Home Caro Benzina: Eni rompe la tregua, i prezzi ricominciano a salire ma arriva una nuova proposta di legge da parte dei gestori

Caro Benzina: Eni rompe la tregua, i prezzi ricominciano a salire ma arriva una nuova proposta di legge da parte dei gestori

Da qualche tempo non abbiamo ripreso la discussione sul caro benzina. L’ultima notizia riguardava l’ingresso di una nuova accisa (assurdo aumento di 2 centesimi per sostenere lo spettacolo e recuperare i soldi persi con la diminuzione del prezzo dei biglietti al cinema), ma poco dopo il mercato del greggio si è stabilizzato, iniziando un periodo

Da qualche tempo non abbiamo ripreso la discussione sul caro benzina. L’ultima notizia riguardava l’ingresso di una nuova accisa (assurdo aumento di 2 centesimi per sostenere lo spettacolo e recuperare i soldi persi con la diminuzione del prezzo dei biglietti al cinema), ma poco dopo il mercato del greggio si è stabilizzato, iniziando un periodo di tregua. Troppo breve, come al solito.

E’ notizia di poche ore fa, Eni ha rotto lo stallo aumentando di 1 centesimo il prezzo alla pompa. Quando capita così, anche i concorrenti si adeguano ed è prevista una nuova ondata di rincari. Finora l’unico ad aver seguito la strada del market leader è TotalErg, che ha aumentato di 0,5 cent la benzina verde, senza ritoccare i prezzo del diesel.

L’ennesima proposta per risolvere il problema arriva dai gestori, che propongono una liberalizzazione del mercato della benzina, meglio definito con il nome “Libera la Benzina”. I Benzinai vogliono una proposta di legge (attualmente sostenuta da Faib Confesercenti e Fegica Cisl, le federazioni che riuniscono i gestori) che lasci la possibilità di poter comprare la benzina su un mercato che gioca sui prezzi, svincolando di fatto i benzinai dall’esclusiva del marchio.

Il presidente Faib Confesercenti, Martino Landi, ha spiegato a TGcom: “Il soggetto che si approvvigiona senza obbligo di esclusiva può avere uno sconto sul carburante di 20 euro ogni mille litri. Questo permetterebbe di praticare prezzi più bassi e creare più concorrenza. La Faib stima un risparmio di almeno 6 centesimi a litro, pari a circa 415 euro all’anno per famiglia. Su ogni litro di benzina un gestore guadagna il 2,49 per cento”.

Le associazioni puntano a raccogliere 500.000 firme, per poter depositare la proposta di legge. Landi conclude: “il Governo è probabilmente il primo responsabile del caro carburante perché il 56 per cento del prezzo della benzina è dovuto alle accise e all’Iva. Più il prezzo aumenta e più lo Stato incassa e i benzinai non possono sempre essere il ‘bancomat’ del Governo”. Come Dargli torto?

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