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Itinerari: in Austria con la Kawasaki GTR 1400

In moto, alla scoperta delle rotte meno caratteristiche del turismo in Austria. Un giro rapido, appagante, privo di tempi morti. Abbiamo raggiunto l’Austria con una Kawasaki GTR 1400.


Nessuno può affermare di essere un vero motociclista se non ha affrontato almeno una volta un viaggio, anche se di poche migliaia di chilometri, in sella alla propria moto. Sì perché l’idea del viaggio è un qualcosa che ti coinvolge ancor prima di allacciare il casco, mettere in moto e partire. E’ tutto un mix d’emozioni che iniziano quando, una volta a letto, spegni la luce e il tuo cervello partorisce la brillante idea di un itinerario in moto da fare il prima possibile.

Non vedi l’ora che sia giorno per cominciare a programmare questa nuova avventura. Cominci a cercare la data giusta sul calendario, fare un po’ di conti, tirare fuori l’abbigliamento, contattare qualche amico e prenotare tutto. Ora bisogna cercare la moto! La scelta ricade su una vera moto da viaggio, la Kawasaki GTR 1400. Imponente ma garbata, accogliente e dotata di tutti gli strumenti necessari per poter macinare chilometri e chilometri in tutta comodità e sicurezza.

Bisogna scegliere il posto adesso. Austria, scelta secca, il dito sulla mappa esce dall’Italia e punta verso Nord-Est. Cosa rimane da fare adesso? Ah sì, partire! In sella allora, la borse laterali della moto sono cariche, il serbatoio è pieno, gli amici ci aspettano fuori. Si monta in sella e via…

GIORNO ZERO, primo impatto, prime volte.


Nel parco stampa di Kawasaki, la GTR 1400 si mimetizza tra le sportive carenate. Il suo look può trarre in inganno un osservatore distratto che potrebbe scambiarla per una Ninja gonfiata. È una moto fatta per macinare chilometri senza effetti
collaterali per lei o la propria schiena. Osservandola bene si nota subito il volume gonfiato delle carene e del parabrezza, così come le borse rigide e aerodinamiche. Non è una superbike, ma ne richiama il DNA.

Uno dei dettagli che colpisce subito è il forcellone posteriore “Tetra-Lever”. Monumentale e bello da vedere, incorpora la trasmissione cardanica e smorza le compressioni ed estensioni dovute ad accelerate e cambiate. In tutta sincerità, questa moto sul cavalletto centrale pone un quesito: “ma saranno divertenti 311 Kg su due ruote?”

Il dubbio svanisce dopo i primi chilometri, nell’inferno della città Milanese e i suoi raccordi. La moto ha un bilanciamento veramente sorprendente e gode di un’insospettabile agilità, il motore elastico, il cambio preciso. Premesse gustose. Arriva il momento di caricare i bagagli e partire. Le due borse di serie hanno una capienza di 35l ciascuna. Per i viaggiatori di lungo raggio è consigliabile un bauletto centrale e una borsa da serbatoio.

Una accoglie al suo interno l’attrezzatura tecnica e fotografica, mentre l’altra indumenti e beauty. Lasciata la città è il momento del Purgatorio: percorrere l’autostrada fino a Verona durante l’ora di punta. Il caldo e il traffico pesante passano leggeri grazie al confort di bordo notevole. Si apprezzano molto il vano posto sulla carena sinistra, perfetto per stivare telefono e portafogli, e il parabrezza regolabile tramite comando sul blocchetto di sinistra.

In autostrada con la sesta overdrive inserita, i consumi precipitano regalando autonomie superiori ai 350km. A Verona il ritrovo con i compagni di viaggio. Per evitare lunghi e noiosi trasferimenti autostradali, visto il tempo a disposizione, scegliamo di raggiungere l’Austria in treno. Carichiamo così velocemente le moto sull’apposito vagone e ci accomodiamo nelle cuccette, portando con noi le borse laterali della GTR. Il treno Austria-Vienna parte alle 23.30 e arriverà a destinazione alle 9.00.

GIORNO UNO, Austria, terra delle curve fatte con il compasso.


