Yamaha R9 2025: scarico Akrapovic tra stile, sound e performance

Analisi approfondita della Yamaha R9 con scarico Akrapovic: design migliorato, qualità costruttiva, dati reali su prestazioni e consumi, tutto in un unico articolo.

Yamaha R9 2025: scarico Akrapovic tra stile, sound e performance
F C
Fabio Chiarani
Pubblicato il 4 set 2025

Nel mondo delle due ruote, la ricerca dell’equilibrio perfetto tra estetica, funzionalità e rispetto delle normative rappresenta una vera e propria sfida. Questa filosofia sembra aver trovato la sua massima espressione nella nuova Yamaha R9, soprattutto grazie all’introduzione del sistema di scarico Akrapovic, che promette di ridefinire gli standard sia per quanto riguarda il design che le prestazioni, senza mai trascurare la legalità su strada.

Se in passato la scelta di un impianto di scarico aftermarket era dettata principalmente dal desiderio di ottenere rumori più aggressivi e coinvolgenti, oggi il focus si è spostato su aspetti più raffinati: la qualità costruttiva, l’integrazione stilistica e l’efficienza funzionale sono diventati criteri fondamentali per gli appassionati. Il sistema originale della Yamaha R9, collocato sotto la carenatura e caratterizzato da volumi generosi, non è mai riuscito a conquistare completamente i motociclisti più esigenti, soprattutto in termini di impatto visivo.

La risposta a queste esigenze arriva da Akrapovic, marchio di riferimento internazionale, che propone un impianto completo realizzato in titanio e acciaio inossidabile. Questo sistema, disponibile attraverso Performance Parts, si distingue per la sua perfetta omologazione stradale e trae ispirazione diretta dalle competizioni World Supersport. Non si tratta di un semplice accessorio estetico: il nuovo scarico integra un catalizzatore conforme alle normative vigenti, permettendo così un utilizzo quotidiano senza preoccupazioni legali. Il montaggio è estremamente semplice e non richiede alcuna riprogrammazione della centralina, rendendo l’upgrade un vero plug & play.

L’installazione del nuovo impianto non modifica soltanto il profilo sonoro della Yamaha R9, ma trasforma anche la silhouette della moto. Le linee diventano più snelle e filanti, donando alla sportiva giapponese un carattere più deciso e dinamico. Il risultato dal punto di vista acustico è un rumore più profondo e corposo, con un borbottio in rilascio che resta sempre nei limiti di legge, ma che regala al pilota emozioni autentiche e coinvolgenti.

Uno degli aspetti più apprezzati del sistema Akrapovic è senza dubbio la qualità costruttiva: ogni dettaglio, dalle saldature alla base dei collettori fino ai rivetti sul terminale, testimonia una cura maniacale e una dedizione tipica dell’artigianato di alta gamma. Non è un caso che il prezzo, fissato a 1799 sterline, risulti elevato: si tratta di una cifra giustificata dalla fattura superiore e dalla tecnologia impiegata.

Sul fronte delle prestazioni, i test condotti da BSD Performance e altre realtà indipendenti confermano quanto dichiarato dal produttore. L’upgrade permette alla Yamaha R9 di incrementare la potenza da 107,3 a 107,8 CV, mentre la coppia passa da 64,8 a 65,2 lb.ft. Il miglioramento più evidente si registra ai bassi regimi, in particolare tra i 2000 e i 3000 giri/min, dove la risposta del motore risulta più pronta e lineare.

Dal punto di vista dei consumi, la Yamaha R9 si conferma una moto efficiente, con una media di circa 4,3 litri ogni 100 km. Questo dato, abbinato al serbatoio da 14 litri, consente di affrontare lunghi tragitti senza frequenti soste al distributore. I costi mensili di carburante si attestano intorno alle 171,52 sterline, un valore competitivo per una sportiva di questa categoria.

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