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’06 kawasaki Ninja ZX-RR, l’incognita verde

La prossima sarà una stagione di MotoGP transitoria, per tutti. A dirlo è stato Livio Suppo, Direttore Progetto del team Ducati MotoGP, ai microfoni di Speciale Numero Uno, in onda su Rai 2, la domenica. Detto da un pezzo così importante, solitamente significa o che è verissimo, o che è vero l’esatto contrario; ma in



La prossima sarà una stagione di MotoGP transitoria, per tutti.
A dirlo è stato Livio Suppo, Direttore Progetto del team Ducati MotoGP, ai microfoni di Speciale Numero Uno, in onda su Rai 2, la domenica.


Detto da un pezzo così importante, solitamente significa o che è verissimo, o che è vero l’esatto contrario; ma in questo caso, viene da credere a Suppo, in virtù del fatto che è ragionevole ritenere le nuove 800 cc. per il 2007, le reali beneficiarie della parte più consistente dei budget R&S di tutti i team.
Ciò detto, sembra però che ci sarà l’eccezione che conferma la regola, in questo caso rappresentata dalla Ninja ZX-RR 2006, una moto che se non sarà tutta nuova, di sicuro avrà qualcosa di nuovo che gli altri non avranno: il motore, proprio quello che le è mancato sin quì.


I tempi fatti da Nakano sulla Ninja da Motomondiale versione 2006, nei test (ma contro il cronometro è stata una vera gara…) di Sepang, sembrano confermare il progresso della verdona gommata Bridgestone, con un crono che ha piazzato il forte giapponese al 6°posto assoluto (ottenuto il terzo giorno, con condizioni della pista peggiorate dalla pioggia), a soli tre decimi dal Dr. Rossi.

In un interessante articolo sul numero di dicembre di Motociclismo, si scopre infatti che la ZX-RR per la prossima stagione disporrà di un propulsore per la prima volta realmente nuovo, rispetto all’unità derivata dal motore SBK, che l’ha spinta sin quì.
Il nuovo motore dovrebbe essere in grado di raggiungere e superare la soglia dei 240 cv., il ché lo allineerebbe alle potenze di più o meno tutta la concorrenza, lasciando alla guidabilità in termini di erogazione, il compito di decidere i destini della moto di Akashi.
Ducati, che monta le stesse scarpe di Kawasaki, ha dimostrato infatti quest’anno che una volta raggiunta una potenza elevata, quel che serve per andare forte è una ottimale guidabilità, ottenibile proprio grazie a un ideale sfruttamento delle gomme.
Ferme restando ovviamente le caratteristiche della ciclistica e in tal senso, Kawasaki sembra aver già dimostrato tutte le qualità di una ZX-RR più corta di tutte, molto agile e, soprattutto, molto permissiva nella gestione delle curve, qualità che, a mio avviso, ha premiato negli ultimi due anni la Yamaha di Valentino, a dispetto delle Honda più difficili da mettere a punto e molto meno disposte a supportare i tentativi di andare oltre dei propri piloti; quando ci hanno provato, sono quasi sempre andati tutti per campi.
Il Team, con l’arrivo di Fiorenzo Fanali, si è messo sulla via della razionalità; si apprende infatti da Motocilcismo, che il manager italiano ha imposto di seguire una strada ben precisa in termini di opzioni di messa a punto, bloccando di fatto lo sviluppo su direttrici meno variabili, rinunciando a sfruttare molte delle regolazioni concesse dalla Ninja, in favore di un minor numero di parametri tra cui ammattire.
Segno che Fanali, (mica l’ultimo arrivato) si è reso conto del grande potenziale della moto e ha capito dove lavorare per tirarlo fuori, senza troppe alchimie.
A questo, si lega il capitolo piloti e soprattutto la grande opzione Max Biaggi
, che proprio domani, potrebbe annunciare quello che tutti sperano (ma di cui io più ci ragiono e più sono sicuro…): il contratto con Kawasaki, appoggiato da Camel.
Proprio la presenza di Fanali e la sua decisione di impostare una linea di lavoro rigida, sembrano infatti il preambolo ideale all’approdo in kawa di un pilota che finora è diventato matto, (come quasi tutti gli altri…) con le infinite possibilità di regolazione della Honda.
Inoltre Kawasaki è l’unica casa che non mette sulle carene qualche grosso nome, altra circostanza che sembra l’ideale presupposto al matrimonio con Camel, che come si sa, cerca una moto per Biaggi.
Se anche non arrivasse il Corsaro, però la ZX-RR può considerarsi in buone mani, quelle sicure, intelligenti e veloci di Nakano (il più regolare di tutti i giapponesi…) e quelle estrose, esuberanti e mordaci di Randy de Puniet, uno che in 250 non ha mai rinunciato a una bagarre, facendo parecchia strada e molto spettacolo.
Vedremo cosa succederà, ma io non mi stupirei se l’anno prossimo Valentino Rossi dovrà vedersela spesso con le Kawa (verdi, o gialle che siano), circostanza che potrebbe dargli parecchio fastidio, dal momento che è evidente come la Yamaha sia calibrata per contrastare le Honda, cosa che non le riesce altrettanto bene con le altre incognite (soprattutto quelle con gomme nipponiche); come brillantemente dimostrato dalle Ducati quest’anno, che quando sono andate, sono proprio andate via, anche all’invincibile Dr. Rossi.

Immagini da: MotoGP

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