Home MotoGP: domina Pedrosa. Rossi “gioca” con Stoner. Ducati in chiaroscuro

MotoGP: domina Pedrosa. Rossi “gioca” con Stoner. Ducati in chiaroscuro

La corsa: senza storia. Voto 7- . Gara “tecnica”, senza storia. Inferiore alle aspettative della vigilia. Mancanza di duello per la vittoria. La MotoGP è in una fase difficile, con la griglia sempre più “sguarnita” (pesa anche l’assenza di Lorenzo) e la corsa divisa in tre/quattro tronconi. Troppa differenza di moto e (anche) di piloti.

La corsa: senza storia. Voto 7- . Gara “tecnica”, senza storia. Inferiore alle aspettative della vigilia. Mancanza di duello per la vittoria. La MotoGP è in una fase difficile, con la griglia sempre più “sguarnita” (pesa anche l’assenza di Lorenzo) e la corsa divisa in tre/quattro tronconi. Troppa differenza di moto e (anche) di piloti.

Dani Pedrosa: assolo. Voto 10. Una gara dominata con un gran guizzo iniziale e un passo taglia teste. Quando Pedrosa riesce a navigare in solitario, non ce n’è per nessuno. Lo spagnolo, senza sbavature, si ripete nella sua nazione e centra la sua seconda vittoria stagionale. Davvero un serio pretendente al titolo. La sua Honda (voto 10) è stata perfetta, come le sue Michelin (voto 10). Se tanto dà tanto, che ne sarà degli avversari con il nuovo motore a valvole pneumatiche?

Valentino Rossi: conferma. Voto 9 +. Non centra il poker, il pesarese. Però il secondo posto – stessa posizione della scorsa edizione – conta (anche psicologicamente) e pesa (anche per la classifica). L’exploit non è tanto quello di essere passato dal nono posto alla piazza d’onore (troppo alto è il divario di moto e pilota con gli altri, oggi addirittura favorito platealmente anche da Edwards) ma di essersi ripetuto con la sua falcata micidiale dimostrando di non temere nessuno. Yamaha quasi perfetta (voto 10-) e Bridgestone pure (voto 10).

Casey Stoner: torero. Voto 9. L’australiano non riesce a bissare il trionfo del 2007. Anche dopo la splendida performance delle qualifiche. Sale di nuovo sul podio. Porta a casa ancora buoni punti ma si vede sfilare piano piano il numero uno di campione del Mondo. La Ducati (voto 7) è una gran moto ma è evidente che non regge più il confronto per la vittoria. Di più Casey (ha girato fino alla fine sotto l’ 1 e 43!) non può dare. A che punto è il nuovo telaio? C’è niente di nuovo per il motore?

Andrea Dovizioso: c’è. Voto 9. Che deve fare di più un pilota con una moto palesemente inferiore? Dovi ha lottato, specie nella prima parte, come un leone. Alla “pari” con uno come Stoner. Si è messo dietro piloti ufficiali e/o molto più esperti e blasonati, incamera buoni punti. Non ha commesso errori. E’ davvero proiettato verso un grande futuro.

Niky Hayden: negativo. Voto 4. Nemmeno l’exploit delle qualifiche permette all’americano della Honda Hrc una gara “dignitosa”. Hayden ha imboccato la via della discesa. Carriera oramai chiusa.

Loris Capirossi e Alex De Angelis: sfortunati. Voto n.c. Si sono agganciati con fuoripista quando lottavano per la decima posizione. Loris si è procurato pure la frattura di una mano. No comment.

Marco Melandri: buco nero. Voto 2. Undicesimo, quasi ultimo. Quasi un minuti dal primo. Marco rapprsenta la parte più negativa della fase (non radiosa) della Ducati. Non si può solo prendere atto di una situazione insostenibile: per il pilota e per la casa.

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