Un maiale arrabbiato su due ruote: la Suzuki GSX diventa Pork Chop
La storia di Pork Chop, Suzuki GSX 1100 EFE custom: motore 1230cc, dettagli artigianali e una verniciatura iconica. .
Nel panorama della moto custom, dove la creatività incontra la tecnica e l’ironia diventa cifra stilistica, spicca una realizzazione capace di attirare l’attenzione sia degli appassionati sia dei curiosi: la Pork Chop. Questa straordinaria due ruote nasce dalla trasformazione di una Suzuki GSX 1100 EFE, ma è molto più di una semplice rivisitazione. Si tratta di una vera e propria opera d’arte su due ruote, dove ogni dettaglio racconta una storia fatta di passione, ingegno e personalità.
A prima vista, la Pork Chop colpisce per la sua estetica irriverente e inconfondibile. La verniciatura, realizzata dal celebre artista John O’Hara, ritrae un maiale arrabbiato circondato da braciole appese a ganci da macelleria. Un’immagine che non passa inosservata e che sintetizza perfettamente lo spirito di questa moto: ironica, audace e decisamente fuori dagli schemi. Ma dietro la livrea spettacolare si cela un lavoro di customizzazione profondo, capace di rivoluzionare sia la tecnica che la filosofia costruttiva della base originale.
Il cuore pulsante della Pork Chop è un motore 1230cc derivato dalla Suzuki GSX 1100 EFE, profondamente modificato per raggiungere prestazioni fuori dal comune. Con i suoi 132 cavalli alla ruota, valvole in acciaio inox e l’adozione di carburatori Mikuni RS36 flatslide, la moto garantisce una spinta poderosa e una coppia in grado di “tirare i muri”, come ama sottolineare il proprietario Carlos. A completare il pacchetto meccanico troviamo una frizione Trac King rinforzata, perfetta per gestire l’aumento di potenza e garantire affidabilità anche nelle condizioni più impegnative.
Dal punto di vista ciclistico, la Pork Chop sfrutta una combinazione di componenti selezionati con cura per offrire il massimo delle prestazioni e della sicurezza. Il telaio di base è quello di una GSX 750 ET, mentre la forcella e la ruota anteriore provengono da una GSX R 750 WN, nota per la sua precisione e stabilità. Il forcellone e la ruota posteriore sono invece stati prelevati da una GSX-R 1100, assicurando così una tenuta di strada impeccabile e una risposta pronta in ogni situazione.
L’impianto frenante è stato oggetto di un upgrade significativo: all’anteriore troviamo pinze Tokico a sei pistoncini, abbinate a dischi Armstrong dalla caratteristica forma ondulata, per una frenata potente e modulabile. L’assetto, affidato a componenti di qualità come gli ammortizzatori Bilstein, permette di sfruttare al meglio le potenzialità del mezzo, offrendo comfort e controllo anche nella guida più sportiva.
Ma la vera anima della moto custom emerge nei dettagli artigianali che la rendono unica. Il serbatoio Mustang, allungato per aumentare l’autonomia, è stato lavorato a mano, così come le fiancatine in acciaio inox, che donano un tocco di robustezza e stile. La sella, realizzata direttamente da Carlos, è pensata per offrire comfort e personalità, mentre l’impianto elettrico, progettato da un esperto del settore, integra soluzioni moderne come la centralina motogadget mo.unit e una batteria agli ioni di litio, garantendo affidabilità e praticità.
Il soprannome Pork Chop racchiude un doppio significato: da un lato richiama l’appellativo “maiale” attribuito alle GSX 1100 per le loro dimensioni generose, dall’altro si ispira a un adesivo a forma di braciola che decorava il serbatoio originale, la cui sagoma ricorda la mappa dell’Australia. Un tocco di ironia che ben rappresenta la filosofia di questa customizzazione: tecnica sopraffina, estetica ricercata e una buona dose di autoironia.
Nonostante l’età della base di partenza, la Pork Chop sorprende per la sua maneggevolezza e il comportamento su strada. Merito di una geometria studiata nei minimi dettagli e della qualità dei componenti scelti. Carlos, il proprietario e artefice di questa trasformazione, non si accontenta mai e già pensa a futuri aggiornamenti, a conferma che nel mondo delle moto custom il processo creativo non ha mai una vera fine.