Al risveglio, il panorama Austriaco dal finestrino del treno è un vero spettacolo. Arrivati a Vienna le operazioni di scarico delle moto non richiede più di mezz’ora e siamo subito in sella. La prima destinazione è Baden, a pochi chilometri dalla capitale. Questa piccola città è stata un bagno Romano e tutt’ora ruota intorno ad un grande impianto termale con numerose piscine.

Ideale per riprendersi dal viaggio. Baden vale lo stop per tre elementi: Le Terme, Il Casinó e Il Roseto di Doblhoffpark. Quest’ultimo raccoglie una vastissima varietà di specie, più di 600, che invoglia perdere un po’ di tempo per dedicarle scatti fotografici. Rimontiamo in sella e ci tuffiamo tra le curve della Stiria. La nostra meta è Mariazell, ci arriviamo dopo circa 2 ore. La GTR sa come conquistarci: dietro il suo aspetto sobrio ed elegante si nasconde una moto divertente, una moto che racchiude in se molti tipi di moto diverse tra loro.

Tenendo il motore basso di giri e il parabrezza alzato al massimo siamo su una tourer piacevole e tranquilla, relativamente parca nei consumi. Scalando e attaccando la strada, viene a galla il DNA sportivo: ai regimi alti il 4 cilindri urla e regala accelerazioni e dinamiche coinvolgenti. Arriviamo a Mariazell con il sole ancora alto. Dopo una rapida visita alla bellissima quanto unica basilica che domina la piazza principale, bisogna cercare un luogo giusto per godersi il tramonto e scattare qualche foto.

Una collina dominata da un osservatorio si affaccia sulla città dall’alto da uno scosceso prato. Entriamo così sull’erba bagnata con la moto. La cosa sorprendente è che il controllo trazione funziona alla perfezione e la posizione in sella centrale ed equilibrata permettono non solo di muoversi ma anche di curvare in contropendenza con una moto stradale dal grande peso.

GIORNO DUE, colline, vigneti e stupore.


Il giorno inizia con la visita allo storico biscottificio di Mariazell che oltre ad un percorso didattico sulla produzione dei biscotti allo zenzero offre la visita ad un plastico della piccola città commestibile. Ci spostiamo subito al lago di Erlausee per fare colazione e…tuffarsi nelle gelide acque del lago! L’impresa ci prepara ad attraversare questa parte della Stiria nota per la dolcezza delle suo colline e per i suoi vini frutto dei numerosi vigneti che danno al panorama un aspetto vagamente Toscano.

Arriva la pioggia ad Admont, ne approfittiamo per visitare il monastero Benedettino risalente all’inizio del secondo millennio. Famosissima la sua libreria, ricca di affreschi, scultore in mogano e passaggi segreti. La disposizione dei libri sugli scaffali è in ordine di complessità dei temi trattati crescente, simboleggiando il percorso di liberazione graduale dall’ignoranza. Sublime.

Il monastero ospita anche un museo dedicato alla studio di classificazione di tutti gli esseri viventi del pianeta. Tra animali imbalsamati e sotto formaldeide e tavole di insetti sembra che ne manchino pochi all’appello. Dedicate a questo posto più tempo di un semplice rifocillamento. Finita la visita finisce anche il diluvio, direzione Judemburg. La strada ci offre divertimento genuino con curve aperte.

GIORNO TRE, peccati espiati, paradiso raggiunto.


Judemburg sorge sulle rive del fiume Mur ed è dominata da una torre di pietra, simbolo della cittadina, che permette di goderne la privilegiata vista oltre ad ospitare un astrolabio. Judemburg vale lo stop per il museo Steyr Puch. Dedicato alle innovazioni che la Steyr Puch ha portato in campo automobilistico e motociclistico, permette di vedere dal vivo mezzi dello storico marchio dei più vari, dai fuoristrada 4×4 Aflinger, leggeri e robusti, ad antiche moto da viaggio impiegate in spedizioni ai confini del mondo.

