Suzuki Burgman 400 ABS 2015: il nostro test su strada
Quello che era il primo scooter “poltrona” oggi è un must della vita quotidiana di centinaia di persone. Il Suzuki Burgman si evolve ma non si rivoluziona portando avanti il concept fondato sulla comodità, sulla qualità e sul prezzo.
Testo di Giorgio Fiorini
Suzuki, si sa, è una garanzia e anche la scritta “Burgman” sui fianchi è una sicurezza. Nel 2015 il marchio non si smentisce ed anzi avanza sempre di più verso un certo perfezionamento per quel segmento, quello degli scooter da uso quotidiano che sono i due ruote più apprezzati nelle grandi metropoli d’Italia.
Le case giapponesi sono sempre state attente all’uso, alla comodità ed alla sicurezza. Il precursore di questo segmento è, appunto, il Suzuki Burgman, che dal 1998 è uno dei più amati da coloro che sono costretti ad affrontare il traffico quotidiano e vanno alla ricerca di comodità, sicurezza e versatilità.
Dopo quasi 20 anni, Suzuki non perde il suo piglio ed i suoi punti di forza, anzi li mantiene e li sviluppa. Ma cos’è questo M.Y. 2015 della versione 400? Comodo e sicuro con un telaio rivisto, un monocilindrico 400cc gestito dalla giusta dose di elettronica per limitarne i consumi e tanto (ma tanto) spazio ovunque, il tutto a un prezzo di 6990,00 euro per la versione ABS.
La Guida su strada
In sella ad una vera e propria poltrona su due ruote non si può fare altro che allacciare bene il casco e lasciarsi accompagnare letteralmente in giro per la città senza star troppo a pensare al traffico e a tutto il resto. Nel sottosella abbiamo tantissimo spazio a disposizione, la seduta è veramente comoda e la posizione di guida è azzeccata.
Da fermo il peso di questo nuovo Burgman 400 ABS si sente abbastanza, ma le pedane sagomate aiutano a poggiare bene i piedi per aiutarsi negli spostamenti. L’angolo di sterzo non è ampissimo ma consente comunque manovre svelte. Il motore è brioso ai bassi e allunga leggermente ai medi. Si fa presto a raggiungere il regime di 10.000 giri al minuto e la velocità di punta che si aggira attorno ai 145 km/h.
Delude un po’ l’allungo di questo maxi-scooter, ma il Burgman ripaga in stabilità. Nei curvoni veloci della tangenziale capitolina, le sospensioni trasmettono un ottimo feeling e il Burgman scorre via piacevolmente offrendo un ottimo riparo dall’aria. La frenata è decisa anche se il comando delle leve è un po’ spugnoso, bisogna anticipare leggermente l’intervento.
Tornati in città si apprezza la sua agilità in marcia nonostante il peso. Ottimo lo zig-zag tra i veicoli in coda, anche se bisogna prima prendere le misure, specialmente con il posteriore, se si vuole evitare qualche fastidiosa strusciata. Le buche presenti nelle strade della Capitale, ahimè mettono in crisi le sospensioni di ogni mezzo a due ruote.
A differenza di altri competitor però, il Burgman 400 non soffre eccessivamente questi “maltrattamenti” e i violenti colpi vengono copiati bene, specialmente dal posteriore. Soddisfatto anche il passeggero, che viaggia comodo e gode di un’ottima visuale e, al contempo, della giusta protezione dall’aria, potendo inoltre contare su un ampio spazio per le gambe.
Infine buttiamo un occhio ai consumi: in città è facile sfiorare i 19 km/l se si procede a velocità costante e senza esagerare col gas. Al contrario, specialmente in autostrada, la riserva di carburante scende in fretta se manteniamo anche i 130 orari costanti, visto che il motore a quella velocità oltrepassa i 10.000 giri e si avvicina al limitatore.
La Tecnica
Il motore, è un granitico monocilindrico che, dopo la rivoluzione del 2011, è un 400 tondo tondo, raffreddato a liquido che sviluppa 33 CV a 7.000 giri/min ed è equipaggiato con un doppio albero a camme in testa (DOHC) che aiuta un’ottimale posizione delle valvole sia di aspirazione che di scarico per un processo combustivo migliore che rende i consumi più onesti per le tasche.
