Home SBK, Rea: “Io e la Kawasaki oggi probabilmente siamo i più forti”

SBK, Rea: “Io e la Kawasaki oggi probabilmente siamo i più forti”

Il miglior pilota e la miglior moto oggi in Superbike si traducono in un unico binomio, Rea e la Kawasaki. Intervistato da Worldsbk.com, il campione del mondo in carica traccia un bilancio a due terzi della stagione 2016.

Si è ormai talmente abituati a vederlo vincere o, nella peggiore delle ipotesi, a ritrovarlo su uno degli altri due gradini del podio, che la notizia di Johnny Rea autore di uno zero in classifica come accaduto in Gara 2 a Laguna Seca fa più scalpore di un suo successo e del saperlo ancora saldamente in testa al campionato, forte di 8 successi in sella alla sua Kawasaki ZX-10R 2016.

Se nella passata stagione si era dovuto attendere l’ultima gara del campionato Superbike, per un passaggio a vuoto del pilota di Larne, quest’anno è bastato (si fa per dire), arrivare alla manche numero 18, causa problema tecnico, un episodio che rientra in ogni caso nei canoni della normalità (basti pensare alla MotoGP, che nel prossimo week-end sarà di scena sul circuito del Sachsenring).

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Qualcuno si ostina a dire che il nordirlandese non sia un top rider a livello mondiale, dimenticandosi forse che, nelle uniche due apparizioni di Rea in top-class (San Marino e Jerez 2012), il rider che oggi guida la Ninja con il numero 1 sul cupolino è arrivato ottavo e settimo, risultati che innumerevoli piloti i quali nella massima categoria delle due ruote hanno passato intere carriere, non hanno mai ottenuto.

C’è poi chi dice, non si sa se con nostalgia dei tempi passati oppure con affetto per i marchi nostrani, che la Kawasaki sia un buon mezzo, ma nulla di eccezionale, scordando di essere al cospetto della moto più vincente, in SBK, degli ultimi cinque anni, capace, nella stagione in corso, di imporsi indistintamente con i suoi due piloti ufficiali, in maniera più bilanciata rispetto allo scorso anno, a dimostrazione della validità del progetto , in grado di andare forte non con un solo pilota, nonostante la Ninja 2016 sia al suo primo anno di gare.

La verità, fatta di meri numeri e non di improbabili valutazioni soggettive, è che il miglior pilota oggi presente in Superbike, in sella alla miglior moto del lotto, non può far altro che vincere. Quanto sia merito di chi sta davanti o demerito di chi sta dietro, in questi casi, forse nemmeno l’Oracolo di Delfi o la maga Circe sarebbero in grado di dirlo.

Per Rea, anche alla luce della interminabile fermata di due mesi e mezzo che il calendario 2016 impone a piloti e squadre, è così tempo di bilanci. Il rider in forza al KRT sa benissimo di non poter dormire sugli allori o abbassare la guardia, a maggior ragione per il fatto che quest’anno il pericolo maggiore ce l’ha in casa e si chiama Tom Sykes.

Mancano solo quattro round alla fine della stagione ed il leader del campionato ha dalla sua parte la consapevolezza di una superiorità, a parità di condizioni, più volte ribadita, unitamente a quei 46 punti di vantaggio sul compagno che un minimo di tranquillità comunque la assicurano. Di seguito l’intervista rilasciata da campione del mondo al sito ufficiale del campionato Superbike, l’indomani del week-end di gara di Laguna Seca.

“Onestamente non potrei chiedere di meglio per come è andata fino ad oggi la stagione, considerando che abbiamo portato in gara una moto nuova. E’ completamente diversa, dal motore al telaio e per noi l’essere competitivi già dall’inizio a Phillip Island, dove abbiamo ottenuto due vittorie, è stato incredibile. Questa stagione è stata migliore rispetto alle nostre attese, ma abbiamo anche dovuto superare delle difficoltà. La principale riguarda i problemi al cambio di cui abbiamo sofferto in alcune gare, ma adesso abbiamo capito cosa è successo e perché. Sono consapevole del fatto che a Sepang abbiamo iniziato a trovare delle soluzioni ed in Donington, Misano e Laguna siamo stati davvero forti. In vista dell’ultima parte della stagione sono più emozionato che non nella fase iniziale. Siamo stati un po’ sulla difensiva in alcune gare, ma siamo sempre saliti sul podio, ma restiamo più avanti rispetto a dove saremmo dovuti essere. Non voglio dire che siamo stati fortunati, ma ora sento che sto guidando davvero bene e che probabilmente siamo i più forti in questo momento. La nuova moto ha un carattere completamente diverso. Arriva dopo molti anni di sviluppo, con i feedback e la maggior parte delle cose che provengono da Tom, perché io sono arrivato solo l’anno scorso. Quando ho guidato la moto a Jerez l’anno scorso siamo stati super veloci, ma è stato un test strano perché c’era molta gomma sull’asfalto e la pista è molto veloce a Novembre.
Questo test ci aveva dato un senso della realtà non veritiero e da allora abbiamo avuto difficoltà. Non è un segreto per nessuno che il carattere del motore non si addiceva al mio stile di guida. È una moto sviluppato da Tom e per Tom. Adesso mi sento abbastanza forte per capirlo e cercare di ottenere il meglio per farmi innamorare nuovamente della moto.
Ovviamente in alcuni giorni Tom è più forte di me, ma io credo davvero in me stesso e nella mia moto. Credo che quando tutte le condizioni sono uguali, posso fare un lavoro migliore. Devo avere questa convinzione come pilota e non pensare se dietro di me c’è Tom o Chaz, perché non ha importanza per me. So che devo essere fiducioso per la gara.
Ogni pilota nella notte di sabato o nelle loro interviste pre-gara è super fiducioso. Non sono sicuro che questo sia tutta spavalderia o se alcuni hanno bisogno di parlare di sé stessi. Io cerco solo di correre con un atteggiamento fiducioso. Non ho la necessità di parlarne, ma quando il semaforo si spegne so che, se ho un buon feeling con la moto, con questa Kawasaki, non ci sono molti piloti che ci possono battere.”

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