Home MotoGP Losail, che telecronaca è se … Rossi “non c’è”?

MotoGP Losail, che telecronaca è se … Rossi “non c’è”?

Le immagini televisive trasmesse da Losail per le qualifiche by night della MotoGP sono state di ottimo livello. La qualità dei primi piani e l’utilizzo sapiente delle telecamerine ultimo grido sulle moto, offrono uno spettacolo straordinario. Un contributo che esalta il motociclismo: da questo punto di vista bisogna dare atto alla Dorna di avere svolto

Le immagini televisive trasmesse da Losail per le qualifiche by night della MotoGP sono state di ottimo livello. La qualità dei primi piani e l’utilizzo sapiente delle telecamerine ultimo grido sulle moto, offrono uno spettacolo straordinario. Un contributo che esalta il motociclismo: da questo punto di vista bisogna dare atto alla Dorna di avere svolto un gran bel lavoro sull’immagine e sulla comunicazione.

L’altra faccia della medaglia è data invece dalla telecronaca di Italia 1, con il binomio number one e number two, sottotono. L’euforia dei bei tempi andati e la mancanza di grida e gridolini (era ora!) non sono state controbilanciate dall’approfondimento tecnico e agonistico. A dire il vero, l’aggancio tecnico ha fatto capolino rimestando la questione del nuovo cambio della Honda: ma lì i telecronisti si sono impantanati, paventando una “diavoleria” (tipo Formula 1) della Casa dell’Ala dorata da favorire i piloti HRC con cambi di marcia “senza tempi morti” , ma poi dovendo prendere atto della piena regolarità decretata dalla commissione tecnica del motomondiale. Tant’è.

Solo in tre occasioni la telecronaca ha riacquistato tono: nel rimarcare il momentaneo passo avanti di Rossi; nel ribadire gli exploit di Stoner (ricordando però i suoi limiti di “ruzzolatore”, e quindi in gara tutto può succedere …); nel constatare il surclassamento (anch’esso momentaneo) di Ben Spies ai danni dell’ .. “odiato” Lorenzo.

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Sul pilota pesarese trapela “amarezza”, c’è smarrimento, ma non ci si sbilancia (ancora) più di tanto, presentando le magre prestazioni come “normali”, limiti di gioventù dell’inedito binomio Made in Italy. Questa mancanza competitività era, invece, tutt’altro che data per scontata, tanto che su Rossi-Ducati si è costruito tutto l’interesse della MotoGP di questa stagione.

Per il resto, calma piatta. Quasi il morto in casa. A un certo punto è sembrata giungere come salvifica la richiesta della regia da Roma per un flash sulle vicende libiche, presentando la MotoGP come piccolo gioioso giocattolo di fronte ai tragici eventi della storia.

C’è da sperare che Valentino torni quanto prima ai vertici. Non solo per lo spettacolo, ma per tirare su il morale e la … lingua ai telecronisti di Italia 1. E’ certo che, con Rossi fuori gioco per il podio (Dio non voglia), la corsa di stasera sarà descritta come monotona, priva di appeal, forse inutile. Si tenterà di parlare d’altro. Se Rossi non c’è (davanti), nessuno salta più sul divano. Come volevasi dimostrare.

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