Home Gogoro, lo scooter elettrico che si ricarica in 6 secondi

Gogoro, lo scooter elettrico che si ricarica in 6 secondi

Era una soluzione evidente, troppo ovvia, però (sicuramente per problemi burocratici e strutturali) non era mai stata attuata. I veicoli elettrici impiegano troppo tempo per la ricarica. Ma se invece di ricaricare venisse sostituita direttamente la batteria? Ecco l’idea dei taiwanesi con il nuovo scooter Gogoro!


Si chiama Gogoro ed è un nuovo scooter elettrico che arriva direttamente dal Taiwan. La novità? Una soluzione tanto ovvia quanto “difficile” da realizzare. La particolarità di questo scooter a zero emissioni è infatti la totale assenza di tempi di ricarica perché l’utente può immediatamente provvedere alla sostituzione della batteria presso una stazione autorizzata.

Quando il leggero e compatto Gogoro è prossimo all’esaurimento dell’energia necessaria per muoversi, l’utente può facilmente localizzare e raggiungere una stazione Gogoro Energy Network utilizzando un’app sul proprio smartphone. Una volta giunto a destinazione, un addetto provvederà alla sostituzione diretta della batteria, impiegando appena 6 secondi, lasciando l’utente libero di ripartire con il massimo dell’autonomia.

Questo “smart-scooter”, nato grazie all’investimento degli ex-dirigenti HTC Horace Luke e Matt Taylor, è stato presentato nei giorni scorsi a Las Vegas durante il Consumer Electronics Show 2015 (segui il nostro live su Gadgetblog o su Clickblog). Raggiunge la velocità massima di circa 110 km/h, grazie al compattissimo motore elettrico da 8,6 cv, e un’autonomia di circa 110 chilometri procedendo intorno ai 45 km/h.

Questo nuovo “smart-scooter” rappresenta un ulteriore passo avanti verso una mobilità globale più pulita e organizzata. I lunghissimi tempi di ricarica delle batterie hanno rappresentato finora il vero Tallone d’Achille per il mondo dei veicoli elettrici. Ma, come abbiamo visto, basta mettere a punto un sistema in grado di funzionare realmente bene (anche grazie a ingenti somme di denaro provenienti da finanziamenti pubblici e privati) e il gioco è fatto. Adesso bisogna aspettare l’avvio di questo nuovo progetto nelle grandi città!

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