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Amarcord: Honda VF 1000R

Storia della gloriosa Honda VF 1000R


Il viaggio nel passato tra le moto del passato della rubrica Amarcord torna indietro di oltre un quarto di secolo con una sportiva giapponese mitica. Vi ricordiamo ancora una volta che se avete una moto o anche un ciclomotore che vi sono rimasti nel cuore e volete raccontarci la vostra storia, mandate una mail a [email protected] allegando se possibile qualche vostra immagine d’epoca. La moto che stiamo per presentarvi si può considerare l’antenata delle attuali sportive racer replica di grossa cubatura.

Nel 1984 la Honda presentò la VF 1000F (che in America e Canada prese il nome di Interceptor), discendente della VF 750F, con motore quattro cilindri a V di 90° (da cui appunto la sigla V-Four), un’architettura, inaugurato nel 1982 con la VF 750S, che la casa giapponese ha utilizzato per molti anni a seguire e utilizza tuttora su diversi modelli della sua gamma. Contestualmente nel marzo ‘84 presentò sul mercato europeo anche la VF 1000R (siglata RE), che negli intenti doveva ricalcare il successo nelle competizioni di endurance ottenuto tra l’81 e l’83 dalla CB 1100R con motore a 4 cilindri in linea, a sua volta derivata dalla stradale CB900F.

Ecco in breve i dati tecnici della VF 1000R: motore 4 cilindri a V di 90° raffreddato a liquido, distribuzione DOHC a 4 valvole per cilindro, cilindrata 998 cc, alesaggio per corsa 77 x 53,6 mm, rapporto di compressione 10.7:1, alimentazione con 4 carburatori CV da 34 mm, potenza massima di 130 CV a 10.500 giri (una decina in più della VF 1000F), coppia massima di 92,2 Nm (8,8 kgm) a 8.000 giri e cambio a 5 rapporti con trasmissione finale a catena.

Amarcord: Honda VF 1000R
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Tra le novità tecniche, la VF 1000R fu la prima Honda stradale a utilizzare la distribuzione a cascata di ingranaggi, già utilizzata nelle competizioni, e non a catena. Questi invece i dati della ciclistica: telaio in tubi quadri, forcella da 41 mm regolabile in estensione con sistema antiaffondamento TRAC (Torque Reactive Anti-dive Control) ed escursione di 150 mm, sospensione posteriore progressiva Pro-Link con monoammortizzatore regolabile e 120 mm di escursione. Freni a disco flottanti da 285 mm davanti con pinze a 4 pistoncini, dietro disco singolo da 285 mm con pinza monopistoncino; pneumatici 120/80 V16 davanti e 140/80 V17 dietro, montati su cerchi componibili a stella.

Le sue misure vitali erano: altezza sella 800 mm, interasse 1505 mm, peso a secco di 236 kg e in ordine di marcia di 244 kg, serbatoio carburante da 23 litri con 3,5 litri di riserva. Le prestazioni erano davvero esaltanti con una velocità massima dichiarata di 240 km/h e accelerazione sui 400 metri in 10,8 secondi con velocità di uscita di 200 orari, con un consumo medio di 15 km con un litro (dato che si rivelerà molto ottimistico). Esteticamente era semplicemente… stupenda, con la carenatura nei colori tipici “da guerra” della Honda, sportiva ma con un comfort più che decente per pilota e passeggero, mentre a seconda dei mercati a cui era destinata poteva avere il classico faro quadrato (come in Italia, dove il doppio faro non era ancora omologato, in Svizzera e USA), oppure doppio, come in quasi tutti i paesi europei.

In Italia costava all’epoca 13 milioni, una cifra non indifferente, giustificata comunque dall’elevata tecnologia, in primis la citata distribuzione a ingranaggi. Velocissima e stabile, a causa del peso non indifferente (quello effettivo rilevato dalle riviste dell’epoca era di poco inferiore ai 280 kg), superiore ad esempio a quello delle sue concorrenti Kawasaki GPz 900R e Yamaha FJ 1100, soffriva una scarsa maneggevolezza, nonostante la ruota anteriore da 16 pollici. Anche per questo motivo non la si vide molto più frequentemente sulle strade che nei circuiti.

Nell’aprile del 1985 la versione RE fu sostituita dalla RF, che aveva la carenatura uniformata per tutti i mercati con il solo faro quadrato e alcune grafiche riviste; contemporaneamente la VF 1000F fu sostituita dalla VF 1000F2; l’anno successivo, nel mese di marzo, fu invece presentata la VF 1000RG con i colori Rothmans, che rimase in produzione a tiratura limitata fino all’agosto del 1987. Sei mesi dopo, nel febbraio 1988, la VF 1000R uscì di produzione. Oggi le quotazioni come sempre variano parecchio ma si dovrebbero aggirare intorno ai 3500 euro per un esemplare in buone condizioni, poco importa di quale anno, con un range che va da un minimo di 2400 euro fino anche ai 4000/4500 euro per una Rothmans in perfetto stato.

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