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Corpo Forestale al Passo della Calla | Video

Il video sta già facendo il giro del web ed è stato visionato anche dal Comandante Provinciale del Corpo Forestale della zona, che ha subito preso le distanze dal colpevole.

Il Passo della Calla (1296 metri) è il più alto valico dell’Appennino Tosco-Romagnolo, situato sullo spartiacque fra la valle del Bidente (in Romagna) e quella dell’Arno (in Toscana) e la SS 310 del Bidente è uno dei più suggestivi itinerari per bikers dell’intera dorsale. Vista la conformazione della strada, che nonostante non presenti tornanti secchi è ovviamente ricca di curvoni, le amministrazioni locali hanno disseminato di autovelox la zona, ponendo inoltre limiti di velocità molto restrittivi, specialmente nella parte toscana e già mesi fa il Coordinamento italiano Motociclisti aveva chiesto di modificarne alcuni, onde consentire agli appassionati di tutto il paese, di continuare a godere liberamente dell’itinerario senza venire sanzionati per colpa dell’irresponsabilità di pochi.

Pochi giorni fa, lupus in fabula, un nostro lettore ci ha inviato un video, realizzato proprio sul versante toscano del Passo della Calla, dove possiamo vederlo in sella mentre, salendo la strada, si trova involontariamente a seguire un fuoristrada del Corpo Forestale dello Stato. Le immagini sono inequivocabili: l’auto degli agenti sbanda notevolmente su entrambi i sensi di marcia e più volte invade la corsia opposta (dov’è visibile la linea continua) per “tagliare” le curve. Ci asteniamo da commenti poco rispettosi nei confronti di un Corpo che preserva il nostro patrimonio naturalistico dal 1822, ma viste le numerose polemiche nei quali è stato coinvolto negli ultimi tempi (come l’operazione Defend Life di inizio agosto al Muraglione e conseguente ecatombe di patenti), ci si aspetterebbe dagli agenti un comportamento, anche sulla strada, irreprensibile.

Il video sta già facendo il giro del web ed è stato visionato anche dal Comandante Provinciale del Corpo Forestale della zona, che ha subito preso le distanze dal colpevole:

“Ho visionato su Youtube il filmato “Come guida la Forestale alla Calla”. Le immagini sono eloquenti e non è mio costume negare l’evidenza. Messa da parte l’amarezza, posso fare solo qualche semplice considerazione. La prima è che il titolo appropriato del video avrebbe dovuto essere “Come guida un Forestale alla Calla”, senza accomunare l’Istituzione nel suo complesso nella comprensibile ridda di commenti irridenti, per la “leggerezza” di un suo appartenente. Questi avrà modo di riflettere su quale responsabilità comporti indossare una divisa e rappresentare, col personale comportamento quotidiano, la coerenza ai doveri che la società ci richiede. Valuto comunque positivo il fatto che la condotta di guida filmata sia stata unanimemente ritenuta sconsiderata. Di fatto è proprio quello che stiamo praticando attraverso i controlli della campagna Defend Life per la sicurezza della circolazione sulle strade di montagna. Il fatto che uno dei nostri, indipendentemente da quale Ufficio egli appartenga, abbia scambiato la strada per un circuito, non legittima nessuno a imitarlo. L’ultima valutazione riguarda l’informazione, il ruolo dei media e dei nuovi mezzi di comunicazione. Posto che gli organi di informazione sono un fondamento imprescindibile della libertà di una nazione, confido che vi sia sempre ferma consapevolezza del ruolo che rivestono, di aggiornamento, divulgazione ed anche di denuncia delle disfunzioni presenti nella società in cui viviamo, nel rispetto delle istituzioni e dei valori che queste rappresentano. 30 secondi scellerati di un Forestale non cambiano nulla nella considerazione di fiducia e di stima che la società rivolge al Corpo Forestale dello Stato. L’esperienza anzi sarà di stimolo a perseverare con sempre maggiore attenzione e scrupolo nel nostro impegno per l’affermazione della legalità”

La dichiarazione del Comandante, responsabile dell’area, lascia piuttosto perplessi: il presunto Forestale (per quanto ne sappiamo avrebbero potuto anche essere in due in auto), per quanto nessuno ne chieda la pubblica gogna, veste la divisa del Corpo e guida un’auto del Corpo e quindi, quando è in divisa rappresenta il Corpo stesso, nel bene e nel male. Il video non è “Un Forestale fuori servizio alla Calla” e il colpevole andrebbe perseguito come un normale automobilista e forse meriterebbe anche una sanzione disciplinare, che se la “leggerezza del suo appartenente” (cit.) avesse causato un incidente mortale ora i toni sarebbero ben diversi. Questo (e siamo d’accordo col comandante) non va sicuramente a inficiare la “considerazione di fiducia e di stima che la società rivolge al Corpo Forestale dello Stato”, però aiuta.

A proposito invece del già citato Muraglione, onde ricordare che le strade non sono una pista e che per il comportamento di pochi poi tutti vengono demonizzati, concludiamo con alcune prodezze motociclistiche riprese dal Corpo Forestale quest’estate.

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