Come se non bastasse, la nuovissima iniezione elettronica con corpo farfallato a doppia valvola garantisce una migliore fluidità nell’erogazione come maggiore costanza, senza quei fastidiosi sobbalzi a in fase di accelerazione o a motore freddo.
Il sistema di scarico è poi dotato di un sensore O2 che gestisce il rapporto stechiometrico aria-benzina il tutto condito con il sistema ISC (Idle Speed Control) ripreso dal modello precedente e sviluppo, che entra in azione per mantenere un regime di minimo in ogni condizione.
L’impianto frenante è equipaggiato all’anteriore da due freni a disco da 260mm e al posteriore da un freno a disco da 210 mm. La versione ABS in più aumenta la sicurezza poiché gestisce la velocità della ruota in frenata e modula l’attrito a seconda della situazione ed ovviamente evita il bloccaggio delle ruote.
Il telaio è a traliccio, mantenuto dalle precedenti versioni e rivisto nell’assetto che adesso è più basso. Questo telaio mantiene nella norma il peso, il tutto abbinato a una con sospensione anteriore con forcella telescopica ed un monoammortizzatore con regolazione del pre-carico molla nel posteriore.
Il Burgman 400 con ABS raggiunge i 222 kg in ordine di marcia.
Design ed Estetica
Lo stile è ricercato, studiato per essere aggressivo ma non troppo, l’estetica rimane quasi invariata, con i fanali taglienti e lunghi che snelliscono la linea dotati di inserti blu delle luci retroriflettenti.
I colori disponibili poi sono elegantissimi: grigio, nero lucido e bianco perla. Il parabrezza e lo stile di tutto lo scudo anteriore sono studiati per rendere l’esposizione all’aria minima, soprattutto alle alte velocità anche per i guidatori più alti. La sella è sdoppiata e posta a soli 770 mm da terra, dotata di uno schienale per il conducente e come optional anche per il passeggero, regolabili su cinque posizioni diverse con una differenza di 10 mm.
Le pedane sono state ulteriormente sagomate per un più veloce appoggio a terra dei piedi. Il comfort è da poltrona presidenziale, comoda, ben imbottita, ben rifinita con le doppie cuciture.
Il carico è esagerato per uno scooter: il vano sottosella ha una capacità di 62 litri, in grado di stivare al suo interno due caschi integrali e altri oggetti o borse. E’ dotato di una luce di cortesia e di un piccolo vano portadocumenti. Nello scudo anteriore è poi presente un vano da 10 litri con una presa accendisigari da 12V ed altri due piccoli vani portaoggetti.
Pregi & Difetti
Piace
Spazio sottosella e portaoggetti
Consumi (solo se si esagera con il gas)
Comodità
Spinta motore in basso
Non Piace
Frenata un po’ spugnosa
Prabrezza che termina all’altezza degli occhi
Poco allungo
Caratteristiche Tecniche Suzuki Burgman 400 ABS 2015
MOTORE:
Tipo: 1 cilindri, 4 tempi, raffredamento a liquido
Alesaggio per corsa: 81,0 x 77,6 mm
Cilindrata: 400 cc.
Rapporto di compressione: 11,2 +/- 0,3 : 1
Potenza max e regime: 24 kW (33 CV) a 7.000 giri/min
Coppia max e regime: 34,4 Nm a 5.000 giri/min
Lubrificazione: Con olio nel carter
Accensione: Elettronica
Frizione: Automatica
CAMBIO:
Cambio rapporto di trasmissione: (z = 31/14 x 40/15) r = 5,904
Rapporto totale di trasmissione: Da r = 12,990 a r = 4,95
MASSE E DIMENSIONI:
Lunghezza max: 2.270 mm
Larghezza max: 760 mm
Altezza max: 1.385 mm
Interasse: 1.585 mm
Altezza sella da terra: 710 mm
Peso in ordine di marcia: 222 kg
Serbatoio carburante: 13,5 litri
Capacità lubrificante: 1,5 litri
CICLISTICA:
Telaio: A traliccio
Sospensione anteriore: Forcella telescopica
Sospensione posteriore: Mono ammortizzatore con pre-carico molla regolabile
Ruota anteriore: 120/80 – 14M/C (58S)
Ruota posteriore: 150/70 – 13M/C (64S)
Angolo di sterzo: 40°
Angolo di canotto: 25° 20’
Avancorsa: 102 mm
FRENI:
Freno anteriore: A doppio disco da 260 mm
Freno posteriore: A disco da 210 mm