Troppi motociclisti perdono la vita sulle strade

Troppi motociclisti perdono la vita sulle strade
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Gianluca
Pubblicato il 4 mag 2006



Mi sono venuti i brividi a leggere i numeri dei motociclisti che hanno perso la vita nell’ultimo decennio.

Dai dati elaborati dall’Asaps – Associazione amici Polizia stradale che saranno pubblicati sul prossimo numero del periodico dell’associazione “Il Centauro” si apprende che dall’1 gennaio 1995 al 31 dicembre 2004 i motociclisti morti in incidenti stradali in Italia sono aumentati del 31,7%.

In dieci anni si sono contati fra gli utenti delle due ruote 13.429 morti e 786.985 feriti, “cifre come quelle di una guerra”, ha commentato il presidente dell’Asaps, Giordano Biserni.

Se nel 1994 si contavano 1.178 vittime, nel 2004 si è toccata quota 1.552 (+ 31,7%). I feriti sono passati da 62.381 a 90.035 (+44,3%). In pratica il 27,6% dei morti sulle strade e il 28,4% dei feriti viaggiava sulle due ruote. All’Italia spetta così il poco invidiabile primato di essere prima in Europa nella graduatoria delle vittime, seguita da Francia, Germania e Spagna.

“L’effetto dissuasivo della patente a punti sul mondo delle due ruote arriva debole e poco efficace. – ammette Giordano Biserni – Inoltre, una significativa aliquota di motociclisti accetta il rischio: lo dicono tutti i possibili meccanismi che vengono adottati per sfuggire alle foto dell’autovelox (targhe inclinate o con numeri e lettere taroccabili, fazzoletto che sventola sulla targa). E’ preoccupante il fatto che, nonostante l’adozione del casco anche per i ciclomotoristi maggiorenni, risultata sicuramente efficace, la cifra della mortalità aumenti costantemente in questo segmento, spesso indomabile sul versante del rispetto delle regole”.

Il veicolo a due ruote è ottimo per garantire una più agevole mobilità urbana.

La potenza della moto è aumentata in modo esagerato.

“I giovani – ha rilevato il presidente Asaps – si trovano la disponibilità di motocicli che in prima marcia raggiungono i 130 Km/h, vanno da 0 a 100 Km in 3 secondi, raggiungono velocità che vanno dai 270 ai 320 Km/h. Alcuni pensano di essere perfetti emuli di Valentino Rossi.

Quasi sempre non esiste una preparazione adeguata a guidare questi bolidi senza considerare lo stato delle strutture stradali con i loro manufatti e sistemi protettivi, in particolare guard-rail che contribuiscono al contenimento delle conseguenze del sinistro o le aggravano proprio per i motociclisti? Quest’ultimo punto è materia da anni dell’Associazione Motociclisti Incolumi.

via | Kataweb

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