Intervista a Claudio Corti, NGM Forward Team: "non sottovalutate le CRT"
MotoGP: intervista esclusiva a Claudio Corti, NGM Forward Team 2013. Il pilota comasco è convinto che le CRT siano una categoria in grande crescita.
:format(webp)/www.autoblog.it/app/uploads/sites/3/2013/03/2ngm-forward-team-motogp.jpg)
Claudio Corti è un ragazzo che ispira fin da subito una simpatia innata: un comasco spigliato, schietto, senza peli sulla lingua. Ieri sera “Shorts” era con tutto il resto dell’NGM Forward Team in un noto locale milanese, per la presentazione della squadra e delle nuove moto. Nonostante la ressa siamo riuscito a sederci cinque minuti con lui. Ecco cosa ci ha raccontato.
Claudio, una bellissima festa, il modo migliore per presentare il team no?
Si, per me diciamo che è la seconda presentazione ufficiale, perchè già nel 2010 avevo corso con loro, quindi non una novità per me. Questa volta siamo in una discoteca, che sicuramente è una location un po’ diversa dal solito, un po’ più divertente per noi giovani.
L’anno scorso è stato per te un anno difficile, ma sembrava impossibile che un pilota come te non trovasse un manubrio, ma ora sembra che tutto si sia risolto nel migliore dei modi…
“E’ stato molto difficile: diciamo che ora non si è risolto nel migliore dei modi ma che comunque in un gran bel finale e quando sono rimasto a piedi dopo Aragon non dico che ero disperato, però quasi. L’opportunità che m’ha dato Pedercini di fare l’ultima gara del Mondiale Superbike 2012 secondo me mi ha aperto un sacco di strade perchè ho dimostrato di saper andar forte con la 1000, cos che io sapevo benissimo prima perchè coi 600 ho sempre faticato per il peso e per la mia stazza: mi è dispiaciuto lasciare la Moto2 perchè è una categoria sicuramente competitivissima e dove si impara tanto, come hanno dimostrato Marquez e Bradl negli ultimi due anni.”
Com’è essere in squadra con un campionissimo come Edwards?
“Questa è la cosa più strana che potevi chiedermi: nel 2000 ero sul divano a guardare il mondiale mentre lui lottava con Bayliss e lo consideravo il numero 1 e ora a ritrovarmi suo compagno di squadra è un traguardo e un punto di partenza allo stesso momento.”
Avete instaurato un buon rapporto?
“Si molto: non avrei immaginato, perchè dall’esterno sembra molto chiuso, invece è un ottimo compagno di squadra e con la sua esperienza mi sta dando una grande mano.”
Colin ha detto che lo chassis della moto è ottimo, come il motore ma l’elettronica è il vostro punto debole, sei d’accordo?
“Non ho ancora provato l’ultima moto, lui si e ha già fatto uno step esagerato: l’elettronica è la cosa più difficile da mettere a punto, i nostri tecnici sono in 3 e noi lottiamo contro squadre ufficiali che magari ne hanno 100, quindi è anche una questione di tempo. Arriveremo a una condizione ottimale ma magari in ritardo. Il motore va fortissimo, ma come sai dipende tutto dall’elettronica: anche se hai 2000 cavalli ma non puoi dare gas è inutile averli. Stiamo lavorando tantissimo su quello, più che su tutto il resto.”
Parlaci di queste tanto vituperate CRT…
“Secondo me la CRT è una categoria sottovalutatissima perchè la ricerca e lo sviluppo, oltre alla spesa economica, che ci sono dietro ultimamente sono veramente notevoli. Purtroppo non c’è l’interessamento, Aprilia a parte, delle case e infatti sono dispiaciuto che la Kawasaki non ci dia una mano direttamente però lo sviluppo è tanto e le moto sono assolutamente da Gran Premio. Stiamo parlando comunque di 220, 230 cavalli, non sono giocattoli, anche se sono viste come le pecore nere della categoria perchè a livello di sviluppo le GP dal 2004 ad ora sono cresciute esponenzialmente. Noi siamo solo al secondo anno, lo sviluppo sicuramente ci sarà: poi che la centralina unica verrà distribuita, cosa che io non credo tanto succeda, sicuramente allora si pareggerebbe quasi il livello o comunque le CRT raggiungerebbero un ottimo livello. Io credo tanto nelle CRT.”