Finita la visita, il percorso di oggi è destinato a mettere a nudo la moto. Il primo tratto di puro piacere culmina
al lago di Turrachsee, 20 km di strada 95, 20 km di tornanti divertentissimi, zero traffico, curve aperte e
una guida che con il suo GS non fa mai da tappo. Ci raggruppiamo, il clima è freddo, il vento increspa il lago in quota, ma i caschi nascondo facce divertite. Il paradiso motociclistico deve però ancora arrivare, si chiama Nockalmstrasse.

Pagato il piccolo pedaggio, meno di 10€, si accede a 52 tornanti disegnati con il compasso e, anche se le temperature non sono da pneumatico caldo (solo 4°C a circa 2000m di altitudine), guidare su queste strade è appagante, sarà la vista dell’alta montagna o la qualità di asfalto e traiettorie. Il secondo passo impegnativo per quota è l’Eisentalhöhe. È l’ultimo passo di alta montagna che faremo insieme ai nostri compagni in questo
viaggio. Tutti soddisfatti anche se infreddoliti.

Il viaggio termina a Leinz. Questa piccola città attraversata da un impetuoso fiume è la mia destinazione ideale, ricca nell’architettura è il punto di partenza perfetto per numerose attività sportive, basta rivolgersi all’ufficio
del turismo locale per noleggiare attrezzature sportive di ogni genere, ed per questo che Leinz vale lo stop.

GIORNO QUATTRO, rientrare e tirare le somme


Il viaggio è finito e devo rientrare nella mia Firenze. L’autostrada scorre sotto gli pneumatici e le impressioni Austriache navigano nei monologhi da casco. L’Austria è un terreno ideale per il mototurismo, le strade sono belle e ricche di servizi dedicati ai motociclisti che in questo paese sono visti come una risorsa e non come un nemico. È comune trovare alberghi o ristori biker friendly, o parcheggi attrezzati con armadietti blindati in cui riporre caschi e parte del vestiario tecnico per dedicarsi al turismo.

Facile decidere di tornare per visitare altre zone meno note di questo paese immerso nelle montagne. Nel frattempo l’autosole ci porta a Bologna e, una volta lì, non si può non imboccare la Futa! La GTR non delude, certo non può essere paragonata ad una supersportiva, ma questa è una moto divertente. I tornanti scorrono e lei nella guida più impegnativa non delude mai. I freni accusano un po’ di surriscaldamento dovuto alla massa importante, ma è proprio qui che stupisce di più. Con il suo peso e la vocazione da tuorer sa essere divertente nelle condizioni meno aspettate!

La tecnica della Kawasaki GTR 1400


Una moto del genere non può che presentare caratteristiche veramente al top. Partiamo dal motopropulsore, dotato di 16 valvole, 4 cilindri in linea, raffreddamento a liquido e sistema di fasatura variabile della distribuzione che favorisce il rendimento di coppia ai regimi medio-bassi.

Nasconde bene, dietro il suo abito da instancabile viaggiatrice, il suo DNA da supesportiva che, tra le tante caratteristiche, vanta il sistema Ram Air Kawasaki con doppi condotti posizionati sulla carenatura superiore che garantiscono al motore un flusso costante di aria fredda, mentre il sistema di fasatura variabile della distribuzione agisce sulla fasatura dell’albero a camme che varia in funzione del numero di giri e della posizione della valvola a farfalla.

La pressione dell’olio viene regolata dalla valvola OCV (Oil Control Valve) controllata a sua volta dall’ECU. Ad ogni cambio di pressione, l’olio viene immesso o estratto dalle camere tramite gli appositi fori dell’albero motore. In questo modo, la variazione del volume dell’olio mette in funzione l’attuatore che a sua volta fa ruotare l’albero a camme facendo variare il sistema di fasatura. La parte dell’impianto di scarico vanta tubi in acciaio inox con layout 4-2-1 con catalizzatore e sensore dell’ossigeno. Troviamo poi un silenziatore singolo tri-ovale leggero che regala alla moto un sound corposo e non esagerato.

