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M5S deposita risoluzione per l’installazione di barriere salva-motociclisti

Il Movimento 5 Stelle si muove formalmente per l’introduzione in Italia dei guard-rail ‘salva vita’ pensati per i motocilisti.

Secondo gli ultimi dati Istat, circa il 30% delle vittime di sinistri mortali sulle strade italiane appartiene alla categoria dei motociclisti, ed in buona parte si tratta si fatalità causate dall’impatto dei centauri con i guard-rail, che sulle nostre strade generalmente non sono assolutamente sicuri nel caso di impatto con il corpo umano ma, al contrario, sono spesso responsabili in primis di gravi conseguenze.

Si tratta di una situazione conosciuta e che si trascina da ormai da diversi anni, ma sembra che i deputati del Movimento 5 Stelle facenti parte della Commissione Trasporti abbiano deciso di prendere a cuore la questione, depositando in data odierna una risoluzione per l’installazione sulla nostra rete stradale delle cosiddette ‘barriere salva-motociclisti‘.

A questo proposito, Michele Dell’Orco, ‘cittadino’ del M5S e primo firmatario della risoluzione, ha dichiarato:

“I normali guardrail in lamiera che si trovano sulle strade non sono stati progettati né testati per l’impatto con motocicli e ciclomotori e, in caso di urto frontale o laterale, non sono rari i casi in cui i conducenti vengono letteralmente falciati e sfigurati dalle lamiere e dal paletto di sostegno”.

A livello europeo non esiste una regolamentazione che disciplini la produzione di ‘dispositivi per la ritenuta stradale’ con la nota marcatura “CE”, che siano progettati anche per la sicurezza dei motociclisti. Le stesse norme europee in tema di ‘sistemi di ritenuta stradale’ e, in particolare, quella sui guard-rail (EN 1317-8) addirittura non includono la categoria dei ‘motociclisti’ tra gli utenti della strada. Il M5S chiede quindi al Governo di intervenire in sede europeaaffinché si porti a termine al più presto la revisione della normativa, facendo rientrare anche i ‘guardrail per motocicli‘ nel suo campo di applicazione.

Sempre secondo il M5S, il Governo dovrebbe intervenire anche a livello nazionale con l’emanazione dei decreti attuativi mancanti della legge 120 del 29 Luglio 2010, che permetterebbero di far confluire sulle attività di manutenzione delle strade i ricavati delle contravvenzioni.

L’ANCMA – Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e Accessori applaude all’iniziativa promossa dall’Onorevole Dell’Orco del Movimento 5 Stelle, che punta a sollecitare il Governo nella tutela di chi utilizzata le due ruote su strada. La situazione infrastrutturale del nostro Paese impone interventi mirati, di cui ANCMA è stata già portavoce nella precedente legislatura promuovendo iniziative legislative che hanno trovato ampio riscontro presso le commissioni competenti, affinché si possa ulteriormente abbattere il tasso di mortalità corrente.

Confindustria ANCMA sta redigendo, inoltre, una pubblicazione sulle infrastrutture che andrà a completare il progetto del Libro Bianco, corredato da Eccellenza tecnologica e sicurezza della moto e Caschi e abbigliamento per la sicurezza delle due ruote. Tutti lavori che illustrato lo stato dell’arte proprio in tema di sicurezza.

Secondo il MAIDS (Motorcycle Accidents In Depth Study), in Italia le infrastrutture inadeguate sono concausa di incidenti nel 25% dei casi, circa il doppio rispetto alla media europea. Nel 2011 la presenza di ostacoli accidentali o fissi sulla strada ha provocato la morte di 96 centauri e il ferimento di altri 2033. Questi numeri riconfermano la grande importanza che un intervento sulle infrastrutture può avere nella riduzione degli infortuni per i conducenti di motocicli e ciclomotori. Un impegno, in questa direzione, della sfera pubblica comporterebbe anche un forte contenimento dei costi sociali provocati dagli incidenti stradali. La cifra ammonta, complessivamente, a 30 miliardi di euro.

foto | motociclismo

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