MotoGP Sachsenring: frustata di Marquez. Crutchlow davanti a Rossi, in prima fila
Il sabato delle qualifiche del Sachsenring “scassapiloti” porta il nome di Marc Marquez che con una frustata finale (1’21.311) mette dietro di forza la Yamaha “privat” dell’acciaccato ma mai domo Cal Crutchlow (gap di 0.123) e la Yamaha factory di Valentino Rossi (+0.182), per la prima volta quest’anno in prima fila.
A seguire, il coriaceo Bradl (+0.552), la “bestia” nera dei ducatisti Espargaro (+0576), poi Hayden (+0.846) e in terza fila Smith, Bautista, Dovizioso (+1.250). Poco più di un amen divide i primi tre, 59 millesimi fra i due della Yamaha.
Certo, la pista corta e tortuosa e la velocità media bassa, accorciano le distanze ma qui nessuno ha tirato i remi in barca dopo le disavventure di ieri e di oggi, con molte cadute, le ultime a danno di Iannone, Bradl, Staring (tre volte a terra!).
Qui pesa, ovvio, l’assenza di due big, i primi due in classifica mondiale, Dani Pedrosa e Jorge Lorenzo, messi ko da due voli spettacolari quanto cruenti e dannosi. Ma nelle corse chi c’è (e resta in piedi) detta la propria legge e gli assenti hanno sempre torto. E’ una considerazione indigesta ma così è.
La domanda, a questo punto, a parte i soliti bla bla sulla sicurezza del toboga tedesco, è una sola: siamo ad una corsa ad eliminazione che non rende credibile il risultato? Fuori il 99. Fuori il 26. Il 35 a mezzo servizio. Chi vince porta a casa una vittoria “dimezzata”? No, chi vince vince e le polemiche inevitabili non mutano di una virgola la realtà dei fatti e della classifica.
Oggi, intanto, conta la legge del cronometro: onore quindi al superlativo Marquez, manico eccelso con sovrasterzi da incorniciare e proficui, domatore straordinario ed esaltante da show puro della sua scodinzolante ma efficientissima Honda. Le Yamaha, prive di Lorenzo, non sono lepri ma reggono e domani toccherà a Rossi accettare la sfida per puntare al bis di Assen. Il pesarese, sornione e unico nel gioco degli Orazi e Curiazi, ha già messo in canna il colpo vincente. Vedremo. La classifica potrebbe cambiare, se non altro sul piano della prospettiva.
Le Ducati non fanno più notizia, nemmeno dietro alla Crt di Espargaro, nemmeno il gap di oltre un secondo e due di Dovizioso. Domani, corsa da non perdere. Gli assenti, anche quelli sul divano, hanno sempre torto.