La parte della trasmissione sfoggia una frizione idraulica con pompa a comando radiale, limitatore di coppia in scalata e parastrappi fissati alla camma frizione. Il cambio a 6 velocità è dotato di sesto rapporto overdrive, che consente di ridurre il regime del motore mentre si procede alla velocità di crociera a favore di un maggiore comfort e di consumi ridotti.

Il posteriore della GTR 1400 è sostenuto da un forcellone 4-link a due lati Tetra-Lever abbinato alla trasmissione cardanica, con alberi giuntati in due punti per garantire un’erogazione di potenza uniforme. La sospensione è dotata di smorzamento in estensione regolabile in continuo, con precarico regolabile tramite un regolatore idraulico remoto. All’anteriore troviamo invece una forcella rovesciata da 43 mm dotata di smorzamento in estensione regolabile in continuo e precarico regolabile. Il tutto è tenuto insieme da un telaio monoscocca in alluminio a elevata rigidità,che ospita in posizione centrale il serbatoio del carburante e la batteria.

La frenata è assicurata da una pompa a comando radiale e dischi semiflottanti da 310 mm a margherita stretti da pinze del freno ad attacco radiale con 4 pistoncini contrapposti all’anteriore, mentre sul posteriore lavora un disco a margherita da 270 mm con pinza a due pistoncini contrapposti.

Scheda Tecnica


MOTORE

Tipologia motore Raffreddamento a liquido, 4-tempi, 4 cilindri in linea
Cilindrata 1,352 cm³
Alesaggio e corsa 84.0 x 61.0 mm
Rapporto di compressione 10.7:1
Distribuzione/aspirazione DOHC, 16 valvole con sistema di fasatura variabile
Sistema di iniezione Iniettori benzina: ø40 mm x 4
Iniezione Digitale
Avviamento Elettrico
Lubrificazione Forzata a carter umido

TRASMISSIONE

Trasmissione 6-marce
Trasmissione finale Cardano
Rapporto di trasmissione 1.556 (84/54)
Rapporti: 1a 3.333 (50/15)
Rapporti: 2a 2.412 (41/17)
Rapporti: 3a 1.900 (38/20)
Rapporti: 4a 1.545 (34/22)
Rapporti: 5a 1.292 (31/24)
Rapporti: 6a 1.074 (29/27)
Rapporto di trasmissione finale 2.036 (14/22 x 32/10)
Frizione Umida multi-disco, manuale

TELAIO

Tipo di telaio Monoscocca, alluminio-pressofuso
Corsa ruota anteriore 113 mm
Corsa ruota posteriore 136 mm
Pneumatico anteriore 120/70ZR17M/C (58W)
Pneumatico posteriore 190/50ZR17M/C (73W)
Angolo di inclinazione del cannotto di sterzo/avancorsa {26.1˚ / 112 mm}
Angolazione dello sterzo sinistra/destra 31˚ / 31˚

SOSPENSIONI

Sospensione anteriore forcella rovesciata 43 mm completamente regolabile
Sospensione posteriore Bottom-Link Uni-Trak con ammortizzatore a gas-caricato, Tetra-Lever.
Molla precarico: completamente regolabile

FRENI

Freno anteriore Disco doppio semi-floattante 310 mm a petali, Pompa e pinze radiali, opposed 4-piston, 4-pad}
Freno posteriore Singolo disco 270 mm a petali, 2-pistoncini opposti

DIMENSIONI

Dimensioni (L x L x A) 2,230 mm x 790 mm x 1,345 mm / 1,465 mm (High position)
Interasse 1,520 mm
Altezza da terra 125 mm
Altezza della sella 815 mm
Peso 300 kg (304 kg ABS)
Capacità serbatoio 22 litri

PRESTAZIONI

Massima potenza 114 kW 155 PS / 8,800 rpm. 78.2 kW 106 PS / 8,000 rpm
Massima potenza con sistema RAM di immissione dell’aria 117.6 kW 160 PS / 8,800 rpm
Coppia massima 136 N.m 13.9 kgƒ.m / 6,200 rpm. 121 N.m 12.3 kgƒ.m / 4,500 rpm

Prezzo: 18.150 euro f.c.

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