si tratta comunque di un mezzo incredibile questo TMAX: è sempre lui e non puoi fare a meno di notarlo, di divertirti in sua compagnia. Peccato solo per lo spazio sacrificato per i piedi in questa nuova versione. Si tratta di cercare un ago in un pagliaio, ma la migliorata agilità data anche dall’avanzamento del motore, ha portato a sacrificare un poco di spazio in termini di pedana. Il che però fa da contraltare ora ad una posizione ed una triangolazione naturale ottima. Si sta un poco più comodi, magari meno aggressivi, segno della maturità voluta per questo mezzo.

Poco importa perchè quando si affrontano le curve della zona montuosa ed entri pinzato lasciandolo poi correre e riaccelerare senza remore, il sorriso è quello di un mezzo che puoi decifrare come una “moto senza pensieri con la comodità di uno scooter”. Il re è sempre lui. E per battere il vecchio re TMAX serviva un altro TMAX.

Piace e non Piace

PIACE
– feeling in sella e agilità
– prestazioni
– finiture e qualità costruttive
– stile

NON PIACE
– spazio per i piedi della pedana
– intervento leggermente troppo pronunciato dell’ABS

TMAX 2017: scheda tecnica

tmax-2017-statics-041.jpg
ENGINE
Type Liquid cooled, 4-stroke, DOHC, 4-valve, in-line, 2-cylinder
Displacement 530cc
Bore x stroke 68.0 x 73.0mm
Compression ratio 10.9 : 1
Maximum power 33.8 kW @ 6,750 rpm
Maximum torque 53 Nm @ 5,250 rpm
Lubrication system Dry sump
Fuel system Fuel Injection
Ignition system TCI
Starter system Electric
Transmission V-Belt Automatic
CHASSIS
Front suspension Telescopic fork
Front wheel travel 120 mm
Rear suspension Swingarm
Rear wheel travel 117 mm
Front brake Hydraulic dual disc, Ø 267 mm
Rear brake Hydraulic single disc, Ø 282 mm
Front tyres 120/70-15
Rear tyres 160/60-15
DIMENSIONS
Overall length 2,200 mm
Overall width 765 mm
Overall height 1,420 – 1,475 mm (adjustable windscreen)
Seat height 800 mm
Wheelbase 1,575 mm
Min. ground clearance 125 mm
Wet weight (including full oil and fuel tank) 213 kg ABS
Fuel capacity 15 litres
Oil capacity 3.5 litres

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