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Test MotoGP Valencia: parlano i debuttanti

Come vi abbiamo anticipato nella prima giornata di test sulla pista di Valencia è stato ancora una volta Casey Stoner il più veloce, ma ieri l’attenzione era in realtà tutta per gli esordi MotoGP sulle nuove moto di Capirossi, Melandri, Lorenzo, De Angelis e Dovizioso. Quindi mettiamo per un attimo da parte il talento australiano



Come vi abbiamo anticipato nella
prima giornata di test sulla pista di Valencia è stato ancora una volta Casey Stoner il più veloce, ma ieri l’attenzione era in realtà tutta per gli esordi MotoGP sulle nuove moto di Capirossi, Melandri, Lorenzo, De Angelis e Dovizioso.
Quindi mettiamo per un attimo da parte il talento australiano ed il suo tempone di giornata (ma va notato anche il netto progresso della Honda con la sua versione “pneumatica” della RC212V) e vediamo come si sono comportati i debuttanti e sentiamo le loro impressioni.
A cominciare forse dal più atteso, seppure sia un “veterano”: Loris Capirossi, caricato a mille dalla Suzuki e già molto veloce.
La sua giornata la riassume lui stesso in queste frasi: “Sono stato il primo ad uscire in pista, non erano nemmeno le due! Questo per farvi capire quanta voglia avessi. Sono contento della giornata e dell’approccio della mia squadra. Ieri mi hanno accolto con un applauso, oggi ho capito di averli ripagati. Ho iniziato a lavorare con la moto 2007 e me la sto mettendo a posto, perché non voglio adattarmi alla moto, voglio il contrario. In questa squadra si lavora bene con tranquillità, infatti io continuo con la moto 2007, mentre Vermeulen salirà come Aoki (il test rider) sulla versione 2008“.


I debuttanti MotoGP nei test di Valencia
I debuttanti MotoGP nei test di Valencia
I debuttanti MotoGP nei test di Valencia

Ti ascoltano molto sembra di capire?
È vero, cinque anni con la Ducati mi ha dato una buona esperienza, questo significa che da qui in avanti dovrò affrontare molti meeting tecnici“.
Insomma, la Suzuki ha trovato un leader e Loris voleva proprio questo.
Domanda d’obbligo: meglio questa o quella precedente?
Posso solo dire che quella era rossa e questa è per ora nera… Ma aggiungo mi sono trovato bene: in gara avevo girato in 1’33’3..oggi ho fatto 33 e 2“.
E poi?
“Forse manca un po’ di potenza, ma la Suzuki sta facendo un nuovo motore e poi ho scoperto che anche nell’elettronica sono parecchio avanti e lo sanno. E io dopo tre giri avevo il sorriso stampato in faccia”.

Loris è felicissimo del cambio, ma come si è trovato il neoducatista Melandri?
La cosa che mi ha colpito di più nella mia prima giornata da ufficiale è il numero di persone con le quali ho parlato, tutti mi facevano domande. Chi del motore, chi delle gomme, chi delle sospensioni… Insomma mi ha colpito questo aspetto“.
E la Ducati GP7 com’è?
Decisamente diversa, per ora il mio obiettivo è capire come va, conoscere la squadra e non pensare la campionato d’inverno. Posso solo dire di essere motivatissimo e felice di essere qui. Ci sono troppe cose che non riesco ancora a giudicare, e poi non sono ancora veloce e devo adattarmi. Però una differenza evidente c’è, eccome: la carena. Con questa moto sul dritto non si prende molta aria. E poi va molto forte, però va guidata. Non va da sola“.

Andrea Dovizioso viene colpito soprattutto da un aspetto della Honda: l’elettronica. “E’ una moto molto particolare, non somiglia a nulla che ho guidato fino ad ora. Molto divertente comunque e in questo l’elettronica aiuta parecchio. Anche troppo visto che sarebbe bello derapare di più, però quando spalanchi il gas in uscita di curva è davvero bellissimo. Me l’aspettavo più pesante e invece si guida senza sforzo. L’unico problema è che devi fare tante cose assieme, ti arrivano tante informazioni, dal box e in sella“.
– La mattina eri teso, eccitato?
No, ero soprattutto curioso e ho visto che l’elettronica ha fatto un grande passo avanti, e ti fa dire che non hai ancora capito niente della moto, eppure spalanchi il gas. Certo, dopo devi mettere a posto altre cose, ad esempio il saltellamento in staccata“.
– Ti sei preso qualche rivincita, ad esempio passando Debon (c’erano anche le 250 in test)?
Peccato non ho passata nessuna e non ho nemmeno incontrato la mia moto, che adesso guida Wilairot“.
– Insomma, quali le novità maggiori?
In 250 devi sfruttare i centimetri, tutta la pista e guidare con grande precisione“.

Jorge Lorenzo scatena la folla davanti al box della Yamaha. La stampa spagnola è numerosissima, pensate quando nella porta a fianco ci sarà Rossi. Il campione della 250 vestito di bianco è già con la testa in Moto GP:
Bello essere qui, al vertice, in sella ad una moto ufficiale, sono motivatissimo. Certo, rispetto al primo test che ho fatto ad Almeria in estate è tutto diverso, e il motore mi sembra molto più potente. Sono partito con la moto che aveva Edwards durante la gara e poi ho scelto la mia strada. Mi esalta girare assieme ai migliori del mondo, ma ho già capito che qui bisogna lavorare bene e migliorare, ad esempio in frenata. E poi nel box devi parlare con tanta gente, non ci ero abituato“.
Non eri neanche abituato ad avere tanti piloti davanti?
E’ normale non sono superman e dico anche che non posso dare un giudizio sulla moto, visto che devo togliere due secondi dal mio tempo. In ogni caso anche in Moto GP vince il pilota. Io voglio imparare e intanto divertirmi. Ad esempio ho fatto tutto il rettilineo in impennata a fine turno e quando sono tornato nel box i miei meccanici e i tecnici si sono molto divertiti“.

Si è divertito anche Alex De Angelis, anche lui al primo giorno di scuola
Prima di salire in sella ero tesissimo. Non avevo mai guidato una moto da corsa a quattro tempi, a parte uno scooter che ho a casa. Dopo un giro la tensione è svanita di colpo e ho iniziato a godermi una moto sincera nelle reazioni e divertente. Insomma, riesco a spingere e a capire cosa succede. Non è faticosa ed è più facile di quel che pensavo ieri. L’elettronica aiuta tantissimo, visto che si può spalancare più in fretta rispetto alla 250, nonostante i 200 CV e passa“.
Com’è lavorare con una squadra così esperta come quella di Fabrizio Cecchini?
Sono bravissimi e non solo a lavorare: mi hanno tranquillizzato e aiutato a capire come funziona la Honda. Mi hanno suggerito le regolazioni e ho afferrato bene il senso delle modifiche. Sono io che debbo migliorare, imparando a gestire le impennate caricando più l’avantreno. E poi devo trovare il feeling con i freni in carbonio che io non ho mai utilizzato“.
Stanotte dormirai?
Credo proprio, anche se mi sognerò questa giornata

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via | Motonline

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